Pov. Eris
Io e Camilo ci decidemmo ad uscire finalmente, mano nella mano.
Non sapevo esattamente cosa fossimo noi due; in quella stanza aveva detto che dirmi che mi voleva bene era troppo poco.. ma non mi aveva nemmeno detto qualcosa di più.
Forse ero io che fantasticavo, d'altronde non ho mai avuto una relazione. Cosa ne potevo sapere io dell'amore? Sono stata tutta la mia vita chiusa in una casa.
Scendiamo le scale, vedendo la casa stranamente silenziosa chiedo
-"camilo dove sono tutti?"
Lui si guarda intorno e poi risponde - "se non sbaglio avevano detto che oggi avremmo cenato fuori, e se l'orario non è un'opinione, a quest'ora sono nel mezzo della cena.
Lo guardai strabiliata-" ma- perché non ci hanno chiamati per cenare? "
Dopo che pronuncio queste parole lo vedo arrossire di nuovo
-"beh, in realtà mirabel ci aveva chiamati, ma tu ancora dormivi e non volevo svegliarti quindi ho preferito lasciare stare."
Ogni parola che diceva sembrava così dolce ma avevo paura di cosa avrebbero pensato tutti.. "CAMILO!È la prima sera che mangio qui, ora che penseranno di me? Che sono una forestiera che la prima sera porta guai, una visione e si addormenta prima di cena.."
Vedendo che stavo andando in crisi mi afferró la testa con le mani e fissandomi dritta negli occhi disse
-" mi Hermosa, non avere paura, non penseranno male di te. Sei stanca e avevi bisogno di riposo e poi la visione non è colpa tua, non oserebbero pensare male di te."
Leggermente imbarazzata abbassai il capo, lui per rompere il silenzio imbarazzante che si stava creando esclamó -" COMUNQUE SIA, ORA CHE CI SIAMO ALZATI HO FAME E VOGLIO DELLE AREPAS, FORZA VIENI! "
Mi afferró per il polso e inizió a correre verso una porta, la spalancó e ci ritrovammi in un cortile dove c'era un lungo tavolo con tutti i Madrigal seduti.
Siccome eravamo arrivati correndo eravamo leggermente storditi, io ero mooolto imbarazzata.
Camilo si avvicinó subito al tavolo - "VI PREGO DITEMI CHE È RIMASTO QUALCOSA DA MANGIARE, STO MORENDO DI FAME"a quel punto una ragazza che sembrava essere molto forte disse-"no sai Camilo ora ti lasciavamo marcire di fame. Guarda lì vicino a Dolores ci stanno le tue cose"
Camilo sorrise radioso:"gracias"
e nemmeno il tempo di sedersi che già aveva iniziato a mangiare.
Dopo un'istante la voce di un bambino che poteva avere all'incirca 6 anni chiese "ma quella ragazza non mangia?"
A quel punto le attenzioni si spostarono su di me.. Tutti mi guardarono con un'espressione tra un misto di paura e confusione, poi però tornarono a sorridere.
-"beh.."
Mirabel intervenne-"ma certo! Vieni qui bella addormentata!" e mi fece segno di sedermi tra lei e isabela.
A quel punto una donna dal vestito giallo si rivolse a Camilo-"cami, sicuro di non aver disturbato la ragazza?"Io risposi-"a dire il vero no, abbia-"
Lui mi bloccó-"abbiamo parlato e scherzato e mentre stavo per raccontare una delle mie magnifiche storie, esta bella durmiente(questa bella addormentata) ha deciso di addormentarsi sul divano"
Gli lanciai un'occhiata di ringraziamento, stavo per dire che avevamo dormito insieme e non so come l'avrebbero presa le persone a tavola, però l'occhiata venne intercettata da Dolores.
Vabbè in effetti non aveva senso mentire, lei doveva averci sentiti perciò a dolores lanciai un'occhiata del "poi ti spiego".Ero molto imbarazzata, non mangiai tanto. Stesi più che altro a osservarli;non avevo mai avuto una famiglia numerosa, l'unica persona con cui sono cresciuta è la señora Lostelo.
[...]
Dopo cena mi stavo già per alzare per aiutare a sparecchiare, quando la signora più anziana si alzó e disse
-"casita, ci pensi tu?"
Rimasi sbalordita mentre il tavolo venne portato DALLE MATTONELLE dentro, mentre Julieta entró per vedere se era avanzato qualcosa da non dover buttare.
Questa casa, questa famiglia, mi sbalordivano sempre di più.
Era l'ora di dormire, il problema è che io avevo lasciato la sacca nella casetta del bosco, quando lo feci notare a Camilo, lui mi sorrise e disse - "princesa, la tua sacca è nella mia stanza, te la vado a prendere, tu vai da Dolores, è da quella parte ha detto che voleva parlarti"
Detto questo si giró e corse su per le scale.
Io andai nella direzione che mi aveva indicato e mi trovai davanti la sorella di Camilo
-"hey dolores, camilo aveva detto che volevi parlarmi"
-"si a dire il vero volevo parlarti, a parte che ovviamente tu sai che io so la verità vero?"
mi fece l'occhiolino e io imbarazzata abbassai il capo - "beh, comunque non è successo nulla e.. Io e tuo fratello siamo, solo amici".
Non so il perché, ma pronunciare le ultime parole mi provocava una strana sensazione di tristezza,fortunatamente venni interrotta dalla voce di dolores
- "eris, ho sentito quello che vi siete detti in quella stanza, fidati, Camilo non si è mai confidato così con nessuna, sei un'amica speciale per lui, e non per crearti speranze ma.. non mi meraviglierei se tu diventassi qualcosa di più eh"
mi fece l'occhiolino e se andó pure lei.
Non volevo soffermarmi troppo sulle sue parole, mi sarei creata solo centinaia di illusioni, ed io ero più preoccupata riguardo alla visione del señor BrunoRimasta sola preferii tornare nel cortile, vedendo che era vuoto mi sedetti su una panchina.
Cavolo, in una settimana la mia vita era cambiata totalmente, per un attimo i miei pensieri andarono alla señora Lostelo, che per cercarmi sarebbe andata dall'altra parte del mondo. Mi chiesi se fosse stato un bene scappare e indirizzarla in un altro luogo. Senza che me ne accorgessi, le lacrime iniziarono a bagnare il mio viso, ero sola e decisi di non fermarle, avevo bisogno di sfogarmi.
Non mi ero accorta di quanto avesse iniziato a fare freddo, né che qualcuno mi stava osservando. Me ne accorsi solo quando sentii dei passi, alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti un uomo adulto, basso, con delle occhiaie e una vecchia ruana verde: el señor Bruno.
-"uhm, ti senti bene?" chiese con voce timida. Non era la voce che mi ero aspettata, era incredibilmente dolce.
Lo guardai-"s-si, mi sono lasciata solo prendere dai ricordi"
Ci furono dei minuti di silenzio, poi gli chiesi - "mi dispiace di aver creato scompiglio nelle sue visioni, non volevo fare nulla.."
Mi guardó con un'espressione confusa,dopo istanti che sembrarono quelli dopo una grande osservazione disse-"fa nulla, ci sono abituato, comunque avrai freddo tieni questa, beh, stando 10 anni chiuso in un muro ho avuto molto tempo libero, è una ruana, ne ho fatta una per tutti i membri della mia famiglia. Me ne era avanzata una e ho deciso di darla a te, dato che stai gelando ho pensato fosse il momento giusto per dartela, ma se non ti piace fa nulla"
Quando finì di parlare afferrai delicatamente la ruana bianca che mi stava porgendo-"gracias señor bruno, è bellissima"
Lo vidi in imbarazzo perciò aggiunsi-"stia tranquillo è bellissima, adesso vado a cercare suo nipote, doveva prendere una cosa ma sembra sparito"
Lui sorrise-"ma certo, buenas noche"Andai verso le scale e bussai piano alla porta di Camilo. Possibile si fosse addormentato?
Non volevo disturbarlo perciò bussai alla porta di Mirabel, la ragazza fortunatamente mi aprì
-"scusa mirabel, non volevo disturbarti ma tuo cugino dorme e io non so dove dormire, i miei vestiti ce li ha lui nella mia sacca e io non so --" tranquilla, camilo è proprio scemo eh? Vieni per stasera dormi qua, c'è un letto rimasto vuoto da quando Antonio ha cambiato stanza, riguardo al pigiama tranquilla, te lo presto io"
[...]
Fortunatamente io e Mirabel prendavamo quasi la stessa taglia, perciò la sua camicia da notte mi calzó a pennello, dopo averla ringraziata mi sdraiai nel vecchio letto del piccolo Antonio. Sprofondai nelle braccia di Morfeo con i pensieri rivolti al mio amigo camaleon.
ANGOLO AUTRICE
Buonaseraa, sono viva, come potete vedere ci ho messo un pó per finire questo capitolo (ben 1354 parole). In ogni caso spero vi piaccia <33
Vi ricordo di lasciare una stellina e un commento se volete eMIKY OUT!
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Encanto, il segreto dell'amore
FanfictionEris, una ragazzina di 15 anni, ha vissuto in una casetta vicino ad Encanto, è stata cresciuta da una donna che non si sa per quale motivo l'ha tenuta lontana dal paese, abituandola con le leggende e storie locali, raccontandole particolarmente dell...