Chapter Two

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Quella sera mi stavo preparando per esibirmi per la millesima volta...
Io adoravo cantare e ballare davanti a tutti quei clienti ma, era da una vita che lo facevo ed ero stufa. Inoltre odiavo tutti quei cazzoni che tentavano di flirtare con me.
Insopportabili.
Certo, li mostravo circa diciassette o diciotto anni ma, in realtà ne avevo più di duecentosessanta circa.
Inoltre ero all'ultimo anno di liceo e ogni giorno i profesori ci riempivano di compiti, come se non avessero nient'altro da fare che farci impazzire, e quindi, proprio per questo, non avevo molto tempo per pensare alle esibizioni del Lux.
Quasi dimenticavo, la professoressa Smith quella settimana diede alla mia classe una ricerca da svolgere, su un mito a nostra scelta, e non sapevo veramente cosa portare. Inizialmente pensavo si portare un argomento sugli angeli ma lei sapeva già che ero preparata sull'argomento, io ero appassionata di tutto ciò, e per questo mi impose di cambiarlo. Quindi mi ritrovai senza idee su cosa portare per la ricerca e su cosa poter indossare quella stessa sera.

Sentii la porta di camera mia spalancarsi e la figura di Katherine fece il suo ingresso.
<<Katherine perfortuna ci sei tu>>

<<Cosa ci fai ancora vestita così, a minuti devi essere sul palco>>

Si avviò al mio armadio e mi prese qualcosa da farmi indossare.

<<Tieni, metti questi. Non so veramente come faresti senza di me>> mi fece l'occhiolino.

<<Credo che morirei>> risposi sarcasticamente.

Mi sbrigai a indossare il mio outfit.
Cazzo se aveva stile quella ragazza.

  Cazzo se aveva stile quella ragazza

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I miei pantaloni

I miei pantaloni

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Le mie scarpe

<<D'accordo, stai da favola

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<<D'accordo, stai da favola. Bene, sei pronta?>> mi chiese,

<<Si, presumo di si. Lo faccio tutte le sere, sono preparata>>

<<Meno male. Adesso possiamo and→> si interruppe. Mi guardò attentamente e dopo di che, si avvicino a me con superiorità e mi prese il viso con la sua mano per osservarmi meglio.
<<Il trucco porca puttana. Fire, cazzo>>

<<Che c'è, non ne avevo voglia>> risposi.

<<Me ne occupo io, tu siediti>>

Prese i trucchi dalla sua borsa e riuscì a truccarmi in cinque minuti.
Non so come riusciva a fare tutto ciò in così poco tempo.

  Non so come riusciva a fare tutto ciò in così poco tempo

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<<Ora corri, io sarò li a vederti>>

<<Grazie mille>> ci abbracciamo e dopo di che, in tutta fretta, mi avviai al palco e finalmente diedi inizio allo spettacolo.

Credevo Di Essere Una Morningstar || NicklausMikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora