9

829 28 11
                                    

Peter lo guardò con il suo solito sguardo sbalordito.

"fammi indovinare" dissi "hai cambiato idea e vuoi farmi entrare nella gang dei supereroi?"

"no" rispose secco "volevo chiederti come sta tua madre" fece una pausa "e anche, perchè sta mattina hai quasi spaccato il cranio di Flash" "dovresti ringraziarmi, dopo tutto quello che ti ha fatto" scosse la testa "non è così che funziona t/n" "parla quello che ha aggredito mezza città per trovare il killer di suo zio, fallendo tra l'altro" peter sembrò innervosirsi "capisci perchè ti voglio fuori da questa faccenda t/n?" "no illuminami" dissi in tono provocatorio. Si avvicinò tanto che andai a sbattere con la schiena contro gli armadietti "non si tratta di vendicarsi, si tratta di aiutare gli altri. Spaccare la testa a Flash dopo che ti ha dato della povera non ti farà sentire meglio. Fare il culo a Connor non ti servirà per dimostrarti che non sei inutile"

Era troppo vero quello che stava dicendo, trattenni le lacrime.

"ci scommetto la vita che se Connor piombasse qui a te basterebbe guardarlo per ridurlo in cenere, ma la motivazione non è quella giusta" fece una pausa "T/n" disse guardandomi con gli occhi da cerbiatto "ricordati che da un grande potere derivano grandi responsabilità"

Detto questo se ne andò, lasciandomi li da sola, ma con le idee chiare.

Aveva ragione non sarei stata pronta a diventare qualcuno, avrei dovuto mettere la testa a posto, ma ora non ho tempo.

Avrei voluto corrergli dietro e chiedergli scusa per quello che gli avevo detto. Ma mi fu impedito

"t/n" disse una voce desolata abbracciandomi "hey Gwen" dissi amichevolmente "mi dispiace tantissimo, per qualsiasi cosa, se hai bisogno di parlare o di un amica" disse porgendomi un bigliettino con sopra il suo numero presumo. Lo presi.

"grazie mille sei molto gentile" fece un sorriso "non capisco perchè gli altri ti trattino così male sono proprio maleducati" "tranquilla ci penso io a loro, ora però devo andare" "va bene" rispose abbracciandomi di nuovo "scrivimi se hai bisogno" "certo" dissi mentre mi dirigevo verso l'uscita.

Sta volta presi l'autobus per l'ospedale.

"salve in che stanza si trova n/m l/n?" "buongiorno" disse l'infermiera come se fosse infastidita dalla mia fretta "è un parente o un amico stretto della lista?" "sono sua figlia" "ha un documento con se?" "sta scherzando?" dissi nervosa "mia madre ha avuto un infarto ieri la posso vedere?" "mi serve un documento" disse arrogante sgranando gli occhi.

Feci un respiro. Le avrei tirato un caffè bollente in faccia. Ma mi ricordai che avevo la tessera della oscorp. La estrassi dalla tasca. "ecco a lei" dissi sorridendo. L'infermiera la scrutò attentamente "stanza numero 237, quarto piano" "grazie".

Presi l'ascensore e ci mise un tempo interminabilmente lungo per fare solo 4 piani.

Quando arrivai nella stanza dentro trovai una spiacevole sorpresa.

"dottor Connor?" chiesi senza sembrare troppo sospettosa "T/n, che sorpresa" disse sorpreso dalla mia visita senza pre avviso "mi scusi, ma lei cosa ci fa qui?" "T/n non ti scaldare tua madre è una mia cara amica sono venuto a portarle questi fiori" disse indicando un vaso con delle ortensie dentro "mamma è allergica alle ortensie" dissi andando a prendere i fiori e spostandoli più lontano che si poteva "oh sono desolato" dopo aver detto questo sembrava che si stesse ritorcendo su se stesso e iniziò a fare dei versi strani. "serve un dottore?" "no" disse con voce strozzata "ci vediamo presto t/n" disse con voce inquietante e dopo se ne andò.

Finalmente avevo un po ' di tempo con mamma.

Era li ferma immobile. Mi sedetti accanto a lei e le presi la mano che era congelata, sembrava morta così la lasciai subito andare.

Avrei voluto dire qualcosa ma non riuscivo davvero era troppo. E Connor mi aveva spaventato abbastanza.

Dovevo trovare una soluzione veloce a questo problema.

Presi l'autobus per la oscorp.

Andai di nuovo al piano di Connor, ancora deserto.

Non sapevo la password del suo computer ma mi venne in mente poco dopo.

C'erano una marea di file. Ne aprì uno che conteneva un video.

"giorno 10, il soggetto ha di nuovo un braccio completamente funzionante. Inoltre la vista è migliorata e non necessita di lenti correttive. A seguito di alcune deduzioni la dose è stata aumentata a 110ml, questo migliore-"

Il video si interruppe e sullo schermo apparve una scritta rossa "error"

Qualcuno ha interrotto il video da remoto.

La sicurezza, cazzo.

Mi alzai dalla sedia e presi l'ascensore del personale scendendo al piano dove lavorano i miei.

Ma anche li c'era la sicurezza "signorina l/n" dissero quando mi videro.

Mi affrettai a prendere un corridoio a caso. Qualcuno mi tirò il braccio e finì dentro uno stanzino buio. Accesi una candela con gli occhi.

"peter?" "sei nei guai t/n?" disse sorridendo "beh potrebbe essere che-" e mi baciò.

Rimasi senza parole "scusa non sono riuscito a controllarmi" "ti devo raccontare tante cose" dissi "si anche io" rispose "ma prima devi aiutarmi ad uscire da qui" annuì.

"Tu vai verso l'ascensore e io li distraggo" "va bene" risposi.

Uscimmo di fretta dallo stanzino.

"signorina t/n?" chiese di nuovo uno della sicurezza, peter arrivò un secondo dopo e ci urtò contro "o mio dio mi scusi, dovrei stare più attento" peter fu "spinto" da un altro della sicurezza e rovesciò sopra al primo altro caffè "sono proprio sbadato mi dia qua" disse aiutandolo a togliersi la giacca e facendo lo sgambetto a un altro della sicurezza che arrivava da dietro.

Una volta fuori presi un taxi e chiamai Peter ma non rispose così lasciai un messaggio in segreteria dove gli chiedevo di vederci a casa mia. Arrivata casa lui arrivò subito dopo di me.

Entrammo.

"connor ha cercato di avvelenare mia madre, era in ospedale da solo con lei" dissi preoccupata

"dobbiamo fare qualcosa e mi dispiace dirlo ma mi serve il tuo aiuto" disse e la cosa ormai non mi rendeva più così felice

"devi farti un costume ma non dobbiamo farci vedere insieme altrimenti ti userebbe per farmi del male" aggiunse

"hai in mente qualcosa?" chiesi

immagina spider-manDove le storie prendono vita. Scoprilo ora