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"in realtà avevo già pensato a un costume" rispose fiero di se

"in realtà avevo già pensato a un costume" rispose fiero di se

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(raga scusatemi se l'immagine è enorme AHAHAHAH)

Mi mostrò un disegno sul suo quaderno.

"non giudicarmi, preferivi un costume uguale al mio con la gonna?" "no in effetti" "solo che io non sono spider girl" "non sei stata punta da un ragno ma mi sembra che tu riesca a cavartela" "si hai dimenticato la parte in cui non sparo ragnatele" dissi "e non riesco ad arrampicarmi sui muri" aggiunsi "non fa niente ti porterò io e la tuta si appiccica ai muri" "o magari potresti insegnarmi ad usare quei cosi che hai sui polsi" "non ti darò i cosi che fanno le ragnatele non c'è tempo per insegnarti a dondolarti sui grattacieli" "va bene"

A mia sorpresa aveva già il costume pronto, lo estrasse dallo zaino e me lo porse, sempre molto fiero di se.

"perfetto" dissi guardandolo "da quanto l'avevi pronto?" chiesi molto curiosa "non intendo risponderti" disse ridendo e io ci passai sopra.

"allora ho scoperto il piano di connor" disse "vuole trasformare tutta la città in lucertola" "e cosa c'entra mia madre?" "ci stavo per arrivare, comunque, tua madre è l'unica che sa la formula esatta, oh e sta cercando di risvegliarla" "ci ha provato facendole venire una reazione allergica?" "una specie, dovresti trovare un modo per limitare le visite" "mi serve un motivo" dissi "dovrei convincere mio padre" aggiunsi "magari spiderman potrebbe convincerlo" rispose lui

"oh e mi raccomando non devi farti vedere con quel costume da nessuno prima del giorno in cui connor attuerà il piano, dobbiamo coglierlo di sorpresa, e se la polizia venisse a sapere che siamo in due peggiorerebbe tutto.

"ma cosa vogliamo fare con connor" chiesi e lui mi guardò incuriosito "lo uccidiamo o intrappoliamo?" chiesi "metteremo l'antidoto al posto di quello che ci trasformerebbe in lucertola" "dove lo vorresti mettere l'antidoto?" "qui" disse indicandomi un disegno sempre sul suo quaderno "in cima a questa antenna c'è una specie di diffusore, lui li dentro ci vuole mettere la polvere che io ho contribuito a creare" "perfetto direi" dissi sorridendo per cercare di tirarlo un po' su visto che lo vedevo che si sentiva molto in colpa per questo.

"dov'è l'antidoto?" chiesi per rompere il silenzio "solo tua madre lo sa, è l'unica che può aprire il posto in cui si trova"

"a cosa ti servo io se non per ucciderlo?" "è un sangue freddo, non gli piacciono gli sbalzi ti temperatura" "Ma peter" dissi scoraggiata "io so solo bruciare o congelare le cose"

"su questo ci dobbiamo lavorare, riesci a congelare o bruciare le cose a distanza?" "bruciare le cose si,  ma non ho avuto tempo di testare il nuovo potere" "lo testeremo ora" disse andando a prendere un bicchiere d'acqua

"prova a prendere quest'acqua e poi congelarla senza avvicinarti" "Peter non riesco a fare tutto contemporaneamente" "provaci" "e va bene" alzai l'acqua senza fatica

"dimmi qualcosa che mi faccia preoccupare" dissi con l'acqua per aria "pensa al dottor connor che sta cercando di svegliare tua madre per chiedergli la formula per trasformare tutti noi in lucertole" "questo non mi fa preoccupare mi fa arrabbiare"

"pensa se da un momento all'altro entrasse tuo padre per dirti che tua madre è morta" il viso di peter si illuminò "funziona" disse guardando l'acqua che cadeva perchè era diventata ghiaccio.

"prova a "lanciare" il ghiaccio, come se fossero delle ragnatele" "tipo così?" dissi puntando la mano per terra e formando un cumulo di neve "si è perfetto, riesci anche a far nevicare?" chiese, e la mia mente mi suggerì di schioccare le dita e ci fù una brevissima nevicata.

"ci siamo solo che ora dobbiamo fare un po' di pratica" "prova far diventare quel bicchiere un cubo di ghiaccio" non saprei neanche dire come feci ma indicando il bicchiere con la mano si trasformò in ghiaccio.

"credo che dovremmo prendere degli auricolari per comunicare" dissi "giusto" "li ha mio padre da qualche parte" nella testa improvvisamente mi apparve il posto preciso.

"non sono difficili da usare credo che dobbiamo solo indossarli" dissi mentre li tiravo fuori dalla scatola. "non dimentichiamoci del tuo saper leggere nel pensiero" disse Peter.

"se connor vorrà fare qualcosa il primo a saperlo sarai tu"
"ora però dobbiamo pensare a limitare le visite" disse
"devi metterti il costume,non si sa mai" io annui andai in bagno e lo misi.

Le maschere le mettemmo nello zaino di Peter.

"credo che ci metteremo di meno a piedi" disse "intendi dondolandoti di qua e di la?" chiesi pensando stesse scherzano, ma lui sorrise e annuì.

Senza neanche darmi il tempo di realizzare mi prese in vita e lanciò una ragnatela.

Io chiusi gli occhi dallo spavento e Peter se ne accorse a causa del freddo "calma t/n, ti tengo io". Avrei voluto tirargli un pugno ma è troppo carino quando sorride.

Quando arrivammo all'ospedale c'era un aria strana. Era tutto vuoto.

Il bancone dove poco prima c'era l'infermiera acida era sgombro. I computer erano tutti spenti.

Ci guardammo intorno ed entrammo nelle stanze del piano, sempre vuote e dopo esserci assicurati che non ci fosse davvero nessuno andammo dietro al bancone.

I fogli erano tutti strappati, o meglio, graffiati e i fili dei computer sembravano rosicchiati.

Ci guardammo negli occhi senza neanche parlare e ci capimmo

"è al quarto piano" dissi e ci affrettammo verso le scale.

Vidi peter che si toglieva i vestiti e si metteva la maschera, feci lo stesso. Ero spaventata.

"prendi gli auricolari" gli dissi dandogliene uno "t/n" disse "ricordati le cose che abbiamo provato poco fa" disse anche lui con voce abbastanza preoccupata.

"peter" dissi, lui si fermò dalla corsa sulle scale e si avvicinò a me "qualsiasi cosa succede-" "no" ribattè subito "noi lo fermeremo" disse convinto e mi diede un bacio sulla fronte.

Riprendemmo a correre.

Capì che Peter mi stava per chiedere il numero della stanza "237" "tra due gira a destra" "è la terza porta"

Arrivammo nella stanza.

Peter aprì la porta una ragnatela.

Non potevo credere ai miei occhi.

immagina spider-manDove le storie prendono vita. Scoprilo ora