Capitolo 22

63 9 2
                                    

Lavinia P.o.v.
L'apericena scorreva lentamente e Paolo  flirtava di brutto. Però stava ricordando i tempi andati, quando non avevo nessun pensiero per la testa.
- Con Robert, come va? - mi chiese come se non sapesse tutte le sue malefatte . Cominciai a pensare che lui era suo complice, anche il mio sogno ricorrente non sembrava più solo un sogno, perché scavando bene ricordo anche di aver avuto dei lividi e ricordo di una serata in cui andai a ballare e che poi mi ritrovai a piangere rannicchiata ai piedi del letto. Ma il tutto era tutto confuso e non mi rendeva sicura se fosse una ricordo o solo un brutto sogno.
- Lo sai bene che è finita tra di noi - dissi senza nascondere l'irritazione.
Imbarazzato cambiò discorso.
- Ho capito, sarai stanca. Ci vediamo va a casa e riposati, domani abbiamo del lavoro che ci aspetta. Pago io -. Ringraziai la natura che finalmente mi stava lasciando andare.
Ci salutammo e mi alzai per andare al B&B.

Luca P.o.v.
Quella situazione era proprio assurda non pensavo proprio che la mia Lavinia mi stava tradendo, era proprio indiscutibile.
Mi squillò il telefono e lo presi al volo.
- Hei Luca, ho fatto delle foto non saprei dirti, che ci sia un tradimento. Lui flirtava, ma lei lo respingeva sempre - Giovanni non mi diede neanche il tempo di salutarlo.
- Grazie, per avermi dedicato del tempo - lo ringraziai.
- Di nulla, per gli amici questo ed altro. Sto per inviarti le foto per e-mail. Per quanto ti possano servire -.
- Ok appena arrivano le controllo. Grazie di nuovo ti devo un favore - risposi sollevato.
- Ma quale favore. Smettila ora vai a controllare le foto. Ti saluto e fammi sapere come va - mi salutò e riappese.
Entrai nella mia mail e cliccai nel suo messaggio, le foto impiegarono qualche minuto a caricare.
Mi rassicurai un po' vedendole, lei sembrava comportarsi da amica, ma lui non l'avrebbe passata liscia , NON doveva toccare la mia donna.
Rientrai nel profilo di questo Paolo per saperne di più.
Andai nella sezione info e scorsi lentamente la barra.
La data di nascita non c'era e già la cosa mi innervosiva, anche se sapevo che erano campagni di scuola.
Scorsi ancora.
Orientamento politico: mi sarebbe piaciuto essere Hitler.
Religione: Ateo. Ma chi era questo tizio, speravo in qualcosa che mi dava la rassicurazione che non era un poco di buono, ma non mi sentivo per niente tranquillo. Si su facebook certa gente scrive cose a caso solo per farsi figo, ma quella dell'orientamento politico non era di certo una qualità da figo.
Tra i fratelli e sorelle mi accorsi che c'era Robert quell'altro bastardo che non meritava nemmeno un secondo della vita di Lavinia.  Cliccai nervosamente e controllai tutte le foto ed aveva un'album privato e fortunatamente potevo vederlo perché Lavinia era autorizzata ad entrarci.
"Le mie conquiste" già il titolo non prometteva bene. Mi imbattei in alcune foto che ritraevano lui e delle ragazze e, in quasi tutte si baciava.
Scorsi nelle foto finché non ne vidi una con Lavinia.
Mi incazzai come una belva.
- Stronzo, bastardo lei era solo una conquista per te?? Mi fai schifo, avevi l'oro nelle mani. Ringrazio Dio che Lavinia adesso sta con me, le darò ciò che merita. Una casa, dei figli, ma soprattutto il mio amore - borbottai furioso.
Volevo sapere di più. Avrei dovuto chiamare mio cugino Gabriele, visto che era nei carabinieri, lui avrebbe potuto aiutarmi.
Cercai il suo numero in rubrica .
- Hei Luca ! È successo qualcosa ? - rispose preoccupato dopo tre squilli.
- No Gabri. Scusa se chiamo adesso sicuramente starai mangiando. Volevo chiederti un favore -.
- Tranquillo, l'importante è che non sia successo niente. Di che hai bisogno? - il suo respiro regolare mi fece calmare un attimo e riuscì a chiedergli ciò che mi serviva.
- Dovresti farmi un favore grande. Ho necessità di sapere vita, morte e miracoli di un ragazzo -. Incrociai le dita speravo che poteva darmi ciò che volevo.
- Dammi dei dati che me lo scrivo. Mi hai beccato al momento giusto, ho il turno di notte -. La fortuna era dalla mia parte.
'Fantastico non dovrò aspettare molto' pensai entusiasta.
- Si chiama Paolo Puglisi, nato a Roma , ma adesso vive a Mantova. Altro non so avrà ventiquattro anni come la mia ragazza. Erano compagni di scuola -. Cercai di dargli più informazioni possibili.
- Posso sapere perché ti interessa? Se non sono indiscreto - chiese curioso.
- Te la faccio breve: sono preoccupato per Lavinia che si trova con lui a Mantova. Lui le ha fatto delle proposte indecenti vorrei sapere che precedenti ha. Non vorrei mi giocasse un tiro mancino anche perché la mia ragazza e lo so per certo che ha declinato queste proposte -.
- Ah capisco. Guarda, appena monto di servizio controllo se mi dai il numero di telefono di Lavinia guardo anche i tabulati telefonici e tutto il materiale che si scambiano - disse, ma non lo sentì convinto, non è che pensava che fosse solo una scenata da fidanzato geloso.
- Ti prego, ho un brutto presentimento - insistei un po' per accelerare i tempi.
- Tranquillo Luca appena so qualcosa ti faccio sapere -.
- Va bene grazie, buon lavoro - dissi e poi staccammo la chiamata.
Andai a cenare ma non avevo per niente fame.
- Luca tesoro, che hai?- mi chiese preoccupata mia madre durante la cena.
- Non hai toccato cibo - continuò a dire.
- Niente. Non mi sento tanto bene -.
- Ti preparo un po' di acqua e alloro? - mi chiese premurosa.
- No mamma tranquilla, ora mi preparo una camomilla - dissi alzandomi dalla sedia e dirigendosi ai fornelli.
- Come mai sei agitato? - si intromise mio padre nella discussione.
- Niente di preoccupante Papà. Una cosa che posso risolvere da solo -.
Mi squillò il cellulare e mi allontanai  di corsa per risponde. Non credevo che fossi così agitato.
- Hei giò dimmi che notizie hai? -.
-Guarda non è successo niente per ora Lavinia è tornata al B&B. So che domani verso le undici si devono vedere in una location di campagna e a dirtela tutta neanche a me convince molto questa proposta - mi spiegò incerto.
- Tu che mi consigli di fare? - ero nuovamente agitato e cominciai a battere il piede nervosamente.
- Credo che sia meglio che tu domattina sia qui. Andiamo insieme all'appuntamento e di nascosto li sorvegliamo -. Annuì e pensavo già a mille progetti .
- Giò non so come ringraziarti -.
- Tranquillo a me basta sapere che vada tutto bene. Prepara uno zainetto e vieni qui adesso -.
- Grazie sei un amico davvero - lo ringraziai.
- Ora ti saluto, ci organizziamo per messaggi perché ho poca batteria - lo salutai e ringraziai nuovamente e poi riagganciai.
Salì in camera, presi due cambi e li misi in uno zaino. Mi passai le foto dal PC al cellulare per studiarle meglio poi velocemente scesi le scale.
- Dove stai andando? - Mi chiese mia madre.
- Sto uscendo con Asia e Alessio ci vediamo più tardi - dissi chiudendo la porta alle mie spalle non avevo tempo per le spiegazioni non sapevo neanche se avrei trovato un treno per andare a Mantova, ma se così non fisse stato avrei guidato fin lì.
Entrai in macchina e mi precipitai alla stazione.

Lavinia P.o.v
Cavolo. Non lo sopportavo, speravo che l'indomani ci saremmo sbrigati subito, non avevo la minima intensione di rimane lì un giorno in più.
Presi il telefono e chiamai Luca.
- Amore che succede? - mi rispose agitato al primo squillo.
- Niente, non posso chiamarti? Sono le dieci non credevo ti saresti agitato così - risposi stranita.
Lui sospirò di sollievo.
- Sta succedendo qualcosa e non vuoi dirmi niente? - chiesi sospettosa.
- No tutto a posto - sentì delle voci femminili molto vicine a lui.
- Lucaa, ma queste voci di donna di chi sono? Dove sei? -. Chiesi alterandomi.
- Ragazze che sono nel tavolo accanto al mio. Sono in un bar -.
- Con chi sei? -.
- Sto aspettando mio cugino, penso che saremo solo io e lui - mi rispose come se ci avesse pensato.
"Bha non voglio essere mal pensante.. Non è che mi sta tradendo?? Dopo Robert mi viene facile pensarlo.
Nooo impossibile, non lo farebbe mai ". Pensai in preda al panico.
- Ho capito tesoro, mi manchi - dissi senza fargli capire il mio sospetto.
- Anche tu mi manchi tanto. Quando andiamo a vivere insieme? - mi chiese dolcemente e a queste parole si annullò ogni brutto pensiero.
- Il più presto possibile - dissi sedendomi nel letto pesantemente e abbandonandomi alla fantasia.
- Che hai mangiato? - aggiunsi per non far notare la mia breve assenza mentale.
- In realtà niente non avevo fame -.
- Non bere o per lo meno se vuoi bere fallo rinforzato - dissi premurosa.
- Ok mammina - ridacchiò.
- È arrivato Francesco ci sentiamo domani mattina -.
- Va bene amore, chiamo Asia ed Ale buona notte -.
- Buona notte pure a te tesoro mio - mi salutò e staccò la telefonata.

Tutto quello che amo sei tu (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora