⁂ Capitolo 15 ⁂

526 7 0
                                    

Lo vedo che parla con una tipa, probabilmente una sua amica...
Penso:«Chissà se si è fatto anche questa...»

Si avvicinano al tavolo, lui guardando la ragazza e indicando me con una mano dice:"Sophie lei è Ashley..." e poi fa la stessa cosa con me dicendo:"...Ashley lei è Sophie."
Sophie allunga la mano e dice:"Piacere."
io mentre le pongo e le stringo la mano dico a mia volta:"Piacere."

Payton si siede, così Sophie chiede:"Posso sedermi anch'io?"
Payton risponde:"Certo, siediti pure."
si sposta un po' e lei si siede accanto a lui.

Io lo guardo arrabbiata, lui cerca di evitare il mio sguardo. Sophie probabilmente si sente in colpa per quello che è appena successo e dice:"Ho interrotto qualcosa?"
Payton risponde:"No tranquilla. Devi ordinare?"
Sophie:"Sì, posso lasciare qua la borsa?"
Payton:"Certo, la guardo io."
Sophie:"Grazie."

Sophie va in cassa a ordinare la sua colazione, io do un sorso al mio cappuccino, lui mi guarda e dice:"Aspettiamola, così facciamo colazione insieme."
io:"Il mio cappuccino è già freddo... Comunque chi è sta tipa? Un'altra delle tue scopamiche?"
lui:"NO! Assolutamente no. È una mia conoscente delle elementari, l'ho trovata fuori mentre ero a telefono con mia madre."
io faccio un espressione disinvolta e dico:"Va bene."
lui chiede:"Perché sei arrabbiata?"
io rispondo:"Ho fame."
lui:"Ah ok..."

Dopo qualche minuto torna Sophie e iniziamo, finalmente, a fare colazione.
Io bevo il mio cappuccino, Sophie mi chiede:"Quindi quanti anni hai tu?"
io rispondo:"18, tu?"
lei risponde:"17, ancora. Sono di dicembre."
io:"Ah, quindi sei più piccola."
lei:"Già... Ma tu dove abiti?"
io:"Vicino alla casa di Payton."
Payton:"Si, siamo vicini di casa e abbiamo scoperto che le nostre madri sono amiche d'infanzia."
Sophie:"Ma davvero!?"
io:"Già. Che strana coincidenza."
Sophie:"Le coincidenze non esistono, non succede mai niente per caso."

Penso:«Beh dai, alla fine sta tipa non è così male...»

Sophie chiede:"Ma quindi Payton dove andrai al college?"
Payton:"Ehm, non lo so ancora, spero di riuscire ad andare al conservatorio."
Sophie:"Bello."
Payton:"Sì, mi piace la musica."

Non sto ad ascoltarli, ho fame e sto mangiando i miei pancake.

Sophie mi chiede:"Tu sai già che college vuoi fare Ashley?"
io rispondo:"Pensavo di studiare criminologia."
Sophie:"Bello."
io chiedo:"Tu sai già cosa vuoi fare?"
Sophie:"Vorrei fare medicina."
io:"È un campo difficile."
Sophie:"Già. Però a me piace quindi spero di riuscire a diventare medico."

Finiamo la colazione e fuori dal locale ci salutiamo, io vado con Payton.
Saliamo in macchina e partiamo.
Lui dice:"Oggi pomeriggio mia madre parte, va a trovare mia sorella per il weekend."
io:"Si me lo avevi detto."
Lui:"Volevo chiederti se ti va di stare con me domani."
io:"Devo chiedere a mia madre ma penso che mi lasci."
lui:"Va bene."

Ci fu un momento di silenzio e poi lui chiede:"Vogliamo parlare di ieri sera?"
io mi giro verso di lui e chiedo:"Riguardo a cosa?"
lui:"Riguardo al fatto che sembravi scocciata dal fatto che sono venuto io da te."

Penso:«Non posso davvero dirgli il perché non me la sentivo più di andare da lui.»

io:"Non lo so ero un po' nervosa, scusa."
lui:"Tranquilla, non fa niente."
io annuisco e giro il viso verso il finestrino, ho un' espressione un po' triste.
Penso che se ne sia accorto che sono triste.
Chiede:"Ti va di venire con me dopo pranzo?"
io curiosa chiedo:"Dove andiamo?"
lui:"In un posto..."
io lo interrompo dicendo:"Ma..."
lui interrompe me e continua:"Non facciamo robe, lo so."
io lo guardo e sorrido. Lui mi guarda e poi torna a guardare la strada e ricambia il sorriso.

Arrivati a casa, prima di scendere dalla macchina mi guarda e dice:"Alle 15 fatti trovare fuori casa."
io:"Va bene."

Scendo dalla macchina e entro in casa. Chiudo la porta e mi ci appoggio di schiena, tiro un sospiro e poi salgo in camera.
Mi sdraio sul letto e inizio a pensare:«Che rapporto strano che abbiamo. Chissà se lui pensa lo stesso...»

Prendo il diario e la penna e inizio a scrivere...

POV PAYTON

Penso:«Chissà perché era arrabbiata...»

Metto la macchina in garage e entro in casa, guardo il telefono, ho qualche notifica ma non ci faccio caso, salgo in camera e lo lascio sulla scrivania.
Mi sdraio sul letto e inizio a pensare al fatto che mi sento in colpa per quello che ho fatto ieri nei confronti di Ashley.

«Insomma, infondo credo che anche lei non voglia niente. Non capisco cos'è che mi attrae di lei, forse il fatto che sia così misteriosa e che si fa desiderare. Chissà come sarebbero andate le cose se non ci fosse lei...»
Chiudo gli occhi e tiro un sospiro.

Mi alzo per prendere il telefono e mi siedo sulla sedia della scrivania.
Guardo le notifiche, in mezzo a queste c'è un messaggio di Peter...

Chat tra Payton e Peter

Peter:"Ciao Payt, sta sera c'è una festa
a casa di Marley, ti va di venire?"
09:26

Payton:"Conta pure su di me."
"A che ora ci vediamo?"
10:03

Fine chat tra Payton e Peter

Entro su Instagram perché mi annoio e non ho niente da fare, penso:«Ma non seguo Ashley. Dovrei chiederle l'insta...»

Mi alzo e vado in cucina a bere dell'acqua, poi penso:«Visto che mi annoio, potrei andare a lavare la macchina... Però se poi oggi devo andare lì, non mi conviene... Basta devo trovare qualcosa da fare.»

Prendo degli stracci e lo spruzzino dal mobile del bagno e inizio a pulire la mia camera.

FINE POV PAYTON

Mamma mi ha lasciato una lista delle cose da fare, così la prima cosa che faccio è stendere i panni.
Poi passo l'aspirapolvere in soggiorno.

Salgo in camera, per prendere il telefono, quando intravedo dalla finestra del movimento.
Mi avvicino e sposto la tenda...
Vedo Payton che pulisce la scrivania.

Penso:«Non pensavo fosse un tipo da pulizie... Vabbè.»

Torno a fare le faccende...

*

Dopo mangiato, mi faccio una doccia veloce. Mi preparo per l'uscita.
Alle 15 in punto esco di casa, lo trovo già in macchina che mi aspetta, penso:«Chissà dove vuole portarmi...»

Salgo in macchina, metto la cintura e parte.
Chiedo:"Allora? Dove mi porti?"
lui:"In un posto 'segreto'."
io:"Vuoi scoparmi? haha!"
lui:"No, ma se proprio lo desideri non mi tiro indietro."
io:"Ti piacerebbe."
lui:"Già. Il punto è che non capisco perché tu ti diverta a provocarmi."
io:"Perché diventi più carino quando sei impacciato."
lui:"Hey! Non sono impacciato."
io con tono seducente dico:"Allora perché quando ti provoco lo diventi?"
lui:"Ne parliamo dopo, ora sto guidando."
io:"Va bene daddy."
lui:"Era da tanto che non mi chiamavi così."
io:"Hai detto che non ti piacciono i nomignoli."

lui:"Vero. Non mi piacciono, però se a te piace puoi chiamarmi così."
i

o:"Grazie daddy."
lui:"Ok, però non esagerare."
io:"Va bene daddy."

Lui alza gli occhi al cielo, a me scappa un sorriso spontaneo.

Chiedo:"Quanto manca?"
lui:"Non molto..."
io:"Va bene."

Say it rightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora