#Dono (S.K)

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Arrivo nella strada dove si trova la casa di Cristina. Piove ancora a dirotto. Parcheggio di fronte. Spengo la macchina, e prima di scendere, mi prendo qualche minuto. Tiro indietro del tutto il sedile, mi metto comodo. Seleziono una canzone, ma non una canzone qualsiasi, la nostra canzone che ascoltavano in loop quando eravamo giovani, di quando tutto era possibile. Mi arriva un ricordo, è così nitido, che sembra che sia reale.
Era il mio compleanno e Cristina, mi fa una sorpresa.
Quella mattina a scuola non mi fa gli auguri. Sento la mia frustrazione, la mia vergogna di dirgli è il mio compleanno, è la prima volta che lo festeggiamo assieme. Quella mattina si comporta nel modo più naturale possibile. Mi aspetta al cancello, mi bacia. Io la guardo come per dire Amore, ma non mi fai gli auguri ?
«Simone, tutto bene ?»
«Sì, perché ? »
«Hai una faccia strana, sicuro ?»
Vorrei dirle e certo sai che giorno è oggi ? Sicuro, che se mi fossi dimenticato io il tuo compleanno, ti saresti come minimo scocciata, forse mi avresti anche piantato!
Riesco solo a risponderle:
«Certo, tutto ok, ma adesso dobbiamo andare, sbrighiamoci la prima campanella è già suonata! »
Adesso mi ricordo, la sua faccia che non faceva trasparire niente, come se fosse tutto normale, invece lei aveva già preparato ogni cosa per regalarmi un compleanno speciale.
Che fosse già una brava attrice allora o forse io non avevo ancora il mio dono?
«Ok, andiamo.» Mi prende la mano con estrema naturalezza. Io non riesco a essere impassibile, lei percepisce la mia tensione, il mio disagio, ma fa finta di non accorgersene.
«Amorino, ma sei sicuro che stai bene? Magari hai la febbre?»
Ma che domanda idiota è, scrivi di tutto su quel tuo diario, vuoi vedere che non hai scritto il mio fottuto compleanno?»
«Sì te l'ho detto, forse sono solo un po' stanco.»

La mattinata prosegue con il solito tram-tram e lei ancora non mi dice niente. Finita la scuola prendo la cartella prima di tutti appena suona la campanella, e corro a casa.
Lei prova a chiamarmi a casa, ma dico a mia mamma di dirle che non ci sono.
Mi viene da piangere, ma resisto non è nel mio stile di ragazzo piangere per una ragazza.
Adesso che rivedo quella giornata a cui non pensavo da tanto tempo, mi chiedo come mai l'ho tradita. O i ricordi sono sempre amplificati o ci tenevo davvero a lei... chissà se le cose fossero andate in modo diverso. Magari io non avrei fatto l'incidente con Michele, lei non sarebbe accusata di aver ucciso suo figlio. Chi lo sa! Non avrò mai quella tanto agognata risposta.

Mi scende una lacrima dal viso e ritorno a quella giornata.
Alle 16.00 e qualcuno suona alla porta, sono a casa da solo, rispondo al citofono:
«Chi è?»
«Sono Cristina, inutile che mi dici che non ci sei, dai apri che ti devo parlare...»
Mi tremano le gambe, ma devo aprire.
«Guarda che se sei venuta per dirmi che mi pianti il giorno del mio compleanno, puoi pure girare su i tacchi...»
Oddio le ho detto che era il mio compleanno... sento una risata dall'altra parte del citofono, ma è impazzita!
«E va be', dai quante storie per un normalissimo giorno, potevi dirmi che facevi una festa e invece niente, ovvio che me lo sono dimenticata. Auguri, dai adesso apri ? »
«Non avevo organizzato niente con i miei amici perché volevo andare a mangiare con te da Mario stasera, non ti sei chiesta perché ti avessi invitata fuori proprio oggi?»
«Ma Simone, potevi dirmelo che era per il tuo compleanno, e io come facevo a saperlo?» ride ancora.
«Scusa Sua Altezza Reale, ma davo per scontato che la mia ragazza sapesse che oggi compio gli anni dopo quasi sei mesi che stiamo assieme»
«Ah, ma allora anche voi maschietti, tenete il conto dei mesi? Pensavo che mi regalassi una rosa ogni 25 del mese, perché ti facevo una testa tanta ogni mese che mancavano pochi giorni al nostro mesiversario. Scusa, dài aprimi così, mi faccio perdonare.»
Lo dice con una dolcezza, ma allo stesso tempo con un tono così sexy che non riesco a resisterle.
Apro il cancello, lei arriva correndo mi salta al collo, mi bacia e mi sussurra:
«Sciocchino, come avrei potuto dimenticarmi del tuo compleanno»
Si stacca da me.
«Be', mi sembra che...»
«Ecco, il tuo regalo»
Mi porge una busta, tutta contenta mi bacia:
«Volevo farti uno scherzino e una sopresa, scusami non pensavo che la prendessi tanto male»
La bacio.
«Non importa, ma non farmi più uno scherzo del genere, ho avuto paura che mi lasciassi. Ti amo»
Non mi accorgo dell'ultima parola che ho detto, non l'avevo mai detta a nessuna, Cristina me lo diceva in continuazione e io non le rispondevo, o dicevo anch'io, anch'io ovvio.
Lei mi guarda emozionata, una lacrima di gioia le solca il viso, mi bacia.
«Dovevo dimenticarmi del tuo compleanno per sentirmelo dire, Ti amo anch'io Simone Klap. Dài adesso apri il tuo regalo.

La busta è di carta di riso, ha un nastrino azzurro e un piccolo biglietto. Lo leggo mi commuovo, la bacio. Scarto la busta. Guardo. La prendo in braccio rido, giriamo su noi stessi, l'appoggio con delicatezza:
«Ma sei impazzita, ti sarà costata una fortuna, due biglietti per il concerto dei Guns and Roses Torino, il 27 giugno...»
«Volevo che i tuoi diciassette anni fossero speciali e mi sono messa d'accordo con mia mamma ci accompagna lei.  Ah, e mia mamma ha parlato già anche con tua madre, e visto che ci accompagna lei e la scuola è finita anche la tua è d'accordo.»
«Ma io ti adoro, Amore mio, anzi no, T-I  A-M-O» scandisco ogni lettera di quella parola tanto difficile.
«Ah, aspetta ho un altro piccolo regalino»
Mi porge una pacchettino. Lo scarto un cd, Use Your Illusion.
Il cd è quello suo, io lo adoravo e lei lo sapeva, lo ascoltavamo spesso seduti sull'erba, in corriera quando andavamo in città a fare shopping, in camera sua: era il nostro cd, la nostra emozione.
«Voglio che lo abbia tu, così ti ricorderai sempre di noi e a proposito, visto che le sorprese non ti piacciono...» ride.

«Non è che non mi piacciono, ma...»
«Stasera non andiamo da Mario da soli, ma ho invitato anche tutti i tuoi amici, visto che festeggiamo al concerto io e te da soli.»
«Sei fantastica.»
Ritorno alla realtà, proprio nel momento in cuoi si conclude la canzone sulle note di November Rain.
Giornata ideale per ascoltarla e...
Cambio pensiero, devo concentrarmi. Prendo i fiori e la bottiglia di vino.

Suono il campanello.
Risponde lei, mi apre il portoncino, arrivo alla porta:
«Ciao Simone»
«Ciao Cristina.»
La sua voce è flebile, il suo viso è sciupato, non ha niente di quella ragazzina, però avverto qualcosa che mi martella nella testa, sento che non è un mio pensiero, ma è il mio dono, il mio istinto, chiamatelo come volete, ma la sua voce è chiara, è Michele, la mia guida:
«È una brava attrice, non dimenticarlo.»

«Entra, c'è anche Diego...»
«Grazie, comunque nonostante tutto, sei rimasta la ragazza bellissima di un tempo»
«Eh magari...» sorride e continua a parlare mentre ci sediamo sul divano a prendere l'aperitivo.
Ma io non ascolto perché la voce continua a parlarmi:
«Chi sorriderebbe in una situazione del genere? Si sta mostrando per quello che è , un demone. Non avere pietà. Ingannala tu per primo. Non farti abbagliare dalla ragazza che conoscevi. Quella Cristina è solo un ricordo, adesso è cambiata, è cattiva, è senza remore. Ricorda la missione...»
Riesco a rispondere, a parlare con lei, mi presenta al marito. Sembra tutto normale, sto dicendo le cose giuste, visto che non si accorgono  che il realtà non so cosa sto dicendo. Sto prestando attenzione, solo a lui, solo ai suoi consigli.
Cristina, goditi questi ultimi giorni di vita, perché tornerò per portarti  via tutto per sempre.

Spazio Autrice:
Oggi mi sentivo ispirata a scrivere, non avevo neanche pensato a come impostare questo hashtag perché dono e compleanno, li avevo già usati. Mi sono messa davanti al cellulare e il capitolo si è scritto da solo (non sono pazza come Simone, ma quando scrivo entro nel mio mondo Lol) non lo rileggo perché è stato bellissimo scrivere senza pensieri, scrivere per necessità, per bisogno... forse perchè questa settimana mi sento più rilassata. Oggi voglio portare con me questa pace che deriva dalla prima stesura in tutti i sensi. Per revisionare refusi etc... c'è sempre tempo e ve lo confesso mi annoia molto rileggere quello che scrivo. 
Comunque piccola curiosità il concerto doveva essere dei Dream Theather  e del tour Scenes from a memory part. 2 un cd meraviglioso, se non lo sapete è un cd che racconta una storia meravigliosa (non solo di amore, ma non vi dico altro) che sarebbe stata perfetta per questa storia. Ma per mia sfortuna il cd è del '99, quindi troppo recente. Allora ho pensato ad altri gruppi, poi ho pensato a una canzone che adoro che è November Rain e fatalità piove nel capitolo e per botta di fortuna, ma tanta il concerto del '93 a Torino è stato proprio tour
del cd menzionato nella storia che contiene November Rain. Contenta lo stesso io 😂 ok, adesso vi ho ammorbato abbastanza e via
di tag. Pronta consegna per BlondeAttitude_Wulkoff

S.KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora