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Peter girò la testa verso il campo e sembrò farsi molto serio.

"devo andare ora" disse alzandosi "aspetta" risposi seguendolo ma lui non si fermò "e le lezioni?" "mi hanno sospeso per oggi" "E dove stai andando ora?" chiesi aumentando il passo per stargli dietro "c'è un emergenza" rispose "dove?" chiesi un po' preoccupata "T/n tranquilla" disse girandosi e appoggiandomi le mani sulle spalle "perchè dici così non mi sto agitando" dissi innervosendomi un po' "e il ghiaccio sul pavimento cos'è?" disse ridendo "T/n" disse di nuovo girandosi e fermandosi "ci penso io alla lucertola aspettami qui" "Peter, ti ricordi come sei tornato l'ultima volta?" "potresti farmi un favore?" disse "dipende" "riesci ad aprire quella porta?" disse indicandone una nel corridoio. 

Poggiai la mano sulla maniglia e lui lanciò una ragnatela sulla mia mano.

Guardai prima la mia mano bloccata e dopo Peter con gli occhi rossi.

"me ne vado" disse ridendo "sarà meglio" dissi chiudendo gli occhi per evitare di dargli fuoco.

Fortunatamente le due ore successive passarono in fretta.

Subito dopo scuola presi l'autobus per la oscorp.

Durante il tragitto decisi di continuare a leggere la rivista di sta mattina e trovai un articolo interessante sui rettili in particolare sui loro punti deboli.

Arrivai alla oscorp solo che sbagliai il piano sull'ascensore e scesi dove scendevo di solito per quando dovevo fare il tour agli stagisti.

Scesi lo stesso. Avrei salutato il dottor Connor.

Ma tutti gli uffici erano vuoti. Entrai in quello del dottor Connor.

Sulla lavagna elettronica era pieno di topi e una serie di equazioni sotto.

Iniziai a scorrere con il dito sulla lavagna. Quelli sembravano esperimenti su topi e tutti erano falliti tranne uno. C'era un numero sopra ogni topo. Davanti alla scrivania c'erano delle teche con dentro dei topi. Anche quelle avevano dei numeri. Cercai il numero della teca che in teoria doveva contenere l'unico topo vivo.

"T/n" disse una voce alle mie spalle. Mi girai.

"Buongiorno dottore" dissi un po' intimorita. "che cosa ci fai qui, oggi non è nel giorno dei tour" Era vestito in maniera sospetta. Aveva un cappello che gli copriva quasi metà del volto.

Ripensai alla lucertola gigante che aveva nominato Peter. "ehm stavo facendo una ricerca per la scuola, sui rettili. Ho chiesto ai miei genitori e mi hanno detto di venire qui."

"I tuoi dovrebbero sapere che questo piano è in ferie per una settimana e poi come vedi questo è il mio ufficio non la stanza delle ricerche, non è molto educato curiosare" disse in tono un po' minaccioso.

"non si sa mai, lo sa, le ricerche si trovano ovunque" fece un sorriso inquietante "hai ragione" "ma ora la prego di andare" aggiunse "ho un progetto in mente" disse aprendomi la porta dello studio ed invitandomi ad uscire "la ricontatterò appena le ferie saranno finite, grazie"  uscì dall'ufficio e andai a riprendere l'ascensore.

In ascensore frugai nel mio zaino per ritrovare la rivista.

Sfogliai nervosamente le altre pagine e nel mentre cadde un bigliettino dalle altre pagine. Lo raccolsi mentre le porte dell'ascensore si aprivano.

Lo lessi "se hai bisogno d'aiuto :) 336957824*"

Digitai nervosamente sui tasti del telefono. Rispose subito.

"vedo che hai trovato il numero" disse "dove sei?" tagliai corto mentre camminavo velocemente per il corridoio.

"girati a sinistra" disse. Mi fermai di colpo. Guardai a sinistra dove c'era la vetrata ed effettivamente era li, spider man era li.

Mi girai verso la vetrata "dobbiamo parlare della lucertola gigante, ho un ipotesi" "intendi il dottor Connor? Sei un po' in ritardo"  "scendi da li dobbiamo parlare" gli dissi "sei sicura o min dirai cose che già so?" "oh scusa se non sono anche io un ragno che salva la città dai cattivi, sai com'è a me le informazioni arrivano dopo" dissi mentre riprendevo a camminare ignorando la vetrata.

"per caso hai un idea su come fermarlo o preferisci tornare a casa a pezzi?" era sparito dalla vetrata. Attaccai il telefono sbuffando.

Sentì qualcuno picchiettarmi sulla spalla "immagino che tu ce l'abbia"     "vieni" gli dissi aprendo una porta.

Lui si sedette e io iniziai a scrivere sulla lavagna.

"tu hai detto che è colpa tua se è diventato così giusto?" "veramente io ho risolto un equazione che lui non ha saputo risolvere in 17 anni" "si certo" dissi mentre la scrivevo sulla lavagna.

"quindi questa serve per incrociare il dna degli umani con quello dei rettili, tutto questo per-" "per far ricrescere il braccio" aggiunse "si esatto" "qualcosa è andato storto" disse "ed è diventato una lucertola gigante" conclusi.

"le lucertole sono dei sangue freddo giusto?" chiesi "non useremo i tuoi poteri" disse secco.

"scusa?" dissi un po' indignata "sono stanca di usare i miei poteri per fare casino e per giocare quando mi annoio, non credi che sia il momento di dare un senso a tutto questo? " 

Lui scosse la testa "ne devi restare fuori, lo fermerò, l'ho creato io"

"non ce la puoi fare da solo le probabilità sono basse anche se sei spiderman"

Scosse di nuovo la testa "no T/n non ti metterai in pericolo per colpa mia"

"sei più in pericolo tu che io"

"smettila, non ti farò correre un rischio così grande"

Mi avvicinai alla scrivani e ci poggiai sopra le mani "riesci per un secondo a mettere da parte il tuo cazzo di orgoglio in modo che ti possa aiutare a sconfiggere una cazzo di lucertola che sta seminando il panico in città?"

Si avvicinò un po' a me, mi mise la mano sul mento e lo alzò un poco. Dopo scosse la testa.

Mi avvicinai ancora e bisbigliai "vaffanculo", mi alzai dalla scrivania e me ne andai. Qualcosa mi prese il fianco. Era una ragnatela, che mi fece fare un giro e "cadere" nelle braccia di Peter.

"non vale così" dissi guardandolo negli occhi "shh, sta zitta" rispose sorridendo.

Ci baciammo.

Sembrava come se avessimo dovuto farlo molto tempo prima.

Non avevo mai provato una sensazione del genere.

Avrei continuato così per ore.

"fermo" gli dissi togliendo le sue mani dalle mie guance. Mi guardò confuso "C'è mio padre è all'inizio del corridoio, mi sta cercando"

Peter sembrò capire al volo e si sedette di fretta alla scrivania, con una ragnatela prese il libro di matematica dal mio zaino mentre io cancellavo la lavagna e scrivevo e risolvevo una disequazione.

"è venuto anche a te questo risultato?" dissi sentendo mio padre fuori dalla porta "mh mi sa che ho sbagliato al Second-" mio padre aprì la porta.


immagina spider-manDove le storie prendono vita. Scoprilo ora