Capitolo 17

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Mi svegliai di colpo disorientata, guardai l'orologio sul comodino ed era tardissima, di scatto mi alzai e scesi le scale diretta da Asia con passi che sembrarono cemento.
- Dai è tardi -. Dissi scuotendola un po'.
- Cinque minuti -. Mormorò sbadigliando e stiracchiandosi.
- Non puoi è tardi - le spiegai lentamente.
- Non mi sento bene - biascicò le parole con la bocca impastata.
- Facciamo una cosa, prenditi la mattina libera, dato che ieri me la sono presa io - Le dissi senza esitare, in fondo era giusto così. Lei annuì, si rigirò sul fianco destro per tornare a dormire.
Uscì dalla stanza e andai in bagno, notando che la porta di Alessio era aperta almeno lui era sveglio. Ci preparammo velocemente e andammo in studio. Avevamo molto lavoro da sbrigare, fortunatamente nulla ci spostava entrambi dallo studio, quella mattina.
- Ho fame. Non ho fatto colazione - farfugliai toccandomi lo stomaco brontolante.
- Ti prendo qualcosa? - chiese Ale.
- No vado io tranquillo -. Mi alzai dalla sedia con cautela, infilai il giubbotto e andai a bar. Presi due caffè e un cornetto alla da portare via. Al mio ritorno in studio c'era Giulia la fidanzata di Diego la salutai e lei ricambiò cordialmente.
- Dimmi che sei venuta a fare qui ? Posso esserti utile? - chiesi con cordialità e disponibilità .
- Si vorrei fare un book fotografico da regalare a Diego per il nostro anniversario - disse con esitazione.
- Mmm.. idea carina. Bene dove vorresti farlo? -.
- Qui non posso? - chiese con maggiore insicurezza.
- Certo ho la camera per fare i set, tema su cosa fare le foto.. spero non sia un calendario di nudo - puntializzai, idea di vederla nuda non mi entusiasmava mica.

- NOOO -. Mi guardò inorridita. Onestamente non aveva da farmi quella faccia, molte volte si vestiva in modo volgare e succinto persino per i miei gusti.
- Lo faremo assieme io e Diego.. a dire il vero non abbiamo ancora deciso se fare una sola foto e farla a poster o fare tante foto e metterle in un book -. - Bhè possiamo decidere dopo gli scatti -dissi annotando qualche appunto. Le fissai l'appuntamento e prima che stesse uscendo dalla porta girò i tacchi e tornò al bancone.
- Comunque, potevi evitare la denuncia - disse mostrando tutto ad un tratto spavalderia ed impavidità. La cacciai senza esitare e quanto meno controllai il tono della voce.
- Se in questo studio vorrai entrare, di lei non mi devi parlare -. Dissi d'un fiato e mi risuonò alla mente come una filastrocca. Lei si scusò vedendo la mia reazione teatrale e se ne andò in silenzio.
- Sei stata un tantino arrogante -. La voce di Alessio riempì il silenzio che si era creato .
- Zitto che ce né anche per te - ero ancora in collera. Non solo quella era venuta con l'intenzione di azzuffarsi, mi aveva rotto un braccio, e per giunta la difendeva... non sapevo cosa pensare, ma forse sapevo cosa pensavano loro.
Sicuramente avranno pensato che me lo ero rotta da sola per farglielo apposta .. ma non era così.

- Non dico che non sia giusto quello che gli hai detto è stato il modo in cui l'hai detto -.
- In questo... posso dire di aver sbagliato - risposi mettendo un po' d'orgoglio da parte.
- Ma ciò non toglie che si è immischiata nella mia vita privata, e anche lei poteva espormi la domanda in modo diverso.. comunque ho capito, nel pomeriggio la chiamo e mi scuso per l'arroganza - conclusi irritata.
- Ecco così va meglio. Ricordati: tu hai una cosa diversa da loro -.
- Cioè? -. Chiesi d'un tratto incuriosita, in effetti non sapevo cosa potevo avere in più, forse un po' più di cervello e di astuzia??.
- Sei una persona forte, che sa perdonare e soprattutto è amica di tutti -.
- Si tutti quando ero a Roma e neanche amici erano. Ale io ringrazio di avere ancora voi, di aver conosciuto Lorenzo, Max, Luca .. vi voglio bene -.
- Mesa anche noi abbiamo avuto i nostri alti e bassi, ma di certo non siamo stati stronzi come gli altri e quindi abbiamo continuato ad esserti amica per quello che sei non per la fama scolastica che avevano attribuito -. Lo abbracciai perché parole così sincere oggi giorno escivano dalla bocca di pochi, e il bene che mi volevano i miei amici era paragonabile a quello della mia famiglia .
- Io e Asia ci saremo sempre per te, come siamo sicuri che tu ci sarai sempre per noi come una grande famiglia -. Concluse con questa magnifica frase e d'un tratto mi sentivo calma come il mare in un giorno d'Agosto.
Squillò il telefono dello studio , era Asia, che si lamentava perché l'avevano lasciata a casa.
- Grazie per avermi fatto dormire ero troppo stanca - ammise alla fine.
- Tranquilla alla fine a tutti serve mezza giornata di riposo -.
- Per pranzo che devo cucinare? -.
- Non so guarda che c'è in frigo. Anzi in caso nel freezer ci sono gli involtini di carne -.
- Ok faccio gli involtini e un'insalata -. - Bene il nostro pasto preferito.. comunque io cerco di fare finalmente colazione a più tardi bella amore mio. Riagganciai .
- Ale dobbiamo fare una lista della spesa mancano molte cose in casa -.
- La faccio io, tu mangia -. Gustai la mia colazione mentre mi concessi di navigare su facebook controllando gli ultimi aggiornamenti di mio fratello e mia sorella. Ma il mio pensiero si spostava a Luca, ancora non gli avevo mandato un messaggio. Presi il telefono e composi subito un messaggio, con scritto:
'Buon dì! Dormito bene?'. La risposta mi arrivò dopo un manciata di minuti.
' Hei, buongiorno anche a te ho appena acceso il cellulare. Ho dormito molto bene. E tu ? ".

Immaginai queste parole pronunciate dalla sua voce, non era una delle più sexy, tipo qurlle dei film rimantici, ma la adoro, amavo il suo accento perché era diverso dal mio, non capivo perchè ma mi arrivava dritta al cuore.
Non avrei voluto esagerare ma forse anche dritta all'anima, sentivo come se completasse il mio essere.
I miei pensieri si dissolsero appena sentì la voce di Alessio.
- Sto arrivando faccio due passi e vado anche a comprare le sigarette -. Alzai la testa e lo guardai.
- Mi puoi prendere le chewin gum ti prego, non posso stare senza masticare sennò mi metto le penne in bocca -.
- Certo non vogliamo rischiare una stomatite -. Disse ridacchiando per sfottermi. Alzai gli occhi al cielo ma gli ricambiai comunque un sorriso. Risposi al messaggio di Luca e continuai a lavorare. Eravamo davvero incasinati avevamo avuto tanti incarichi nell'ultimo periodo, specialmente nel pomeriggio del giorno prima. Mi fermai a pensare che allora, aveva dato veramente un po' di colore alla mia vita, non solo mi sentivo amata dai miei amici e da un nuovo ragazzo , mi aveva portato anche tanta fortuna a lavoro.

Dopo la lunga giornata finalmente ero a casa. Prima di mangiare mi concessi un bagno rilassante con un olio al mango e dei Sali da bagno, di cui onestamente non ricordo mai la fragranza.
Mi rilassai a tal punto che non mi accorsi che era passata già mezz'ora, combattei con l'istinto irrefrenabile di chiudere le palpebre, ma loro ebbero la meglio.

Sentì gridare e nel momento in cui aprì gli occhi vidi sfondare la porta. "Ma che sta succedendo??" pensai frastornata. Subito e istintivamente mi coprì con le mani. Tutto mi apparve sfocato, ma ribonobbi distintamente che c'erano Luca, Asia e Ale alla porta preoccupati e presunsi fosse stato Luca a sfondare la porta per via del fiatone che aveva. Li guardai confusa e cercai di spegnere la musica del cellulare, Bon Jovi stava facendo troppe urla.
- Ma che sta succedendo? - Chiesi, come se mi fossi persa nel bosco di notte con poca coscienza.
- Come che sta succedendo?? - Luca era proprio fuori di se.
- Scusa, mi sono appisolata solo qualche minuto - dissi ancora un po' disorientata.
- Qualche minuto? Qualche minuto?? Tu non hai idea -. Alzò i decibel della voce e Ale ed Asia lo lasciarono fare, come se fosse giusto.
- Sei chiusa qui dentro da quasi due ore -. Lo guardai spalancando gli occhi, era passato così tanto tempo, cioè avevo dormito un'ora e mezza? Mi alzai e Luca si mise davanti porgendomi l'accappatoio come per non far guardare Ale, mentre lui invece era già girato da quando avevano spalancato la porta, visto che si vergognava anche di vederci girare per casa in intimo.
- Voleva farti una sorpresa, ma visto che non hai risposto più... -. Mi spiegò Asia.
- E' arrivato e ha visto che noi ti chiamavamo da dietro la porta... pensavamo che fosse per via della musica alta, che non sentivi -.
- Per giunta era chiusa a chiave e non sapevamo cosa ti fosse accaduto! Non hai neanche cenato, poteva essere un calo di zuccheri, uno svenimento... non so. Poteva capitarti di tutto -. Aggiunse Ale
- Non hai cenato? -. Mi guardò sbigottito.
- Avrei cenato dopo il bagno. Ero stanca volevo rilassarmi - mi giustificai. Luca mi guardò truce, al culmine dell'esasperazione, respirò a fondo e mi abbracciò.
- Sono tutta bagnata - mi lamentai.
- Non sarebbe la prima volta e non mi interessa se mi bagno -. Disse con voce tremula.
- Che hai? -. Mi guardò negli occhi.
- Niente. Asciugati e vestiti ti aspetto di là .. Aiuterò Asia a cucinarti qualcosa -. Fece una pausa.
- Ultimamente tu e l'acqua non andate d'accordo -. Si limitò a dire guardandomi attraverso lo specchio. Uscì poi dal bagno seguito da Ale.
- Ne parliamo dopo, ora riprenditi - Disse Asia socchiudendo la porta rotta alle sue spalle.

Tutto quello che amo sei tu (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora