09. La fioritura dei ciliegi

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Il campanellino presente sullo stipite della porta, suona quando entro nel negozio, la sua fragranza familiare di pane appena sfornato e di gastronomia coreana e italiana, mi fa brontolare lo stomaco a causa della fame

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Il campanellino presente sullo stipite della porta, suona quando entro nel negozio, la sua fragranza familiare di pane appena sfornato e di gastronomia coreana e italiana, mi fa brontolare lo stomaco a causa della fame. Ho trascorso l'intera domenica a studiare e a lavorare ai miei compiti e prima che me ne accorgessi, il cielo notturno si era già presentato ed era stato ben accolto. Sto cenando nella mia caffetteria preferita, purtroppo sono sola perché il mio coinquilino è troppo impegnato con i suoi compiti, per accettare di mangiare qualcosa che non sia una scodella di noodles istantanei. 

Ammiro l'esposizione delle diverse qualità di dolci da forno e sorrido di fronte ai nomi che gli sono stati attribuiti. Carico il mio vassoio con l'amore della mia vita— pane al formaggio a forma di sole— e ordino il mio solito piatto di pasta al pomodoro. Non ricevo lo scontrino del mio ordine e i clienti dietro di me, mi lanciano strane occhiatacce. Mi limito a ringraziare il cassiere e cammino con disinvoltura verso un tavolo per due, accanto alla vetrina; è il posto di questa caffetteria che preferisco. Mi permette di guardare la vita notturna della città di Seoul, mentre mangio.

Non sono neanche arrivata a mangiare metà del mio pane, che la campanella suona di nuovo e vedo entrare una persona che conosco fin troppo bene. Indossa un'enorme felpa e un berretto gli copre il capo. Lo guardo incredula, con la bocca aperta a causa del morso che stavo per dare al mio pane. Lui ha la necessità di girarsi a guardarmi una seconda volta, con un sopracciglio alzato per la sorpresa. 

"Di nuovo tu?" mormora, con un tono di voce piuttosto alto, così che anche io possa sentirlo. E probabilmente anche l'intera caffetteria. Santo cielo, Lee Donghyuck. 

"Sono stato costretto a vederti tutto il giorno ieri e ora ti incontro anche qui. Lo stai facendo apposta." Mi dice dopo essersi allontanato dal bancone, avvicinandosi al mio tavolo con un'espressione per niente entusiasta. Senza aspettare l'invito che non riceverà mai, si accomoda al posto vuoto che ho di fronte. 

Metto giù il mio pane, schiarendomi la gola. "Per tua informazione, sono arrivata prima io. E l'unico motivo per cui ieri abbiamo trascorso così tanto tempo insieme, è perché tu mi hai trascinata a cena, ricordi? E se vedermi ti rende tanto infelice, perché ti sei seduto al mio tavolo? 

"Così che tu possa pagarmi la cena." Donghyuck dice con disinvoltura.

Do un morso al mio pane, ridendo. "Hai sbagliato ragazza, amico. Io qui non pago. Questo posto mi dà da mangiare gratis." 

Donghyuck aggrotta le sopracciglia. "Ti rendi conto che quello che hai appena detto potrebbe essere facilmente frainteso?"

"A cosa stai pensando—"

"Donghyuck!" Un ragazzo con una maglia cosparsa di farina si avvicina a noi con un sorriso e con la mia pasta in mano. Sistema il mio piatto sul tavolo e poi accetta il rispettoso inchino di Donghyuck, dandogli una pacca sulla spalla. Li guardo con molta cautela. 

Blind Date / HaechanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora