08. L'incidente dello stufato di Kimchi.

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Qualche tempo dopo l'incontro con Donghyuck nel bagno, da cui è nato il mio soprannome "Peach", ero estremamente in ritardo per pranzo e quando riuscì ad arrivare, la fila si era già dissipata

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Qualche tempo dopo l'incontro con Donghyuck nel bagno, da cui è nato il mio soprannome "Peach", ero estremamente in ritardo per pranzo e quando riuscì ad arrivare, la fila si era già dissipata. Ero sola, fino a quando un altro ragazzo non si unì a me; non ci ho messo molto a capire chi fosse quel ragazzo e potevo solo pregare che non mi avrebbe riconosciuta. Sfortunatamente, Donghyuck mi riconobbe immediatamente e me ne accorsi quando mi puntò il dito contro, con un'espressione rigida.

"Tu sei la pervertita del bagno." Disse. Ricordo di essermi sentita talmente in imbarazzo, da non essere stata in grado di rispondergli. Le mie unghie stavano sprofondando nel vassoio di metallo, per quanto lo stessi tenendo stretto.

Poi la cuoca della mensa disse una cosa, che da quel giorno plasmò la mia relazione con Donghyuck: "Mi dispiace ragazzi, è rimasta solo una porzione di stufato di kimchi." A quanto pare qualcuno aveva rovesciato un vassoio pieno di kimchi poco prima, causandone la carenza. A quell'epoca, era il contorno a me più caro. E ovviamente, lo volevo.

"La prendo io." Donghyuck rispose velocemente, prima che potessi dire qualcosa.

Lo guardai stranamente. "Ma sono arrivata prima io."

"Ma mi hai falsamente accusato, quando chiaramente eri tu ad aver torto e mi hai lanciato una bottiglietta in testa." Prese la ciotola con cura. All'ulteriore promemoria del mio vergognoso incidente, sentii il mio sangue ribollire.

"Non c'entra niente—c'ero prima io!"

E non so cosa mi è preso. Tentai di afferrare la ciotola dalle sue mani, lui la tirò verso di sé per ripicca e un attimo dopo sentì un liquido caldo sull'orlo delle mie maniche. Almeno, non mi era andata tanto male. Non posso dire la stessa cosa di Donghyuck, che aveva addosso la maggior parte dello stufato, sulla sua giacca, sulla sua camicia bianca e sulla parte superiore dei pantaloni.

Rimanemmo entrambi in silenzio a causa dello shock per qualche istante, con la cuoca della mensa che ansimava e mezza caffetteria che ci guardava furtivamente. Donghyuck mi guardò, una singola occhiataccia austera che mi fece deglutire dalla paura. Sapevo di aver fatto una cazzata.

"Sei fortunata che non era bollente, Peach." Accantonò il suo vassoio e si tolse la giacca. Volevo scusarmi, volevo scusarmi a profusione come ho sempre fatto, perché mi hanno cresciuta insegnandomi le buone maniere, ma non mi uscivano le parole di bocca. Prima che potessi borbottare le mie scuse, se ne andò via infuriato, probabilmente verso il bagno per ripulirsi.

Avevo perso l'appetito e chiesi a Renjun, il mio nuovo migliore amico, di prendermi del pane al supermercato. Da allora, Donghyuck decise di rendermi la vita un inferno. Avrebbe colto qualsiasi occasione per entrare in competizione con me (in particolare amava prendermi in giro dicendo stronzate come "C'ero prima io!") e il fatto che fossimo entrambi in lizza per il titolo di miglior studente non aiutava. E pensai: ok, va bene. Giocherò con questo stronzo fino al diploma. Poi non dovremo più vederci.

Blind Date / HaechanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora