Capitolo 19

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Quella volta mi si gelò il sangue.

Letteralmente.

Mai nella mia vita mi terrorizzai così tanto.
In testa avevo solo mia sorella: Emma.

Il panico prese il sopravvento e ricordo che non sapevo se tentare di stare calmo e scendere a compromessi o se ammazzarli di botte con le mie stesse mani.

Corsi subito a chiamare le persone di cui più mi fidavo, le uniche che potevano aiutarmi: Heric e Nate.

Quando mi presentai a casa loro parlai così tanto veloce che non sono certo tutt'oggi di cosa diavolo mi sia uscito dalla bocca, ma loro colsero al volo.

Non esitarono ad aiutarmi e a correre con me a casa di quei bastardi dei Morris.

Quando arrivammo dovettero tenermi fermo entrambi, per non aggravare la situazione.

Io volevo solo spaccare tutto.
Ogni cosa.

La mia rabbia era come incontrollabile.
Ingestibile e incontenibile.

Come potevano prendersela con mia sorella...? Con una... bambina!

Emma fu forte.
Molto forte.

Ha sempre avuto gli attributi, fin da piccola.

Davanti ai Morris fece la dura, ma quando la ripresi tra le mie braccia, una volta a casa da soli, non esitò a farsi stringere, nascondendo il volto nella mia felpa.

Pianse in silenzio, per non darlo a vedere. Ma io me ne accorsi subito e questo portò solo a farmi impazzire ancora di più.

Mi si spezzò il cuore a vedere mia sorella così. Emma, che non si era mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno... non ero abituato ad una scena simile: lei al riparo tra le mie braccia, spaventata e quasi in lacrime.

Sentivo che tremava, o forse ero io. Anzi... probabilmente entrambi.

Ma in quel momento mi ripromisi che mai più, e ripeto mai più, sarebbe capitato nulla di simile alle persone che amo.

~

"APRITE!" Urlo furioso, sbattendo forte il pugno sulla porta d'ingresso dei Morris.
"Jace, sta calmo o rischiamo di peggiorar-"
"CALMO?! Come posso stare calmo?!" Tiro un calcio talmente forte da scuotere leggermente quell'ammasso di legna. "Se questi non aprono giuro che butto giù la casa!"
"C'è di mezzo tua sorella, vuoi ragionare con la testa per una volta?!" Stavolta è Heric a parlare.
"È proprio perché c'è di mezzo mia sorella che..." Mi blocco, mangiandomi le dita. "Cazzo, sto impazzendo, ok?! Fatemi sfogare!"

Ricomincio a "bussare" insistentemente alla porta, ma non ricevendo alcuna risposta mi blocco.

"Io chiamo la polizia." Dico di punto in bianco.
"Seh." Interviene Nate. "Poi glielo spieghi tu che hanno rapito Emma perché noi gli abbiamo bruciato i soldi!"
"Sono stati loro i primi a picchiarti!"
"L'hanno picchiato perché ce l'avevano con Jeremy." Continua Heric. "E chi c'era con Jeremy a coprirgli le spalle? Io e te, Jace." Lo sguardo di Heric è duro sul mio.
"E cosa facciamo?! Andiamo a prenderci un caffè mentre aspettiamo che si facciano vivi questi figli di puttana?!" Sbraito.
"Ti autorizzo a sfondare la porta, ma non a chiamare la polizia. Si aprirebbero troppi casini in cui saresti coinvolto anche tu. Vuoi finire nei guai coi tuoi genitori?"

Merda... hanno ragione. Ma sapere che Emma è assieme a loro e che potrebbero farle qualsiasi cosa mi manda in panico.
Non riesco più a ragionare.

Il mio Peggior Nemico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora