Capitolo 21

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16 febbraio 2014.

Eccola, la data che segnò indissolubilmente la mia vita.

Fu quello il giorno in cui commisi il più grande errore che potessi mai fare.
Da quell'istante non smisi mai, neanche per un secondo, di sentirmi l'artefice di tutti i problemi miei e della mia famiglia.

Pioveva, e anche forte.
Ma non fu quella la causa dell'incidente dei miei genitori.

Fui io.

~

"Emma, se non ti sbrighi facciamo tardi." La mamma richiama mia sorella che, come al solito, si muove all'ultimo per prendere tutto ciò di cui ha bisogno.
"Arrivo mamma!" Risponde lei dalla sua cameretta.
"Jace, mi raccomando." Si rivolge a me papà. "Se inviti a casa i tuoi amici vedete di non fare casino."
"Tranquillo, forse usciamo a farci un giro." Dico stiracchiandomi.
"Un giro dove? Non vedi che piove?" Mi avverte mamma indicando la finestra della cucina.

Io guardo fuori e mi accorgo delle gocce di pioggia che cadono giù dritte.

"Uff, odio l'inverno." Mi lascio andare sulla sedia, affondando i miei cereali nel latte.

Sono le 8.30 di domenica mattina, e la casa è già fin troppo movimentata per i miei gusti.
Sarei rimasto volentieri a dormire ma quelle casiniste delle mie sorelle mi hanno svegliato peggio di un allarme.

Oggi mia sorella Emma deve partecipare ad una delle sue solite gare di danza, e per questo sono tutti di fretta per andare via.
Quanto a me credo che oggi, visto il tempo, me ne starò a casa bello comodo.
Magari chiamo Heric e Nate per passare a trovarmi. Non mi dispiacerebbe se facessero un salto anche Ry e Simon.

"Jace, noi andiamo."
"Ok, mamma."
"Per pranzo se hai bisogno ti ho lasciato un po' di hamburger veloci da fare e delle uova se vuoi prepararti una frittata." Dice cercando velocemente qualcosa nella sua borsa. "Mangia un po' di frutta che ti fa bene, e lava i piatti quando finisci."
"Sì mamma, ho capito." Roteo gli occhi mezzo addormentato.

Non riesco a stare dietro a tutte queste raccomandazioni di prima mattina.

"Ciao tesoro." Quando mamma si avvicina per darmi un bacio mi scosto leggermente. "Non mi saluti?" Domanda offesa, nonostante stia nascondendo un sorriso divertito.
"Dai un bacio a tua madre, Jace." Mi rimprovera papà.

Non ho voglia di iniziare una discussione con lui, così do un veloce bacio sulla guancia destra della mamma, e lei mi arruffa dolcemente i capelli.

"Ci vediamo più tardi."

Ed escono tutti e quattro di casa.

Mi godo questi istanti di pace e di silenzio terminando la mia colazione. Dopodiché sparecchio e lavo la tazza e il cucchiaio.

Rimango un po' di minuti a fissare il vuoto, ancora assonnato, e a decidere cosa fare: se chiamare i miei amici o tornare a letto a farmi una dormitina.

Alla fine opto per la seconda, ma prima di andare in camera mia accendo un attimo la tv per vedere qualche risultato sulle partite di basket.

Faccio fatica a tenere gli occhi aperti e dopo solo un quarto d'ora davanti allo schermo decido di spegnere e di raggiungere il letto.

Heric e Nate li chiamerò più tardi, ora ho proprio voglia di non fare niente.

Sto per dirigermi in camera ma il mio sguardo cade sulla soglia della stanza delle mie sorelle.
Per terra c'è qualcosa, ma non riesco a capire cosa sia finché non mi avvicino e metto a fuoco: sono le scarpette di Emma!

Il mio Peggior Nemico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora