Sono appostato fuori dall'agenzia immobiliare. Sto aspettando che esca Alessandro.
Stamattina ho chiamato l'agenzia e con una piccola bugia, sono riuscito a sapere che oggi dalle diciassette in poi lo avrei trovato sempre fino a chiusura.
Non mi aveva risposto la bella segretaria. Lei era troppo intelligente
Avrebbe capito che la telefonata era fasulla. Non avrebbe mai dato informazioni sensibili a un uomo dall'accento cinese, che doveva consegnare una caparra per un negozio. Avrebbe saputo riattaccare con gentilezza senza dire niente...
Sono ormai le otto di sera, ma non è ancora uscito.
Si starà trattenendo con qualche cliente o pratica: almeno spero che non stia facendo del sesso con la bella segretaria.
Questo pensiero mi fa ingelosire e nello stesso tempo lo trovo molto eccitante: una bel cliché, la giovane e sexy segretaria che provoca uno dei sui superiori.Ma subito la mia fantasia viene smontata quando la vedo uscire e andare alla macchina. Se non avessi deciso di anticipare a stasera la prova del nove con Alessandro, la seguirei. Magari la vedrei entrare in un cocktail bar e potrei far finta di trovarmi lí per caso.
Non ho mai avuto problemi a rimorchiare le donne, anzi, ma con lei sarebbe diverso: vorrei conoscerla, vorrei amarla, vorrei proteggerla dai mostri...La vedo sparire a bordo della sua macchina nera, sembrerebbe una Golf o una Polo vecchio modello. Non vedo bene, la strada è poco illuminata e la macchina sparisce in fondo alla via.
Simone, smettila di pensare al piacere stai lavorando...
Mi sento rimbombare in testa, ma la voce non è la mia. È la voce di Michele, lo so che è lui, che mi sta riportando alla missione.«Hai ragione amico» sibilo tra i denti.
Ore 21.01 Ecco che Alessandro esce, è a piedi, non c'è nessuno.
Scendo dalla macchina, gli vado incontro piano. Devo aspettare che si allontani un po' dall'agenzia. Il giorno prima avevo anche perlustrato la zona.
Le telecamere erano presenti solo davanti all'agenzia. Un sistema privato di sicurezza. Altre telecamere nella zona non erano state installate dal Comune.
In effetti era una zona residenziale, poco frequentata, nessun negozio e solo qualche ufficio.
Avranno pensato di usufruire dei soldi dei contribuenti in zone più a rischio di delinquenza... Poveri illusi: i delinquenti possono essere ovunque.Gli arrivo alle spalle e gli metto una pezza di cloroformio in faccia.
Perde i sensi subito. Non si accorge di niente. Mi metto un suo braccio attorno al collo, se dovessi incontrare qualcuno dirò che il mio amico è ubriaco, ma sono sicuro di non incontrare nessuno fino alla macchina.
Per la prima volta ho bisogno di molto tempo per capire se le informazioni che mi hanno passato siano veritiere o se qualcuno sta usando la nostra rete per scopi personali.
Lo carico nel bagagliaio dormirà per qualche ora, ho tutto il tempo per arrivare a casa. Il capanno degli attrezzi lo ho già preparato per l'interrogatorio: luce soffuse, una sedia al centro, una telecamera collegata al mio PC. Ho preso tutte le precauzioni. Se decidessi che è innocente e di non ucciderlo, sarà un gioco da ragazzi stordirlo di nuovo e liberarlo da qualche parte in città.Arriviamo parcheggio, è ancora stordito. Lo porto dentro e lo lego alla sedia.
Penso alla segnalazione del caso di Alessandro.
I giornali non ne hanno mai parlato perché certi eventi non fanno notizia: fu archiviato come incidente.
A quanto pare dal materiale in mio possesso, Alessandro era un ragazzo problematico a scuola.
Non gli piaceva studiare, era il classico cattivo ragazzo. Fumava, trasgrediva le regole, era considerato un figo. I ragazzi della scuola superiore lo imitavano negli atteggiamenti e nel look, sperando di avere lo stesso successo con le ragazze.
Si divertiva a rubare i soldi delle merende, in classe faceva il verso e battute agli insegnanti divertendo i compagni. Alla Ragioneria statale Manzoni era anche temuto, però.
Prendeva di mira i secchioni gli scherzi erano di cattivo gusto, ma mai violenti.Un giorno un certo Andrea Marchigiano, stufo delle angherie subite da Alessandro, si ribellò, non gli passo il compito di inglese. Alessandro alla fine delle lezioni, lo aspettò fuori e lo spintonò davanti a tutti:
«Te la farò pagare microbo, hai appena firmato la tua condanna.»
Lo sentirono in molti, ma nessuno si intromise a proteggere Andrea.
Andrea,secondo la testimonianza dei genitori, nei giorni seguenti non mangiava più, non voleva più andare a scuola: era spaventato di qualcosa o meglio qualcuno. I genitori non capendo quanto forte era la paura del figlio, lo convissero ad affrontare i suoi demoni.
Qualche giorno dopo Andrea non rincasò.
Avvertirono la Polizia impiegarono i cani molecolari nelle ricerche, interrogarono compagni di scuola, ma niente Andrea era scomparso.Dopo qualche giorno il cadavere di Andrea fu rinvenuto vicino al fiume. La faccia era sfigurata. Era stato pestato a sangue.
Le indagini portarono in un'unica direzione: il bullo Alessandro.
Ma aveva un alibi. Secondo i Marchigiano l'alibi era fasullo. Alessandro era in città quel giorno, no dai i nonni a Matera. Una ragazza lo vide vicino al fiume il 22 ottobre, data presunta dell'omicidio di Andrea, almeno così aveva raccontato in un primo momento, ma alla fine ritrattò tutto dicendo che aveva sbagliato giorno.
Alessandro non fu mai condannato e la morte di Andrea rimase un caso irrisolto.
Negli anni Alessandro da Ferrara si trasferì nella nostra città. Aveva cambiato vita, pensava di averla fatta franca, ma qualcuno invece la pensava in modo diverso.Alessandro doveva pagare così la richiesta inviata nella Rete si presentava insieme alle varie prove.
Decisi io di accettare questo in carico visto che era nella mia città.
Me ne stavo pentendo in quel momento: di solito le mie prede mi piace scovarle da me, avere io le informazioni. Però non posso ignorare il nostro forum nella Rete del Deep Web. Siamo in tanti ognuno con il suo modus operandi: qualche fratello e sorella sono stati arrestati, non capiti dalla società.
Siamo in molti ad aver ricevuto la chiamata...
Vengo destato da una voce che chiede dell'acqua... Alessandro adesso è sveglio è giunto il momento di agire, di scoprire la verità.
Ho paura di sbagliare, chiudo gli occhi e mi preparo...
«Ciao Alessandro, facciamo il gioco della verità, se sarai sincero sarai libero... »
Gracchiò la mia voce da un altoparlante posizionato alle spalle del povero ragazzo.Spazio Autrice
Oggi mi sono sentita ispirata. Ho deciso più o meno come andrà a finire questa storia... Curiosi? Continuate a seguire la storia e ricordatevi che nulla è certo. Potranno i dadi cambiare il corso degli eventi?
Intanto, capitolo con accenni importanti che svilupperò più avanti e via con i tag.
@blodeattitude_ @wulkoff.
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S.K
غموض / إثارةUna tranquilla città Italiana è sconvolta da un efferato pluriomicida: le vittime non hanno nessun collegamento tra loro, l'unica cosa che le accomuna è la modalità della loro morte. Perché sono state scelte dal serial killer ? Il commissario Di...