⁂ Capitolo 16 ⁂

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Parcheggia la macchina vicino a un sentiero. Lui dice:"Siamo arrivati." senza esitare scendo dalla macchina. Dice:"Vieni."
io:"Dove andiamo?"
lui sospira e dice:"Di qua."

Lo seguo e iniziamo a percorrere il sentiero. Ci ritroviamo in un bosco e io gli chiedo:"Perché mi hai portato qui?"
lui:"È un posto diciamo 'speciale' per me."
io chiedo incuriosita:"Perché?"
lui risponde:"Beh, quando sto male vengo qua e quest'atmosfera mi tranquillizza."
io:"È un bel posto. Però perché lo dici a me? Non dovrebbe essere una cosa segreta?"
lui:"Si, ma non lo so perché te l'ho detto."

Si siede a terra, nell'erba.
Io gli chiedo:"Hai mai portato qualche altra tipa in questo posto?"
lui mi guarda, aggrotta le sopracciglia e dice:"No. Ti sembra il posto per portarci una tipa?"
io:"E io cosa sono scusa?"
con sguardo dolce dice:"Tu sei l'eccezione."
io:"Capito."

Mi guardo intorno, il prato è verde e gli alberi alti, le foglie del complesso di rami che si trovano intorno a me sono anch'esse verdi, creano ombra lasciando qualche spiraglio di luce.

Lui mi guarda, lo noto con la coda dell'occhio. Mi guarda intensamente, forse per provocarmi, magari vuole vedere come reagisco.

Mi giro e con tono calmo gli chiedo:"Perché mi guardi così?"
lui:"Cosa?"
Penso:«Fa finta di non aver sentito.»
io:"Ti ho chiesto perché mi guardavi in quel modo."
lui:"Oh... ehm... non volevo metterti in soggezione. Scusa."
io:"Non fa niente."

Stiamo di nuovo in silenzio, cammino lungo il sentiero e trovo dei fiori. Ne raccolgo un mazzetto.

Sento i suoi passi farsi vicini così mi giro verso di lui. Chiede:"Perché sei così fredda?"
non rispondo subito, mi chino a raccogliere qualche altro fiore. Quando mi alzo, tiro un sospiro e dico:"Non sono fredda."
lui:"Si invece. Lo sei da ieri sera.
io:"Scusa. Non so cosa mi sia preso."
lui:"Anche sta mattina, sembrava non ti facesse piacere fare colazione con me e la mia amica."
io non rispondo. Semplicemente mi giro e mi incammino verso la macchina.

Lui mi prende per un polso e mi chiede:"Dove stai andando?"
io rispondo:"Sto tornando alla macchina."
lui:"Perché?"
io rispondo:"Perché voglio tornare a casa. E se non vuoi accompagnarmi ci torno a piedi." mi dimeno e lui lascia la presa. Mi rimetto in cammino.

POV PAYTON

Sono rimasto sorpreso dal suo comportamento in questo momento.
«Non è la prima volta che mi tiene testa, ma sta volta sembra che voglia proprio dominare. È se pensa di poterlo fare si sbaglia.»

Mi avvio alla macchina, e come volevasi dimostrare la trovo lì ad aspettarmi.

Mi avvicino a lei e la spingo verso la macchina, chiudendola con le braccia, in modo che non abbia uscite.
Mi guarda un po' irritata e chiede:"Che vuoi?"
io le rispondo con tono arrogante dico:"Se pensi di poter dominare ti sbagli."
lei mi guarda un attimo confusa e poi ride. Siamo a due centimetri l'una dall'altro.
Quando si calma chiede ironica:"Perché tu credi che io mi sottometta?"
io la prendo da un fianco e la tiro verso di me; lei mi mette una mano sulla spalla. Le sussurro all'orecchio:"Se non la smetti te ne farò pentire."
lei con voce sexy, mi sussurra all'orecchio:"Secondo te le tue minacce mi fanno paura daddy?"

Penso:«Cazzo! È così dannatamente attraente...»
Il mio amico si è svegliato... Essendo così attaccati lo ha capito subito, ed io ho capito che ha capito dal suo sorriso compiaciuto, infatti subito dopo dice:"Ti si è alzata la sbarra. Questo vuol dire che ho vinto e ti ho sottomesso."
io controbatto rispondendo:"Solo perché mi hai fatto alzare la sbarra non vuol dire che mi hai sottomesso."
lei sta in silenzio e mi guarda negli occhi, quando sento qualcosa accarezzarmi il cazzo da sopra i pantaloni, sgrano gli occhi e lei mi guarda con un sorriso malizioso.
Mi chiede sussurrandomi all'orecchio:"Allora daddy... ti piace?"
io sto in silenzio e continuo a fare sospiri per mantenere il controllo.
Lei nel mentre continua a massaggiarmelo e inizia a baciarmi il collo. Sento che sto per cedere, così la allontano e le dico:"Ok, hai vinto."

Entro in macchina, devo calmarmi. Continuo a fare sospiri profondi.

FINE POV PAYTON

Mi lascia davanti al veicolo come una stupida e poi entra in macchina. Faccio il giro ed entro in macchina anche io.
Prima che potessi dire qualcosa,lui dice:"Non dire niente."

Dopodiché mette in moto e torniamo a casa. Durante tutto il viaggio siamo stati zitti. C'era molto imbarazzo. Arrivati davanti a casa sua, io lo saluto e quando stavo per scendere dalla macchina, dice:"Aspetta."
mi giro verso di lui e chiedo:"Che c'è?"
Ci guardiamo intensamente negli occhi per qualche secondo. Poi lui abbassa la testa e dice:"No, niente."
io chiedo un po' preoccupata:"Sicuro?"
lui:"Si, tranquilla."
accenno un sorriso e dico:"Allora, ci vediamo."
lui ricambia il sorriso e dice:"Ciao."

Scendo dalla macchina e torno a casa.

Entro e chiudo la porta. Sento la tv accesa così vado in salotto e trovo mamma.
Mamma:Oh. Ciao Ashley. Dove sei stata?"
io rispondo:"A fare un giro con Payton."
lei dice insospettita:"Passi tanto tempo con Payton."
io rispondo:"Si lo so."
chiede ancora insospettita:"Non è che c'è qualcosa tra voi?"
io arrossisco e le dico:"COSA!? No! Siamo solo amici."
lei sorride, mi da una carezza in viso e dice:"Sei proprio carina quando arrossisci."

Sento le caldane potenti attraversarmi tutto il corpo, per cambiare argomento le chiedo:"Piuttosto. Perché non parliamo di te? Come mai sei già a casa?"
lei:"Oggi ho finito prima il turno e io e Joanne abbiamo organizzato una piccola rimpatriata con le nostre amiche di liceo."
io un po' sorpresa:"Ah. Quindi a cena sarò da sola?"
lei un po' in colpa risponde:"Si. Se ti dispiace rimanere da sola, non vado."
io:"No mamma, mi fa piacere che tu faccia questa rimpatriata, stai tranquilla, ordino una pizza per cena."
lei felice risponde:"Va bene."
Si avvicina, mi da un bacio sulla fronte e poi mi guarda. Dice:"Ti voglio bene."
io sorridendole le dico:"Ti voglio bene anche io."

Vado in camera mia e mi sdraio sul letto. E a furia di pensare mi addormento.

Improvvisamente sento la voce di mia madre.
Mamma:"Svegliati Ashley!"
Apro gli occhi e mi siedo, mamma dice:"Ti sei addormentata, tra un po' è ora di cena e io devo andare alla rimpatriata."
io rispondo:"Ah. Si, adesso chiamo la pizzeria."
mamma:"Va bene, io vado, ciao."
io:"Ciao mamma, buona cena."

Mi alzo dal letto e scendo in cucina a bere un po' d'acqua. Chiamo la pizzeria e ordino una margherita.
Apparecchio il tavolo e poi accendo la tv nel salotto, così finche non arriva la pizza ho qualcosa da fare.
Mi siedo sul divano e mentre guardo la tv inizio a pensare. E mi sentivo un po' in colpa per come mi ero comportata con Payton oggi...

Dopo una mezz'ora, finalmente suona il campanello e vado ad aprire.
Il fattorino mi consegna la pizza, lo pago e se ne va.
Vado a sedermi a tavola e mangio. Quando ho finito sparecchio e vado a farmi una doccia.

Sotto la doccia penso:«Certo che potrei anche chiedergli scusa.»

Uscita dalla doccia mi vesto e vado a casa sua.

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