23. La fine

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Ovunque io guardi, tutto ciò che riesco a vedere è la scena di Donghyuck ad un appuntamento con una ragazza che non conosco

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Ovunque io guardi, tutto ciò che riesco a vedere è la scena di Donghyuck ad un appuntamento con una ragazza che non conosco. Sono distrutta, anche se so di non aver alcun diritto di esserlo. Dal giorno in cui mi sono presentata in caffetteria, cioè tre giorni fa, ho aspettato che i miei esami di metà semestre terminassero per approcciare Donghyuck e dirgli che mi dispiace. Anche se potrebbe non esserci più nulla da salvare, devo comunque scusarmi e spero che ci sia spazio nel suo cuore per perdonarmi. 

Non era mia intenzione ferirlo. L'ultima cosa che desidero è farlo soffrire, eppure è proprio quello che ho fatto. 

Nel bel mezzo dello studio per il mio ultimo esame scritto, ho difficoltà a rispondere a diverse domande, che semplicemente non riesco a risolvere con il mio cervello. Ho scarabocchiato e cancellato i miei tentativi di risposta talmente tante volte, che il foglio è tutto accartocciato e macchiato. A differenza di Jaemin, questa non è la materia in cui vado meglio, ecco perché lo chiamo immediatamente per chiedere indicazioni. Mi risponde per cinque volte la segreteria e io raccolgo le mie cose e chiamo un taxi per dirigermi a casa sua. Potrà sembrare un'esagerazione, ma ho un media da mantenere e non lascerò che quelle sette domande siano un potenziale motivo di fallimento. 

Quando arrivo all'appartamento di Jaemin però, non è lui che mi accoglie alla porta. È jeno. 

"Hae." Il sorriso di Jeno che era solito raggiungere i suoi occhi, ora è diverso. "Cosa ci fai qui?"

"Voglio chiedere a Jaemin delle cose sul nostro esame scritto di domani, ma non mi ha risposto al telefono. Tu cosa ci fai qui?" 

Jeno esita. "Prima che ne dici di entrare? Jaemin ha ricevuto una chiamata all'ultimo minuto dal suo lavoro part-time, probabilmente è per questo che non ti ha risposto al telefono."

Ah è vero, mi ero dimenticata che Jaemin è uno studente che lavora. Sapendo che non ho niente di meglio da fare, accetto l'invito di Jeno e mi metto comoda sul divano di Jaemin, lasciando cadere a terra la mia borsa a tracolla. Jeno si siede accanto a me e rimaniamo in silenzio, fino a quando non lo guardo con un'espressione interrogatoria.

"È da un paio di giorni che dormo da Jaemin." Jeno poggia una mano sul retro del collo. 

"Io e Donghyuck non siamo in buoni rapporti." 

"Vale anche per me." Scrollo le spalle, ma poi elaboro correttamente quello che Jeno mi ha appena detto. "Aspetta—cosa?" 

Jeno sospira. "Sì, ed ecco perché mi sento in colpa. Penso che potresti odiarmi dopo che te ne avrò parlato." 

"E perché mai?"

"A causa dell'intera storia su di te, Donghyuck e Chaeyoung..." Jeno affievolisce il tono di voce. "È colpa mia. Mi sono ubriacato quando la squadra di pallacanestro è andata fuori a cena e ad un certo punto ho spifferato la verità sulla tua finta relazione con Donghyuck perché pensavo di essere solo. Non so neanche perché ne stessi parlando, ma il fatto è che non ero da solo. Ero con Mark e quando me ne sono accorto, ormai era troppo tardi." 

Blind Date / HaechanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora