Chapter 9: Horror film

49 4 3
                                    

//Zoey//
Luke chiuse lo sportello della sua auto scura non appena vi entrai. Fece il giro e salì dalla parte del guidatore, allacciandosi la cintura.
"Sei mai stata al Clarisse?" mi chiese guardandomi mentre avviava il motore e lasciava il parcheggio. Sentivo il mio cuore battere più rumorosamente di un tamburo, le mani sudate e la bocca secca.
"No" sorrisi, cercando di sembrare sicura di me.
"Me ne hanno parlato molto bene, non è molto lontano" sorrise facendomi mancare l'aria. Annuii in risposta. Fra le sue mani grandi il volante sembrava minuscolo. Aveva un bracciale di stoffa al polso, con su scritto NIRVANA. Mi persi ad osservarlo: vans scure, come i jeans stretti; il suo torace era fasciato da una maglietta azzurra con il disegno di un finto papillon che gli faceva risaltare gli occhi in una maniera stupenda. Infine una giacca nera elegante gli copriva le spalle larghe.
Il biondo trovò un posto nel parcheggio del ristorante; scendemmo, Luke mi cinse le spalle con il suo braccio sinistro e mi baciò la tempia "Sei davvero bellissima" sussurrò contro la mia pelle facendomi arrossire. Entrammo nel locale e un'atmosfera accogliente ci travolse: le pareti erano dipinte di rosso e i tavoli erano ricoperti da tovaglie dai colori chiari, ognuno con sopra qualche candela.
Luke parlò con il cameriere che ci accolse e ci guidò al tavolo che ci era stato riservato. Ci consegnò due menù e si allontanò.
"Mi piace qui" affermai guardandomi intorno.
"Speriamo che sia anche buono" sorrise Luke aprendo il menù. Dopo poco ordinammo. Nervosa, cominciai a torturare la stoffa della gonna larga del vestito che avevo indossato. L'attesa passò velocemente, Luke mi faceva sentire a mio agio e l'ansia iniziale svanì. Adoravo la sua risata, la fossetta che compariva sulla sua guancia destra e come gli si illuminavano gli occhi quando parlava di ciò che amava. Era un cantante e chitarrista. Aveva sempre desiderato una band, ma non avendo mai trovato i membri sufficienti, lui e Harry si limitavano a suonare qualcosa insieme, anche se il riccio in realtà faceva parte di un gruppo.
"Perché non suonavi con loro, allora?" chiesi curiosa.
"Non mi vanno molto a genio e ho avuto problemi con Thomas, il bassista. Quindi ho preferito starne fuori" spiegò calmo. Gustammo i nostri piatti continuando a parlare e ridere come se fossimo soli, ricevendo occhiatacce da chi ci stava intorno. Luke insistette per pagare anche la mia parte, poi uscimmo dal locale.
"Vuoi che ti riporti a casa?" mi prese per mano e fece intrecciare le nostre dita. Cosa?! No!
Scossi la testa sorridendo.
"Possiamo guardare un film da me, se ti fidi" scherzò e alzai gli occhi al cielo.
"Mi fido, Hemmings" sorrisi. Salimmo in auto e Luke guidò fino a casa sua. Aprì la porta e accese le luci: la cucina era molto spaziosa e comunicante con il salotto, dove troneggiavano un'enorme tv e un divano dall'aspetto comodissimo.
"Aspetta" Luke mi aiutò a togliere il cappotto spostandosi dietro di me.
"Che gentleman" lo presi in giro mentre appendeva e nostre giacche e la mia borsa al porta abiti.
"Anni e anni di duro allenamento" scherzò prendendomi per mano e guidandomi fino al divano. Mi sedetti e lui si avvicinò ad un cassetto dove teneva i dvd.
"Hai qualche preferenza?" chiese frugando fra i titoli.
"Basta che non sia strappa lacrime" incrociai le mani sulle gambe.
"Quanto vorrei averti conosciuta prima- disse inserendo il disco nell'apparecchio- mi sarei risparmiata ore e ore di pura noia." Sprofondò accanto a me e armeggiò con il telecomando.
"Hai già visto Annabelle? E' un horror" mi guardò.
"No, mai visto" appoggiai la schiena al divano.
"Perfetto" schiacciò play, ma nemmeno 5 secondi dopo mise in pausa.
"Perché hai-" Luke prese il mio viso fra le mani e fece combaciare rapidamente le nostre labbra. Chiusi gli occhi cadendo indietro. Il busto di Luke era sopra al mio, ma non mi dispiaceva affatto. Schiusi le labbra lasciandoli libero accesso alla mia bocca e portai le mani fra i suoi capelli.
La sensazione che creava il suo piercing era indescrivibile.
Baciò un'ultima volta le mie labbra, poi mi guardò distaccandosi di pochi millimetri.
"E' dalla prima volta che ti ho vista che volevo baciarti" sorridemmo entrambi.
"E io non aspettavo altro" sussurrai prima di dare inizio ad una lunga serie di baci. Dopo quelli che scoprì essere 15 minuti, Luke diede play. Mi accoccolai fra le sue braccia.
"Sembri un cucciolo di koala" rise guardandomi.
"Mi fanno paura gli horror" dissi mettendo il broncio.
Avvolse le braccia intorno al mio corpo abbracciandomi
"Ti proteggo io, tranquilla"

Take me wherever you want. |Harry Styles|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora