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Suonò la sveglia, erano già le 7:00.

Mi bruciavano gli occhi per il poco sonno. Allo specchio del bagno vidi che avevo un principio di occhiaie. Mi sciacquai la faccia con acqua freddissima per cercare di nascondere il fatto che avevo dormito 5 ore.

Con mia grande fortuna mamma e papà erano già usciti di casa e avevano lasciato un biglietto, come loro solito ogni volta che facevano qualcosa in orari diversi.

"buongiorno T/n, speriamo che tu abbia riposato bene. Siamo usciti di casa prima (6:00) perchè ci è venuta in mente una soluzione ad un esperimento a cui lavoriamo da mesi, speriamo che non ti dispiaccia. Ti auguriamo una buona giornata e ti aspettiamo alla oscorp dopo la scuola, ti vogliamo bene                                                                                                            -mamma e papà"

Perfetto almeno potevo fare con calma, solo che avrei dovuto prendere l'autobus.

Mentre mi vestì pensai che oggi sarebbe stato il giorno in cui ne avrei parlato con Peter e avrei anche dovuto dirgli dei miei poteri.

Forse non dovrei dirgli proprio tutto, pensai mentre uscivo di casa e chiudevo la porta.

Magari non dovrei dirglieli tutti, pensai mentre camminavo verso la fermata a circa 20m da casa.

Sarebbe meglio tralasciare la parte in cui le emozioni comandano i poteri, pensai mentre salivo sull'autobus.

Ma lui aveva già notato gli occhi rossi per via della rabbia, facciamo che dirò la verità a seconda di quello che mi dirà Peter.

Si così mi sembra piuttosto equo.

Mancavano ancora 20 minuti buoni per arrivare a scuola così decisi di leggere una rivista sui rettili che avevo preso di fretta dalla scrivania di papà.

"hey ma chi abbiamo qui" disse una voce poco familiare che arrivava dal corridoio del bus, alzai gli occhi dalla rivista, perfetto, era flash, lo ignorai.

"hey sto parlando con te" ribadì flash "sei t/n giusto?" chiese "ti posso essere utile?" chiesi un po' scocciata "si beh ecco, sei seduta al mio posto" disse sicuro di se

Alzai lo sguardo per guardare il resto dell'autobus, era vuoto.

"ci sono almeno altri 20 posti liberi" dissi riportando la mia attenzione alla rivista.

Mi strappò la rivista dalle mani "vieni a prenderla" mi disse scuotendomela davanti agli occhi.

"seriamente Flash? Hai quasi 17 anni" gli dissi con molta calma.

"almeno io non sono un poveraccio che ha dovuto cambiare casa perchè non poteva più permettersi quella vecchia"

Sentivo la retina dell'occhio sciogliersi dalla rabbia. Mi alzai dal posto. Lui fece un ghigno. L'avrei preso a pugni, ora.

Stavo caricando il braccio ma sentì una mano sulla spalla e l'altra che tirava indietro il braccio.

"hey hey hey calma T/n" disse Peter girandomi verso di lui "guardami" aggiunse "sicura di volerlo fare?" feci un respiro.

"levati di mezzo Parker non sono affari tuoi" disse flash.

Io mi girai di scatto e caricai un altro pugno ma Peter mi fermò di nuovo e si mise davanti a me.

"flash ora basta, siamo a scuola scendi e non farti più vedere" disse Peter minaccioso.

"se no cosa mi fai Parker eh? Chiami la mamma? Ah giusto, meglio se chiami tuo zio" disse e si mise a ridere. 

Stavo per fermarlo ma fu troppo veloce. Gli tirò un pugno. Talmente forte che gli fece fare un volo per tutto il corridoio dell'autobus.

"cazzo" dissi.

Peter fu immediatamente portato in presidenza, Flash in infermeria e io a lezione.

Non fecero uscire Peter dalla presidenza prima di pranzo quindi mi toccò stare in ansia per tre ore senza neanche una notizia.

Alla fine delle tre ore andai in cortile senza neanche mangiare.

Trovai Peter sugli spalti con in mano una serie di fogli.

Salì i gradini nervosamente e vidi che a ogni mio passo si ghiacciavano, dovevo calmarmi assolutamente.

"ti hanno espulso?" chiesi più calma che potei "no" fece una pausa "solo servizi socialmente utili, ma ora non è questo l'importante" disse mettendo via i fogli.

"magari vuoi spiegarmi come hai fatto a beh diventare così?"

Iniziò a frugare nello zaino "mi ha morso questo" disse tirando fuori un ragno da un fazzoletto "aspetta ma questo l'ho già visto come ci sei entrato nella teca dei ragni alla oscorp?" "è una lunga storia" disse ridendo.

"quindi cosa riesci a fare oltre a sparare le ragnatele?" chiesi "riesco ad arrampicarmi sui muri e ho tanta forza, ho spaccato il tabellone del campo da basket qualche giorno fa, ma ho imparato a controllarla"

"e quindi ti ha morso un ragno e hai deciso di salvare il mondo dai cattivi?" "veramente ho iniziato per un altro motivo" disse facendosi d'un tratto cupo "stavo cercando l'assassino di mio zio Ben però poi ho deciso di aiutare la polizia visto che pensano che sia un criminale" "capisco" risposi

"e tu il controllo degli elementi dove l'hai imparato?" "in realtà ci sono nata" dissi e fece una faccia stupita "e come funzionano?" chiese interessato "dipende perchè il fuoco lo "produco" quando mi arrabbio e come hai potuto vedere gli occhi mi diventano rossi, poi riesco a controllare l'acqua infatti l'altro giorno in chimica per spegnere il fuoco avrei spostato l'acqua dal Baker che era davanti a noi. E addirittura ieri sera ho scoperto che quando mi preoccupo "produco" il ghiaccio, ecco perchè il vetro e le mie mani erano congelate"

"quindi ti stavi preoccupando per me?" "hai ascoltato il resto del discorso almeno?" "si, ti stavi preoccupando" "non intendo rispondere alla tua domanda" dissi ridendo.

"sei preoccupata anche ora?" come faceva a saperlo? "ehm..." indicò le "striscie" di ghiaccio che avevo lasciato. Diciamo che questa sua osservazione non aiutò a tranquillizzarmi.

"imparerò a non farmi prendere dal panico" "tranquilla" mi disse prendimi le mani "ti aiuterò io, magari tra qualche giorno scoprirai di avere altri poteri" io annuì.

Ci guardammo negli occhi per un po'.

"riesci a fare solo queste cose o anche altro?" chiesi "ehm mi sembra di aver detto tutt-" fermò un pallone da football con una mano sola che stava per arrivarmi in faccia. "come dimenticare i riflessi impressionanti" dissi.

"lo sa qualcun altro?" "no, e non dovresti saperlo neanche tu ma sei troppo attenta" "forse nessuno ti presta abbastanza attenzione e lo stesso si potrebbe dire di me" "non è vero, ti ho visto il primo giorno che giocavi con la bottiglia d'acqua, per questo l'ho presa prima che cadesse e poi beh hai dato fuoco al mio disegno" "scusa è che stavi facendo troppo rumore con la matita" ridemmo tutti e due.

"in questo caso ci fa comodo non essere notati" dissi "così nessuno sospetterà mai niente" disse lui completando la mia frase.

immagina spider-manDove le storie prendono vita. Scoprilo ora