14. Il riscaldatore

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Saluto mia mamma, mandandole un bacio per telefono

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Saluto mia mamma, mandandole un bacio per telefono. Una volta terminata la chiamata, le mie dita cominciano ad afferrare i mie capelli dalla frustrazione. Faccio un respiro profondo, serrando le labbra, per resistere alla tentazione di gridare. Per fortuna, sono a qualche passo di distanza dal resto dei membri del club della giustizia, dato che ho deciso di chiamare mia madre nel corridoio vuoto, così che nessun altro potesse ascoltare la nostra conversazione o potesse essere in grado di notare le mie espressioni facciali. 

Mia mamma mi ha detto che verrà giù in città con mio padre per visitare me e Taeil. L'idea mi ha resa entusiasta, dato i miei genitori mi mancano parecchio, ma il mio sorriso ha vacillato quando mi ha detto di portare con me suo "figlio" e suo "genero" alla cena, quando arriveranno.  Con suo "figlio" intende dire Renjun, che i miei genitori amano più di me e il suo "genero" non è altri che Mark Lee. Ho dovuto raccogliere tutte le mie forze per comunicarle che io e Mark non stiamo più insieme. 

Per la prima volta nella mia vita da studentessa diligente, ho marinato la scuola e ho saltato la lezione facoltativa, solo perché non volevo vedere Mark. Da immaturi, lo so e Donghyuck mi ha rimproverato per ore, ma non sono pronta a guardarlo in faccia dopo quel disastro di conversazione. Non ho neanche preso in considerazione l'idea di evitarlo o fingere che non esista, perché anche solo vederlo, mi fa sentire malissimo. Parlare con lui avrebbe dovuto darmi l'occasione di chiudere questo capitolo, di raggiungere la fine, invece l'unica cosa che mi ha dato, sono state notti in bianco e giornate intere passate a riflettere. 

Almeno durante le notti in cui faticavo ad addormentarmi, Donghyuck mi ha videochiamata mentre faceva i suoi compiti—guardarlo fare i calcoli e programmare è stato così noioso, che mi ha davvero aiutata a dormire. 

La mia bocca reagisce molto più rapidamente del mio cervello quando urlo, prima di registrare che qualcuno mi abbia dato un pizzicotto sul fianco. Che faccia tosta che ha il maniaco che ha osato toccarmi! Il mio primo riflesso è quello di portare indietro il mio gomito, colpendo la prima parte del corpo che riesco a raggiungere, che risulta essere il suo stomaco. Mi giro e sono pronta a tirargli un calcio sulla tibia, quando mi accorgo di conoscere questo ragazzo. 

"Merda, sei piuttosto forte." Donghyuck si accovaccia, con il volto contorto a causa del dolore. Spalanco gli occhi e gli avvolgo immediatamente il mio braccio attorno per dargli un supporto, rabbrividendo a causa del dolore che gli ho procurato. 

"Da dove spunti fuori?" Grido istericamente. 

"Dal bagno, Peach. Proprio dietro di te." Si lamenta. "Ricordarmi di non sorprenderti mai più." 

"Buona idea." Mormoro e massaggio delicatamente con la mano la zona che ho colpito, facendolo sussultare. "Fa ancora male?"

Donghyuck mi lancia un'occhiataccia. "Tu che dici?"

"Beh, mi dispiace, ma non è stato molto intelligente da parte tua, sorprendermi alle spalle." Brontolo. Gli resto accanto, fino a quando il dolore non si attenua e fino a quando non recupera le forze per stare di nuovo dritto;  nel frattempo, i pensieri che mi hanno disturbata prima dell'arrivo di Donghyuck, sono tornati ad invadere la mia mente. 

Blind Date / HaechanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora