Capitolo 22

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Ava's pov

"Hey." disse mamma, sedendosi accanto a me sul divano.

"Hey." risposi distrattamente.

"Allora, questa è una sorpresa! Niente cellulare, niente Skye, Kyle e niente One Direction. Ti senti bene?" rispose mamma, mettendo la mano sulla mia fronte per controllare presumibilmente se avessi la febbre.

"Bene, sono con la mia mamma." dissi, appoggiando la testa sulla sua spalla prima di abbracciarla.

"Questa è la mia bambina. Dai allora. Dove sono quei folletti dei tuoi migliori amici?" chiese.

"Loro sono... emh... impegnati. Sono fuori." sbottai.

"Allo stesso tempo? Oh, devono andare avanti." rispose mamma.

"Mamma!" gridai, metà ridendo prima di guardare verso di lei. "Non sei consentita a dire roba come quella!"

Mia mamma stava definitivamente avanzando con l'età e avevo bisogno di iniziare a lavorare presto per darle una pausa. È stata la mia unica costante da quando sono nata e aveva bisogno di me proprio come io avevo bisogno di lei.

"Va bene, va bene. Andrò a letto presto stasera. Non mi sento bene. Sarai a posto con la cena?" chiese.

"Yup yup, ma se brucio casa, la colpa è dei vicini." scherzai.

"Per me va bene." disse lei.

Mamma andò di sopra prima di aver fissato la TV per un po'. Cominciò a farmi male la testa e così andai fuori di casa e iniziando a camminare lungo le strade da sola. Frugai nella borsa per cercare il diario di Harry Styles prima di prenderlo e sfogliarlo fino alla data di oggi.

'Cena con Simon Cowell e i ragazzi al Gordon Ramsay Restaurant - 7 pm'

Grande! Avevo perso entrambi i miei migliori amici e considerando che non avevo niente di meglio da fare, guidai dritta per le strade. Ero sicura che i ristoranti eleganti non rientravano nei gusti della maggior parte dei ragazzi come cena ideale del sabato. Tuttavia, chi ero io per decidere cosa era buono per loro.

Camminai verso la fermata dell'autobus finchè finalmente non realizzai che non potevo presumere di camminare in uno dei più costosi ristoranti di Londra in t-shirt, giacca di pelle, leggings e tacchi alti. Notizia flash numero due: non avevo prenotato i posti.

Shopping time.

*

Nonostante la Londra leggermente fredda, stasera ero riuscita ad uscire da Oxford Street con il vestito più carino che probabilmente avessi comprato fino ad oggi. Riuscii comunque ad abbinare la mia giacca di pelle con il vestito, ma i miei tacchi alti dovevano essere sostituiti con un nuovo paio blu che avevo conprato mezz'ora fa. Avevo già riempito le borse della spesa con tutti i miei abiti prima di chiamare un taxi. Erano ancora le sei e mezza e quindi avevo un sacco di tempo per prepararmi.

"Il Gordon Ramsay restaurant." dissi, saltando su.

"Hai un appuntamento hot stasera?" mi chiese l'autista, uscendo da Oxford Street.

"Può chiamarlo così." dissi, sorridendo, prima di svuotare la borsetta per tirare fuori il mio kit di emergenza per i capelli.

Questa sarà una serata molto lunga.

Quando raggiunsi finalmente il ristorante, erano dieci minuti alle sette. Camminai verso la reception e chiesi per un tavolo singolo.

"Mi dispiace, signorina. Tutti i tavoli sono prenotati stasera." disse la receptionist.

"Ma, è davvero importante." dissi, mantenendo la calma.

"Sono davvero dispiaciuta, signorina. Avresti dovuto prenotare in anticipo. Tutti i nostri tavoli sono più o meno pieni. Mr. Ramsay ha uno speciale stasera." rispose la receptionist, prima di notare lo sguardo deluso del mio viso.

"Mio... emh... padre ha dimenticato di prenotare il posto per me, vedi." dissi.

"Bene, dovremmo avere un tavolo per due, ma è piuttosto costoso. Soprattutto stasera perchè abbiamo degli ospiti speciali." spiegò la receptionist.

"Vedo... bene, dovrò prenderlo adesso." dissi, con un sorrisetto.

La receptionist mi guardò sorpresa mentre potevo vedere il suo rapido giudizio riguardo me come se fossi una bambina viziata e ricca. Stavo per confermare il mio posto quando fui improvvisamente interrotta.

"Ava! Oh mio dio, sei tu?" una voce profonda chiamò da dietro.

Mi girai per vedere un vecchio amico del college sventolare freneticamente la sua mano prima di camminare verso di me. Mi sforzai a ricordare il suo nome, ma in quel momento non riusciva proprio a passarmi per la testa.

"Ava! Sono Jake! Ti ricordi di me, giusto?" chiese lui.

"Sì, sì. Come stai?" chiesi, mentendo sul fatto di averlo riconosciuto.

"Sto alla grande! Cosa ti porta qui? Non ho potuto che sentirti avere problemi a prendere un posto. Ti andrebbe di unirti a me e alle mie cugine? Oggi è il compleanno di una di loro, vedi." disse.

"La signorina Sterling era proprio sul punto di pagare qui." interruppe la receptionist.

"Nah, lei si siederà con noi." disse Jake, prima di trasciarmi via dalla cassa per portarmi all'interno del ristorante.

Mi morsi nervosemente il labbro mentre cercai di non guardare la gente che era già qui. Considerevolmente era vuoto, cosa che mi portò a voler schiaffeggiare la receptionist. Presi il mio posto prima che due facce molto familiari mi sorrisero radiosamente.

"Paris? Cali?" strillai.

"Voi ragazze vi conoscete?" chiese Jake.

"Sì! Ci siamo incontrate a-" cominciò a dire Cali prima che Paris le coprì bocca.

"Scuola. È venuta ad uno dei nostri spettacoli." Paris mentii prima di aver capito il perché.

Forse stasera non sarebbe stata così ingrata quanto avevo invece pensato.

-

Finalmente sono riuscita ad aggiornare! Con il fatto di Zayn mi era praticamente passata la voglia di tradurre dal momento che lui è presente nella storia e non ce la facevo proprio, ma adesso ritornerà come prima, anzi cercherò di essere più puntuale! Spero vi piaccia questo capitolo :)

Traces h.s [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora