Pov. Eris
Arrivata in sala da pranzo mi avvicinai a Mirabel e chiesi "scusa, devo restare pure io o posso andarmene?"
lei mi gaurdó scioccata "EDDAI fai anche tu parte della famiglia, rimani qui guarda", detto questo mi spinse su una sedia.
Rimasi seduta in silenzio mentre aspettavamo che arrivavano gli altri.
Ero ancora totalmente immersa nei miei pensieri, la mia mente non faceva altro che ri-proiettare davanti ai miei occhi la scena che si era verificata pochi istanti prima. Chissà cosa sarebbe successo se Luisa non ci avesse chiamati, chissà cosa sarebbe successo se fossimo stati da soli.. chissà cosa sarebbe successo che però non è accaduto.
Solo al pensiero di cosa stava per succedere, sentii uno strano formicolio farsi strada in me e iniziai a percepire abbastanza caldo intorno alle orecchie. Sapevo di star arrossendo ma sperai che nessuno ci facesse caso.. purtroppo non fu così
"Eris cara, ti vedo leggermente accaldata, tutto bene?" chiese gentilmente la señora Julieta poggiando una mano sulla mia spalla.
Feci un respiro profondo e poi risposi "No, va tutto bene señora, stia tranquilla".Immersa in quei pensieri, non mi ero accorta che eravamo tutti presenti, non mi accorsi nemenno di un paio di occhi color cioccolato che mi osservavano intensamente e pensai fosse meglio così. Prima di sentire il discorso che Abuela aveva da farci, i miei pensieri andarono per un attimo alla profezia, rinchiusa a chiave in un cassetto nella camera di Bruno..
"Allora, bene ora che siete tutti qui volevo comunicarvi che, in occasione del festival del villaggio, la nostra famiglia ospiterà dei cari amici. Julieta, Pepa, voi dovreste ricordarvi dei signori Gonzàlez. Ebbene si, Natalia y Juano hanno avuto una figlia di nome Daisy. In occasione della festa volevano far vedere alla loro adorata bambina il paese dato che hanno vissuto per lungo tempo in citta. La famiglia Gonzàlez starà qui, perciò volevo chiedervi, dopo la festa dei miei tre figli domani, date il meglio di voi stessi per poter rendere questo luogo una perfetta casa ospitale per i signori Gonzàlez. "
Dopo il discorso mi congedai e mi andai a sedere al buio sul divano in una delle tante sale dentro la Casita.
Si ero felice dei nuovi arrivati, ma sentivo ancora dentro tantissimi dubbi procurati non solo da Camilo e lo strano bisogno di dover dare un nome a tutte quelle sensazioni che invadevano completamente la mia mente e il mio corpo quando il bel ragazzo stava nei paraggi.
Appoggiai la testa contro il bordo del divano e chiusi gli occhi, abbandonandomi a questa fossa di domande nel mio cervello.
Non mi accorsi che qualcuno aveva notato la mia assenza ed era venuto a cercarmi. Un'ombra si mosse nell'oscurità del salotto ancora al buio e si avvicinó a me.
Quando finalmente percepii che non fossi sola chiesi "chi c'è? Mirabel sei tu?"
Sentii una leggera pressione accanto a me, come se qualcuno si stesse sedendo sul divano , e poi una voce che disse "mi vida, se mi scambi con mia cugina siamo messi male. Hai per caso bisogno pure tu di occhiali?"
Il mio cuore perse un battito, era Camilo.
"mm sai caro, ancora non riesco vedere al buio. Potevi essere chiunque!"
Sentii una mano poggiarsi delicatamente sul viso per avvicinarlo al suo "ma io non sono una persona chiunque mi princesa, io sono Camilo."
Ero troppo presa dalla sua voce.. attraente per riuscire a ridere delle sue battute,perciò mi limitai a fissare lo spazio da dove avevo sentito venire quelle parole.
La cosa che mi prese più alla sprovvista in quel momento, furono due braccia, le braccia di Camilo che ancora al buio, mi presero e con estrema gentilezza mi posarono sulle sue gambe. Dire che il cuore stava battendo forte era troppo poco, mi chiesi persino se sarei dovuta andare da un medico per controllare di avere ancora tutti gli organi al proprio posto. Ebbene si, questo è l'effetto che mi fa Camilo Madrigal.
Non osai muovere un muscolo, l'unico rumore che si sentiva era quello dei nostri respiri e anche se con difficoltà, in quel momento e a quella vicinanza ero certa che lui sapesse dello stato del mio cuore.
Sentii di nuovo le sue mani che questa volta però si strinsero nelle mie. Ormai non sapevo più distinguere cosa fosse vero o falso, cosa fosse caldo o freddo. Sentii solo le sue mani e mi sentii al sicuro, ero accanto a Camilo, non potevo sentirmi meglio. Mi sbagliavo.
Dopo pochi istanti di silenzio la sua voce chiese "princesa.. sai cosa provo per te?".
Non ero capace di rispondere, ero immobilizzata e totalmente assuefatta dalla sua presenza. Si era vero, non sapevo che nome dare alle sensazioni che provavo, ma sapevo cosa volevano dire. Ero innamorata,cotta e stracotta di Camilo Madrigal.
Lui ascoltó il mio silenzio e lentamente, al buio, avvicinó le sue labbra alle mie,per la seconda volta da quando ci eravamo incontrati.
Questa volta era diverso. Non mi stava salvando. Mi stava baciando e non lo faceva perché era obbligato. Non avevo mai preso in considerazione l'idea che pure lui potesse essere innamorato di me,fino a prima non lo sapevo nemmeno io. Adesso l'idea che fossimo solo amici era totalmente assurda. Avete presente l'imprinting? Qualcosa che ti colpisce come un colpo di fulmine ma centomila volte più potente. Ecco, io sentivo di aver avuto con Camilo una sorta di imprinting. Era qualcosa di troppo forte per essere un colpo di fulmine. Era qualcosa che non poteva essere spiegato a parole, erano sensazioni che avvolgevano le nostre menti e ci tennero uniti come con delle funi invisibili.
Ricambiai il bacio di Camilo. Aveva delle labbra non troppo morbide ma nemmeno troppo secche. Il suo profumo di biscotti e gelsomini avvolse completamente i miei sensi.Ci staccammo lentamente e anche se eravamo al buio, sentivo come se i nostri sguardi fossero collegati e sprizzassero eletrricità.
Camilo mi abbracció e io lo strinsi forte a me. Non mi sarei mai voluta separare da questo ragazzo.ANGOLO AUTRICE
MMM buonasera, che ne dite? Vi piace questo capitolo? IHIHIHI ho tantissime idee per il continuo. Vi ricordo di lasciare un commento, una stellina eMIKY OUT! <3
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Encanto, il segreto dell'amore
FanfictionEris, una ragazzina di 15 anni, ha vissuto in una casetta vicino ad Encanto, è stata cresciuta da una donna che non si sa per quale motivo l'ha tenuta lontana dal paese, abituandola con le leggende e storie locali, raccontandole particolarmente dell...