Capitolo 9

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Sì avvicinano i pagellini e la mia ansia aumenta al solo pensiero. Ero sicura di avere un po' tralasciato lo studio e le mie versioni di greco ne risentivano.
Quella mattina ci sarebbe stato proprio il compito di greco e poi saremmo usciti per mancanza di professori.
Avevo ripassato, ma non ci avevo messo una grande attenzione.
Uscì di casa con il mio dizionario e il mio zaino in spalla. Andai da sola a scuola, non volevo sentire nessuno.
Impiegati i soliti venti minuti per arrivare al liceo, entrai e mi misi seduta.
Mi sentivo veramente nervosa, ansiosa. Vedevo i miei compagni fuori dalla classe con visi tranquilli e rilassati e io lì che stavo tremando come una foglia.
Al suono della campanella tutti ci sedemmo. Entrò la prof, notai che stava ridendo tra se e se. Non avrei potuto mandarla a fanculo ma avrei voluto talmente tanto.
Una volta consegnatami la versione volevo piangere. Le prime tre righe erano impossibili per me. Ci misi un'ora solo per quelle. Menomale che il resto era abbastanza semplice.
Finito, consegnai.
Ci vestimmo e appena l'orologio indicò le 10.15 uscimmo.
Andai con Ottavia, Lucrezia, Diletta, Massimo e Ilenia alla Civitella ( arena dove ci sono posti a sedere e prati)
Ci incontrammo anche con Antonio, il ragazzo di Saq (soprannome di diletta) e un suo amico.
Fumammo e ci divertimmo.
Non pensavo a nulla.
Ero libera, avevo la mente vuota e pensavo solo a respirare l'aria pulita che la natura mi offriva.
Chissà dov'era Samuele.
"Quanto vorrei fosse qui accanto a me." pensai
"Merda avevo detto che doveva scomparire" fu il pensiero successivo.
Chiusi gli occhi e riposai insieme ai miei amici sulle gradinate della Civitella.
Li e in quel momento, mi sentivo viva.

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