Capitolo 30

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"Driinn". Quel campanello non smetteva di suonare. Pochi giorni erano passati da quando avevamo trovato Raffaele e finalmente ero riuscita a portarlo a casa. Avevamo accordato con gli assistenti sociali, che, nel frattempo che avremmo sbrigato le pratiche per l'adozione, il bambino poteva già venire a vivere con me. Inizialmente non ne volevano sentir parlare, ma grazie alle mie affluenti conoscenze siamo venuti a questa conclusione.

I miei vennero da Roma e anche qualche mio zio ci raggiunse. Per non parlare dei parenti di Luca. Questo bambino aveva unito due famiglie prima del tempo.
La casa era abitata da un fitto chiacchiericcio e ogni tanto da risate provenienti un po' da tutta la casa, il che rendeva l'atmosfera leggermente caotica.
Raffaele era in braccio a mia madre, le faceva le smorfie perché aveva delle piccole coliche, lei le massaggiava il pancino con delicatezza e con gli occhi colmi d'amore.
Il mio nome e quello di Luca erano sulla bocca di tutti. Ognuno in modo diverso mostrava quanto fosse fiero di noi.
Mi sentivo stravolta, per via delle poche ore di sonno fatte in ospedale, dalla gioia per questo bambino e per il fidanzamento. Luca mi stava sempre a fianco e spesso mi stringeva la mano, era molto emozionato da tutto quello che era successo negli ultimi giorni, come d'altronde lo ero io.
Man mano che calava la sera, la gente se ne andava finché non rimanemmo noi, la mia famiglia e quella di Luca. Era arrivato in fatidico "face to face", ora le due famiglie potevano fare maggiore conoscenza. In più era rimasto Francesco, il cugino di Luca, ma anche lui stava per andarsene.
- Hei cugino ancora auguri, io vado - gli augurò Francesco abbracciandolo.

- Grazie mille - lo ringraziò Luca, mentre teneva aperta la porta d'ingresso.

- Sei sicuro che non vuoi rimanere per cena? -. Chiese Luca nella speranza di un si. Per via del lavoro i due cugini non si vedevano spesso.
- Si, tranquillo. Ho degli amici che mi aspettano al ristorante. Ti giuro che una di queste sere resterò -.
- Ci conto eh! -. Lo salutò nuovamente augurandogli una buona serata e l'osservò per pochi istanti scendere le scale prima di scomparire dietro l'angolo..
Luca chiuse la porta, si voltò verso e mi venne subito incontro.
Stette in silenzio e mi abbracciò, stringendomi molto forte.
- Ti amo - disse infine, deponendo un casto bacio sulle mie labbra.
- Anche io ti amo - lo baciai a mia volta.
-È strano come siano andate le vicende, non trovi? - Spezzai il silenzio.
- Cosa intendi? - chiese stranito, come se non capisse di cosa stessi parlando.
Mi schiarii la voce per esporre il mio ragionamento.
- Quindi nel momento in cui Alessio, ha deciso di tornare a Roma per un po' e Asia ha preso la decisione di andare a vivere da Max, tu hai chiesto di sposarmi ed abbiamo trovato Raffaele - rimasi un attimo in silenzio a fissarlo in attesa di una reazione. - Sembra come se i pianeti si fossero allineati - aggiunsi per incitarlo a parlare.
- Forse si sono allineati veramente - disse prendendomi una mano, che si portò alle labbra e baciò sfiorandola appena.
- Poi tu vieni a vivere qui, insieme a me e il nostro futuro figlioletto. Mi sembra un sogno - lo guardai con occhi sognanti e pieni di gioia, e come mio solito quando mi sentivo troppo felice biascicavo le parole inebetita con voce stridula. Un modo di fare un po' in solito, ma hey, non sono mai stata una ragazza comune.
- Non potevo chiedere di meglio -. Aggiunsi velocemente e lo abbracciai stringendolo forte.la carica elettrica che mi trasferiva era molto forte, il solo stargli accanto mi faceva vibrare e mi faceva sentire potente e capace di tutto. Non avevo mai provato questa sensazione, con questa intensità, si l'avevo provata con Robert, ma nulla di particolare.

- Hei piccioncini, è commovente e tutto il resto. Ma abbiamo fame, cuciniamo qualcosa? -. Mia sorella, con la sua solita delicatezza, aveva rotto il romanticismo che ci eravamo appena creati.
La fulminai con lo sguardo, ma subito dopo mi rassegnai, ero la padrona di casa dovevo fare il mio dovere. Gli diedi un ultimo casto bacio sulle labbra e mi affrettai a raggiungere il frigo.
Vista la nostra assenza il frigo non conteneva granché, quindi decidemmo di ordinare una pizza.
In fine i suoi genitori e Diego rimasero per cena.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 09 ⏰

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