Per il resto della settimana le giornate passarono lente; Harry e Luke ci salutavano sempre quando ci vedevano, avevano preso bene la sconfitta. Il biondo era in classe con Zoey a francese e con me e il riccio a spagnolo, mentre io e Harry condividevamo il corso di filosofia e storia. Tutti e quattro frequentavamo diritto e matematica. Invece i corsi di musica e teatro, sembravano una riunione di famiglia, vi partecipavamo tutti, dato che nessuno amava giardinaggio o arte creativa.
Liam mi aveva spiegato che aveva conosciuto Harry e Luke anni prima a Holmes Cheapel, città dove si era trasferito suo padre dopo il divorzio, ed avevano legato subito molto.Un rumore assordante mi svegliò da un sonno profondo. Aprii gli occhi e la luce del mattino illuminò il volto sorridente di mio fratello Michael in piedi sul mio letto, le gambe larghe per non schiacciarmi e la sua chitarra elettrica fra le mani intenta a svegliarmi.
Nascosi la faccia sotto al cuscino cercando di tapparmi le orecchie. “Sveglia sveglia!” urlò strimpellando le ultime note. “Forza Roxie!” posò la chitarra e si lascio cadere su di me. “Michael togliti!” mi lamentai, ma lui non mi ascoltò. Mi tolsi il cuscino dalla faccia e lo guardai: i capelli blu incorniciavano il volto di un tenero rompi scatole, gli occhi vispi e le mani incrociate sotto al mento per sostenere la sua testaccia colorata.
“Mamma ti ucciderà tra poco per tutto il casino che hai fatto” gli tirai una cuscinata.
“Sono usciti poco fa, vivrò ancora un po’. E’ ora di alzarsi” disse sorridendo e buttandomi il cuscino a terra. Guardai l’ora sul mio comodino: le 8.30.
“Ma tu sei pazzo- dissi sbuffando- è sabato mattina, dove cavolo vuoi andare così presto?” protestai.
“Ho voglia di fare un giro con la mia sorellina” disse alzando le spalle.
“Ma io ho sonno!” ero disperata.
“Ti concedo altri cinque minuti!” disse spostandosi vicino a me, mi abbracciò e mi passò una mano fra i capelli.
Ricambiai l’abbraccio stringendomi a lui tipo koala.
“Mi sei mancato quest’estate. Quando sei andato al campo dei musicisti intendo. Anche se ci sei stato poco e quando sei tornato non la smettevi mai di parlare … ti avrei ucciso.”
“Grazie- disse aggrottando la fronte- Anche tu mi sei mancata Rox- mi baciò la fronte- I cinque minuti sono finiti! Alzati che ti porto da Starbucks!” Mi alzai dal letto emettendo dei versi di disapprovo. Aprii la cabina armadio e mi vestì svogliatamente. Infilai anche le converse e scesi le scale. Michael in piedi davanti alla porta d’ingresso si mise a ridere “Carina” disse indicando la scritta della mia maglia, I HATE EVERYONE.
“Stamattina mamma ha detto che lunedì vuole fare una delle nostre belle cene in famiglia” Mike guidava piano guardandomi con la coda dell’occhio.
“Fantastico. I sarà anche la francesina?” dissi buttando la testa indietro. Mi riferivo a mia sorella, studiava in Francia e da qui il nomignolo. Non avevamo per nulla un bel rapporto. Michael annuì lentamente e io mi appoggiai al finestrino.
“Sei felice, eh” rise girando l’angolo.
“Perché, tu lo sei?” la sua risata mi contagiò.
“Beh, non è proprio il termine che userei” disse sbarrando leggermente gli occhi.
Parcheggiammo e entrammo nel locale pieno.
“Wow- disse Mike - dovevamo svegliarci prima” lo guardai aggrottando la fronte. Dopo qualche minuto arrivammo al bancone. Ordinammo due mega caffè e due brioches altrettanto grandi. Ci sedemmo sui tavolini all’esterno e cominciammo a parlare: avevo un ottimo rapporto con mio fratello sin da quando eravamo piccoli. Potevamo confidarci l’una con l’altro, mi fidavo cecamente di lui anche se aveva questi modi bruschi di svegliarmi.
“Aspetta qui, vado a pagare” annuii osservandolo mentre si allontanava.
“Ciao Roxie!” una voce attirò la mia attenzione.
“Harry, ciao! Come va?” salutai il ragazzo davanti a me con un abbraccio.
“Tutto ok grazie. Sei qui da sola?”
“No, sono con mio fratello- scossi la testa- tu?”
“Mia sorella Gemma mi aspetta in auto” indicò il vicolo con un cenno del capo, una ragazza bionda guardava il cellulare nell’abitacolo, era molto bella.
“Rox andiamo?” mio fratello era tornato.
“Michael, lui è Harry, un mio amico. E’ nuovo, si è trasferito da poco. Harry, lui è mio fratello Michael” i due si strinsero la mano.
“Ora vi lascio, scusate ma devo portare mia sorella a fare delle spese e non ama aspettare” sorrise scuotendo la testa. Salutò prima mio fratello, poi mi abbracciò “Ci si vede a scuola” si allontanò.
“Ci si vede” dissi quando ormai non poteva più sentirmi.
“Sembra simpatico- ci avviammo all’auto- mi piace” disse Mike annuendo.
“Chiedigli di uscire allora” scherzai
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Take me wherever you want. |Harry Styles|
FanfictionA volte non sono solo gli opposti ad attrarsi. “Quindi se ti baciassi ora non sentiresti nulla?” si avvicinò a me a passi lenti. Una morsa mi strinse lo stomaco, sentì le guance andare a fuoco e ringraziai la scarsa luce, così non avrebbe potuto not...