⁂ Capitolo 4 ⁂

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La mattina seguente mi sveglio e mi preparo. Vado a fare colazione con mamma e poi torniamo alla casa per finire di pulire.

La mattinata passa abbastanza in fretta, andiamo a pranzare in un ristorante vicino all'hotel e poi, visto che abbiamo finito di pulire, mamma mi porta a fare un giro per la città.

Andiamo a fare merenda da Starbucks, io ho preso un frappuccino e lei un caffè.
Dopo siamo tornate in albergo per prepararci per la cena.

Sono un po' in ansia, ho paura di fare brutta figura o di reagire male per quello che ho visto. Conoscendomi potrebbe succedere di ridergli davanti, spero che non accada.

Ho messo una mini gonna con una maglia attillata con le spalle scoperte e i tacchi. Come al solito mi trucco un po' e faccio la piastra. Ogni tanto mi vesto elegante anche io, mi guardo allo specchio e penso:«Che figa che sono!»

Alle 21 siamo davanti al ristorante e dopo qualche minuto arrivano anche Joanne e suo figlio.

Ci salutiamo e io e lui ci presentiamo.
Gli porgo la mano e dico:"Piacere io sono Ashley." lui mi fissa negli occhi, mi stringe la mano e dice:"Payton."
Penso:«Un po' freddo. Magari è solo timido...»

Entriamo nel ristorante e ci fanno accomodare a un tavolo, io mi siedo davanti a Payton. «Vabbè dai per ora sembra andare tutto bene.» penso tra me e me.

POV PAYTON

Mia madre mi ha obbligato a venire a questa cena, quando avevo di meglio da fare e mi sarei divertito con qualche tipa.

Mi ha fatto conoscere la figlia della sua amica che non è male: è bassa, magra, ha poche tette, ha un bel culo e le cosce grosse ma non esageratamente. Ha i capelli mori e gli occhi grigi.

Dal viso sembra un angioletto, innocente, tranquilla. Chissà se è davvero così...

FINE POV PAYTON

Finalmente sono arrivate le pizze che abbiamo ordinato, iniziamo a mangiare.

Payton continua a fissarmi con uno sguardo seducente, io sono leggermente in imbarazzo.
Fortunatamente Joanne inizia un discorso, mi chiede:"Ashley, quando sei nata?"
io rispondo:"Il 6 aprile 2004."
Joanne riferita a Payton dice:"Hai visto Payton, avete solo un anno di differenza."
Payton alza gli occhi al cielo e io colgo l'occasione per fargli la stessa domanda:"Perché? Tu quando sei nato?"
Payton:"Il 28 luglio 2003."

Mamma e Joanne continuano a parlare tra loro. Io e Payton continuamo a guardarci senza dire niente. Solo sguardi e non capisco se lo fa apposta a stare zitto o è veramente timido.
Vorrei fargli una domanda, però davanti alle nostre madri mi vergogno.

Quando finiamo di mangiare la pizza aspettiamo la portata del dolce.
Durante l'attesa, Payton mi chiede:"Mi daresti il tuo numero di telefono?"
io rispondo:"Certo."
Payton prende il telefono e io gli detto il mio numero, Payton:"Grazie."
io:"Prego, adesso dammi il tuo."
Payton:"Stai tranquilla, ti scrivo io."
io:"Va bene."

Finito il dolce, mamma e Joanne vanno a pagare. Io nel frattempo guardo il telefono e Payton si siede vicino a me, prende una ciocca dei miei capelli e l'accompagna delicatamente dietro il mio orecchio, sento un battito forte al cuore, nessun ragazzo mi ha mai accarezzata. Mi sussurra all'orecchio:"Ti va di divertirti un po'?"
io gli chiedo, sempre sussurrando:"Per divertimento intendi scopare?"
lui si allontana velocemente da me, io giro il viso verso di lui, mi guarda negli occhi e dice:"Mi hai letto nel pensiero." io continuo a guardarlo fisso negli occhi, e lui mi guarda le labbra e poi gli occhi. Mette una mano sulla mia coscia e poi mi chiede:"Allora? Ci stai?" mi batte forte il cuore, cerco di controllare il mio corpo e di non tirargli uno schiaffo. Lo guardo dalla testa ai piedi schifata, mentre prendo la sua mano dalla mia coscia, la levo e gli rispondo:"Convinto."
Mi alzo, prendo la mia borsa e vado in bagno.

Mi metto davanti allo specchio e penso:«Mi conosce appena e già vuole saltarmi addosso. Gli avrei tirato un ceffone potente se non ci fosse stata tanta gente, ma siamo in un ristorante. Poi mi ha chiesto di scopare. Questo vuol dire che quella di ieri era una tipa a caso, o che è la sua tipa o magari la sua scopa amica. Però se fosse la tipa e ci prova con me e la vuole tradire, o magari l'ha già tradita. Oddio non è che è un puttaniere...»
Prendo un bel respiro e mi dico:"Ok. Mantieni la calma..."

Esco dal bagno e trovo mamma, Joanne e Payton che mi aspettavano. Usciamo dal ristorante e io e mamma torniamo in albergo.

Metto il pigiama e mi strucco. Mentre mi metto a letto mamma mi chiede:"Allora? Come ti sembra Payton?"
penso:«Un porco...» ma non posso dire quello che penso, dico:"Un tipo silenzioso." mamma:"Già... Però guarda il lato positivo. Avete già trovato una cosa che avete in comune." io ironicamente rispondo:"Grazie mamma."
mamma:"Non c'è di che."

Prendo il mio diario dal comodino e inizio a scrivere:
|"Caro diario,
io e mamma in questi due giorni abbiamo pulito la vecchia casa dei nonni, ha uno stile classico, magari in passato era anche graziosa. Però mamma vuole ristrutturare tutto, un pezzo per volta e riusciremo a rifare tutta casa.
A proposito domani verrà un giardiniere a tagliare l'erba del giardino e poi nei prossimi giorni verranno delle persone a vedere per la corrente e per la caldaia.

Cambiando argomento, oggi ho avuto una cena, con un'amica d'infanzia di mamma e suo figlio. Un bel ragazzo, ma solo fisicamente, perché mi ha chiesto di andare a letto insieme, e poi mi ha anche toccato una coscia, che alla fine sarebbe una molestia. Dio come avrei voluto tirargli uno schiaffo e vedere la sua guancia diventare rossa come un pomodoro. Per non parlare del fatto che ieri l'ho visto dalla finestra mentre si scopava una. Che schifo.

L'unica cosa positiva della cena è che ho mangiato bene in quel ristorante.

Ora vado a dormire, buonanotte diario."

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