Shirabu guardò l'orologio appeso alla parete, erano quasi le 8.00 e il suo turno sarebbe finito a breve. Aveva solo voglia di tornare a casa e mettersi a letto a dormire anche se, dopo quel turno notturno, non sarebbe rincasato, anzi si sarebbe diretto a un bar poco distante dalla stazione per incontrare dei vecchi amici. Erano le 8.40 quando Shirabu raggiunse i suoi vecchi compagni di squadra della Shiratorizawa in quel piccolo e nascosto locale. Il luogo dell'incontro era stato appositamente scelto piccolo e nascosto dato che molti di loro erano diventati molto famosi per le loro professioni. Tutti gli altri ragazzi erano già arrivati, lui era l'unico che mancava. Sorrise istintivamente quando vide gli amici, c'erano tutti, non mancava proprio nessuno e, fortunatamente, non erano affatto cambiati, Tendou continuava a fare battutine di fraintendibile gusto che Ushijima non capiva, Goshiki sfidava continuamente l'ex asso della Shiratorizawa, tutti gli altri parlottavano facendo un po' di confusione e Semi cercava di placare gli animi facendo da "mamma" all'intero gruppo. <<Ah, Shirabu-kun, vedo che ami farti attendere!>> disse il Guess Monster dopo averlo notato, facendo così girare tutti nella sua direzione. <<Scusatemi, sono stato al lavoro fino a poco fa>>, si scusò grattandosi la nuca imbarazzato <<Lavori di notte Shirabu-kun? Ah, chissà che prestazioni!>> disse con finta aria sognante il rosso. Scoppiarono tutti a ridere, invece, il diretto interessato, alzò gli occhi al cielo e abbozzò un sorriso ormai abituato alle battute del senpai. Il telefono dell'assonnato ragazzo suonò e tutti si ammutolirono di colpo, cercavano di ascoltare il più attentamente possibile la conversazione che l'amico stava avendo, che si concluse con <<La ringrazio per avermi avvertito, arriverò verso le 11.00>>. Shirabu si girò verso gli amici <<Scusatemi ragazzi, posso restare qui con voi solo per poco meno di due ore, devo tornare al lavoro>> disse dispiaciuto. <<Ma non hai appena finito il turno?>>, chiese innocentemente Ushijima <<Ho dei colleghi malati, serve qualcuno che li sostituisca.>>.
Dopodiché i ragazzi presero posto e risero e scherzarono facendo colazione. Alle 10.30 Shirabu si alzò, pagò e salutò i compagni. Anche Semi, colossale cotta di Kenjiro sin dal liceo, fece la stessa cosa. <<Semi-san cosa succede? Di solito sei sempre l'ultimo a lasciare il locale>> disse spaesato il castano. <<ho un impegno di lavoro anch'io. Kenjiro- esitò un attimo- sali in macchina, ti accompagno>>. Il cuore di Shirabu mancò di un battito, il ragazzo si limitò ad annuire e a salire in macchina, indicando la strada per l'ospedale all'amico. Una volta arrivati davanti all'edificio Shirabu scese dal veicolo e Semi fece la stessa cosa <<Semi-san, perché scendi anche tu? Non avevi un impegno di lavoro?>>. L'albino rise e recuperò la custodia della sua chitarra dal bagagliaio <<Se non ricordo male oggi, qui in ospedale, c'è un concerto di beneficenza, giusto Kenjiro?>><<Mh, si?>> rispose incerto il castano. <<Bene, il mio impegno lavorativo è questo. Oggi io e il mio gruppo suoneremo qui. Andiamo? Sai, dovrei aiutare gli altri con l'impianto audio e tu dovresti andare dai tuoi pazienti.>> disse ridacchiando leggermente all'espressione stupita dell'amico. Shirabu sorpassò il suo senpai e, in silenzio, si diresse nella stanza riservata a medici e infermieri dove si cambiò per poi andare dai suoi pazienti. Il ragazzo lavorò ininterrottamente fino alle 16.00, quando portò i ricoverati nella stanza dell'Auditorium per assistere allo spettacolo. Anche medici e infermieri si fermarono ad ascoltare il concerto di beneficenza che era stato organizzato e poi, una volta finito, accompagnarono malati e infortunati nelle loro stanze. Il suo turno finì verso le 20.00, Shirabu era distrutto, non vedeva l'ora di arrivare a casa, farsi un lungo bagno rilassante e mettersi finalmente a dormire. I suoi favolosi piani per la serata furono però distrutti da una persona. Uscì dall'ospedale trascinando i piedi per la stanchezza e, pensando tutta la strada che avrebbe dovuto percorrere per arrivare in stazione, sbuffò. Trovò però Semi ad aspettarlo davanti alla macchina con cui l'aveva accompagnato quella mattina <<Sali, andiamo a mangiare qualcosa>>. Shirabu strabuzzò gli occhi <<Semi-san, scusami ma ho bisogno di andare a casa a dormire, è da più di un giorno che non dormo>> <<Dai Kenjiro, che non ci metteremo molto, prometto che poi ti riaccompagno a casa.>>. Tra negazioni del castano e suppliche dell'albino passarono cinque minuti, a un certo punto Shirabu fu però costretto a cedere a causa di un brontolio proveniente dal suo stomaco <<E va bene, ma che sia una cosa veloce>>. I due ragazzi andarono a cenare in un locale non molto lontano dall'ospedale e, come aveva assicurato Semi non ci misero molto, alle 22.00 erano già davanti alla casa del castano. Prima di scendere dalla macchina il più piccolo si girò per salutare e ringraziare l'amico ma notò una valigia. <<Semi-san, cosa c'è in quella valigia?>>, l'albino sorrise alla curiosità del ragazzo. <<Solo i miei vestiti, sto tornando a casa per passare il Natale con i miei genitori. A proposito, sai se qui vicino c'è qualche bed and breakfast dove posso passare la notte?>> <<Oh, se vuoi puoi fermarti qui a casa mia, ho un furono in più>>, propose Shirabu. <<Sei sicuro Kenjiro? Non ti disturbo? Poi sei anche parecchio stanco>> il ragazzo gli sorrise <<Tranquillo, nessun disturbo, mi fa piacere ospitarti per una notte>>. I due ragazzi entrarono in casa, Semi andò a farsi un veloce bagno mentre il padrone di casa gli preparava il futon. Verso le 22.40 Shirabu si diresse in bagno, si spogliò e, mentre la vasca si riempiva di acqua calda, si guardò allo specchio. Notò che nelle ultime settimane, a causa dei terribili e sfiancanti turni di lavoro, aveva perso peso, i capelli si erano allungati e la pelle si era fatta più pallida. Vide che i suoi occhi stanchi, rossastri e pesanti erano contornati da scure e profonde occhiaie. Che schifo - pensò - con quale coraggio mi sono fatto vedere in questo stato da Eita?
Il ragazzo si costrinse a distogliere lo sguardo dalla sua figura riflessa e si immerse nella vasca colma di acqua calda e bagnoschiuma alla vaniglia.
Nella stanza accanto, Semi stava sistemando e riprovando alcune canzoni, dopo un po' alzò lo sguardo e vide che erano passati 45 minuti da quando l'amico era entrato in bagno. L'albino si preoccupò, di solito Shirabu era molto veloce, soprattutto se aveva voglia e bisogno di dormire. L'ospite si diresse verso la porta del bagno e bussò più volte non ottenendo, però, nessuna risposta. Provò allora a chiamarlo a voce alta, ma ancora silenzio. A quel punto aprì la porta del bagno entrando nella stanza. Vide che l'amico stava bene ma, talmente era stanco, si era addormentato in ammollo nell'acqua calda. Il ragazzo pensò a cosa avrebbe dovuto fare, sicuramente non avrebbe potuto lasciare lì il castano, o si sarebbe ammalato. Semi prese in braccio il più piccolo, stando attento a non svegliarlo, lo avvolse in un asciugamano e lo portò nella sua stanza. Frugò nell'armadio dell'amico alla ricerca dei vestiti da fargli indossare e poi vestì l'ex compagno di squadra lasciandolo, per un attimo a torso nudo. Osservò il busto del ragazzo addormentato ed arrossì, vide che l'amico, pur mantenendo la muscolatura tonica, era dimagrito rispetto al liceo. Osservò ancora per un po' il ragazzo di cui era innamorato da tempo, più precisamente da quando l'aveva visto piangere e incolparsi per aver perso la finale delle qualificazioni per i nazionali contro la Karasuno. Quanto è bello - pensò - solo guardarlo così rilassato mi porta a fare pensieri poco ortodossi. Dopo essere rimasto ancora un po' ad ammirare la figura del più piccolo decise di mettergli la maglia e di coprirlo con una coperta. Gli diede poi un bacio sulla fronte, stando ben attento a non svegliarlo, e andò a dormire. Il mattino seguente,la Shirabu al suo risveglio, non ricordava come avesse fatto ad arrivare in camera sua. Sentì qualcuno trafficare in cucina e si ricordò di aver ospitato Semi durante la notte, così si alzò di fretta e andò nel luogo da cui provenivano i rumori. Arrivato in cucina vide il tavolo apparecchiato per due persone e l'amico che stava versando qualcosa dal pentolino alla tazza. <<Buongiorno Semi-san, non avresti dovuto disturbarti, sei mio ospite>> <<Nessun disturbi Kenjiro, e poi tu stavi dormento beatamente, eri proprio distrutto>>. I due ragazzi si sedettero a tavola e mangiarono ciò che il maggiore aveva preparato. Il castano si fece coraggio e chiese all'amico come avesse fatto ad arrivare nel suo furono la sera precedente, dato che non si ricordava niente. L'albino gli raccontò cos'era successo e quello che aveva fatto, ovviamente tralasciando il bacio in fronte che gli aveva dato e i momenti di pura ammirazione del suo corpo semi nudo. Shirabu arrossì di colpo <<G-g-grazie Semi-san>>. Chissà cosa farebbe se sapesse dei particolari che ho tralasciato - pensò.
Verso le 11.00 i due ragazzi dovettero salutarsi, Semi tornò nella prefettura di Miagy mentre Shirabu andò al lavoro.