00. L'inizio

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Di solito non sono così

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Di solito non sono così. 

Le persone che mi conoscono, che conoscono Moon Haeyi, mi descriverebbero dicendo che sono un raggio di sole. Allegra, entusiasta, ottimista - il genere di amica pronta a illuminare le tue giornate. Il genere di studentessa che ti da sui nervi, perché risponde ad ogni singola domanda dei docenti e che ride alle loro orribili battute. Di solito mi siedo con la schiena dritta, orgogliosa ed entusiasta di applicarmi e apprendere, eppure eccomi qui, nascosta nella mia enorme felpa, proprio come una tartaruga. 

Stringo i laccetti del cappuccio intorno alla faccia, sperando possa coprirmi il più possibile. Dal mio posto, riesco a vederlo perfettamente; Indossa un maglione color crema e un berretto nero, sta ridendo con i suoi amici, ed è talmente bello da risultare ridicolo. Vederlo così felice e tranquillo mi spezza il cuore. Io sono qui, a soffrire come una dannata, mentre lui non sembra affatto danneggiato da quello che è successo. Ho pensato di scappare in bagno per una buona sessione di pianto, ma il mio sedere è incollato alla sedia e non riesco a muovermi, per paura che ad un mio minimo movimento, lui possa accorgersi di me. 

È un incubo da cui non mi sono ancora svegliata. Le mie emozioni, soprattutto nei confronti della scuola, sono state altalenanti tanto quanto le montagne russe, da quando mi sono lasciata con Mark neanche un mese fa. Ho odiato che fossimo nella stessa facoltà e che fossimo destinati ad incontrarci, ma mi consolava l'idea di poterlo evitare facilmente dato che siamo in anni diversi, lui è una matricola mentre io sono al secondo anno. La consolazione si è disintegrata quindici minuti fa, quando sono entrata in questa classe - Scrittura professionale - un corso facoltativo a cui possono iscriversi sia le matricole che gli studenti del secondo anno. 

E ovviamente, dovevamo scegliere proprio lo stesso corso nello stesso momento. 

Tiro fuori il telefono per scrivere a Renjun, il mio migliore amico che avrei dovuto ascoltare quando mi ha detto di scegliere fioristica insieme a lui come corso facoltativo, per informarlo della mia situazione attuale. Serve anche a farmi sentire meno sola, dato che in questa classe non conosco nessuno. Beh, conosco Mark, ma non credo che possiamo considerarci migliori amici in questo momento. 

Mentre comincio a scrivere il messaggio, mi accorgo che la docente del corso è entrata in classe, grazie al ticchettio dei suoi tacchi e al rumore della porta che viene chiusa. Non mi preoccupo di cancellare il messaggio prima di spegnere il telefono e mi tolgo il cappuccio in segno di rispetto. Quando la professoressa finisce di scrivere le sue credenziali sulla lavagna, tira fuori un foglio di carta dal fascicolo che aveva con sé e solo in quel momento capisco: è il momento dell'appello. La professoressa sta per elencare ogni nome presente sull'elenco, compreso il mio. 

Mark scoprirà che sono in questa classe. Merda. 

"Presente" rispondo a bassa voce dopo diversi stressanti minuti da quando il mio nome è stato chiamato. Sento il mio cuore battere contro la gabbia toracica e so che perderò la testa, se Mark si girerà verso di me. Invece lui non batte ciglio e a me sembra che qualcuno mi abbia strappato via gli organi. 

Blind Date / HaechanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora