non sembri male...

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"Sharon, dobbiamo andare in camera"

Mi giro e vedo Giada che con un libro in mano mi chiama per farmi notare che bisogna tornare nella camera. Allora ripongo il libro dove era appoggiato e vado all'uscita della stanza, dove la mia amica mi sta attendendo. Giunti in camera vado al mio letto e mi sdraio senza prestare attenzione al modo in cui mi scaravento sul letto. Come pensavo, il letto è duro, non è possibile come facciamo a dormire su questi così?

"EHI, COSA SALTI SUL LETTO"

Mi sporgo quanto basta per riuscire a vedere a chi appartenesse quella voce. Alex, perfetto ... ora si mette anche a rompermi quando l'unico intento che ho è riposarmi?

"Senti Alex, smettila di fare il capetto della situazione, faccio ciò che mi pare"

"Ah si?"

Non gli rispondo, mi rimetto sdraiata sul letto e non appena chiudo gli occhi sento qualcuno, o meglio, Alex che tirando calci alle aste del letto fa alzare il mio materasso.

"Smettila di rompere o ti mando a dormire con un occhio nero"

"Provaci allora"

Io scendo dal letto e butto giù quell'imbecille, ma prima di riuscire a saltargli addosso Christian mi blocca tenendomi le braccia dietro la schiena.

"Smettetela voi due"

"Levami le mani da dosso, che a quello lo faccio fuori"

Christian continua a tenermi mentre Giada cerca di far tacere quell'idiota in modo da farmi calmare, ma sa benissimo che non mi calmerò fin quando non l'avrò riempito di botte.

Davide va da Alex e Giada viene da me. Christian dopo un gesto di Giada mi molla e io non ho neanche il tempo di riempire di botte Alex che la ragazza mi abbraccia. Rimango immobile, non è da me abbracciare qualcuno, le uniche persone che abbraccio sono i miei amici di Napoli. Vedo che non mi molla, allora ricambio l'abbraccio. Dopo pochi istanti ci stacchiamo e devo ammettere che mi sono calmata, ma non appena Giada inizia a parlare per cambiare discorso e farci dimenticare la litigata, Alex si butta sul suo letto e mettendo le mani dietro la testa chiude gli occhi sospirando, dopodiché a bassa voce dice:

"Questa sta male, ha bisogno di psicofarmaci"

"Ora ti faccio fuori"

Ringhio, prima di saltargli addosso e riempirlo di cazzotti in faccia. Christian mi prende ma gli arriva un pugno, non prestavo attenzione a nessuno, l'unica cosa che volevo fare ora era riempire di botte Alex.

"SHARON"

Grida furiosa Anna, quasi mi spaventa, allora mi alzo da Alex che con difficoltà si alza e si pulisce il sangue che gli esce dal naso. Dietro Anna intravedo il dirigente dell'istituto che arrabbiato come non mai mi grida di uscire dalla camera. Anna mi prende forte dal braccio e strattonandomi mi porta all'ufficio del dirigente. Non avrei mai pensato che quella ragazza così riservata e all'apparenza timida, in realtà fosse così fredda e acida. Mi fa rimanere alzata, mentre il dirigente prende il telefono e fa una chiamata sempre lanciandomi sguardi arrabbiati, come se pensasse di riuscire ad incutermi paura.

"Salve, c'è bisogno di un trasferimento"

...

"Ora, non ho tempo, voglio immediatamente il trasferimento, la ragazzina si chiama Sharon"

...

"Ok perfetto, grazie e arrivederci"

Spegne la chiamata e sbattendo le mani contro il tavolo inizia a gridarmi contro.

"Sharon, devi smetterla di comportarti da bambina piccola, sei qui da neanche 1 giorno e già hai scatenato una rissa"

"Esagerato, rissa, ho solo fatto capire chi è che comanda"

il problema siamo noi ~Ciro Ricci~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora