Capitolo 21

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Mason se ne sta alle mie spalle senza dire una parola, ed io sono immobile con le spalle rivolte verso lui.

<<Io e te dobbiamo parlare>> dice lui.

<<Non abbiamo nulla da dirci, ora sparisci>>

<<Non me ne vado finché non parliamo>>

<<Allora me ne vado io>> dico, poi mi volto e mi dirigo verso la porta, ma mi accorgo che è chiusa e non c'è nessuna chiave. Mi volto subito verso Mason, che mi guarda con la chiave nella sua mano destra.

<<Cerchi questa per caso?>>

<<Fammi uscire Mason, o mi metto ad urlare>>

<<Perché non possiamo parlare come comuni mortali?>>

<<Vuoi parlare? Di cosa? Di quando mi hai dato della puttana, di come mi sono sentita dopo che mi hai staccato il telefono in faccia o di come sono stata ricoverata in ospedale?>>

<<Non era mia intenzione, non volevo che accadesse niente di tutto quello che hai detto>>

<<Forse il destino voleva così>>

Mason si appoggia al lavabo e non dice più una parola. Io me ne sto appoggiata alla porta del bagno, non ho voglia di stare qui, ma nemmeno di tornare dai ragazzi.

<<Non potremo mai più risolvere questa cosa tra noi?>> domanda Mase in mezzo al silenzio assordante di questo bagno.

Non gli rispondo. Non ho una risposta pronta da dargli. Non ho smesso di provare qualcosa per lui, ma di certo non posso risolvere così su due piedi.

<<Okay, ho capito>> dice quando dalla mia bocca non esce risposta.

Lo vedo che cerca qualcosa nella tasca dei suoi jeans, poi appoggia poco lontano da lui la chiave della porta. Senza pensarci troppo mi avvicino e prendo la chiave, poi mi giro per tornare ad aprire la porta, ma Mase mi blocca dal polso.

<<Promettimi che ci penserai almeno un po' a risolvere tra noi>> mi guarda negli occhi mentre lo dice, e mi accorgo solo ora che i suoi occhi sono lucidi.

Ancora una volta non rispondo, ma mi avvicino e gli lascio un bacio sulla guancia, poi mi volto ed esco da questo maledetto bagno.

<<Oh, eccoti qua, credevamo ti fossi persa>> mi dice Cami quando raggiungo di nuovo i ragazzi.

<<Non reggo bene l'alcol e ho avuto un giramento di testa. Credo sia meglio che io torni a casa>>

<<Da sola?>> mi chiede Benni e io annuisco solo.

<<Non credo sia una buona idea>> aggiunge Thessa.

<<Non vi preoccupate prendo un taxi e mi faccio accompagnare>>

Dopo qualche lamentela da parte di tutti i miei amici, lascio il locale e mi incammino alla ricerca di un taxi. Dopo qualche minuto di disperata ricerca, mi si ferma accanto una macchina.

<<Sali>> di nuovo Mason. Non so se considerarlo il mio incubo o il mio angelo custode.

Nonostante una parte di me non voglia passare altro tempo con lui, la parte meno razionale decide di salire in macchina con lui.

<<Mi dici almeno dove devo accompagnarti?>>

Prendo il mio cellulare e gli lascio l'indirizzo, e mentre lui sfreccia tra le strade di Mykonos, io me ne sto a guardare fuori dal finestrino senza proferire parola.

Distance Love// Instagram StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora