Arianna Lopez è una ragazza di 21 anni di origine italo-argentina. All'età di 17 ha intrapreso la carriera di cantante a seguito di un'importante serie che ha avviato il suo percorso artistico. Vive tra Buenos Aires e Roma, e qualche volta torna nel...
Alle 17:15 lasciamo definitivamente l'hotel, e carichiamo l'auto, poi ci avviamo verso lo stadio.
Dopo 25 minuti siamo qui fuori; ci sono già tantissimi tifosi che aspettano di poter entrare.
Raggiungiamo il parcheggio e scendiamo, poi raggiungiamo il tunnel che porta al campo.
Una ragazza dello staff mi riconosce e mi indica subito il mio camerino, dove faccio sistemare tutto ciò che serve per la sera.
@arilopezofc ha aggiunto una nuova storia.
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Con Gaia raggiungo il campo, dove i ragazzi si stanno allenando.
A destra noto subito i tecnici parlare con David Guetta, così li raggiungo salutandoli.
<<Vieni dai, ti preparo a queste prove generali>> mi dice Luca dopo un po'.
Quando sono pronta, raggiungo la metà campo degli azzurri e aspetto la fine degli allenamenti.
<<Ci dai l'onore di segnare un rigore?>> mi chiede Loca, avvicinandosi.
<<Assolutamente no>>
Loca sembra non ascoltare la mia risposta, perché mi prende per mano trascinandomi in campo.
<<Ragazzi fate spazio, deve tirare lei>> urla ai ragazzi, che fanno come detto dal numero 5.
<<Non tirerò, mettitelo in testa>> dico.
<<Dai, solo un rigore>> si intromette Fede.
Subito dopo tutti i ragazzi iniziano a convincermi, con addirittura Nicolò quasi in ginocchio, e successivamente si aggiungono anche il Mister e Vialli.
<<E va bene, ma non sono brava>> dico, lasciando a Gaia il cellulare.
Posiziono il pallone sul dischetto, e al fischio del mister, tiro quanto più forte possibile.
Gol. Incredibile, ma vero.
Tutti i ragazzi iniziano ad applaudire e vengono ad abbracciarmi.
<<Quasi meglio di qualcuno di loro>> mi dice il mister.
<<Non esageriamo>> rispondo, ridendo.
Resto lì a guardare il resto dei ragazzi provare i calci di rigore. Arriva il turno di Jo, che segna un gran bel rigore.
<<Era per te, sempre se Mason non è geloso>> mi dice, avvicinandosi.
<<Perché dovrebbe?>> gli chiedo, incuriosita.
<<Ah, non lo so. Arrivaci da sola>> mi risponde, poi torna dai suoi compagni. Forse sa più di quanto non vuole far notare.
Dopo mezz'ora l'allenamento finisce, i ragazzi lasciano il campo e i tecnici iniziano a montare la struttura per la cerimonia di questa sera.
