Chapter Twelve

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Pov. Fire
Entrai nella villa e non essendo conosciuta da nessuno, mi ritrovai tutti gli occhi puntati su di me. O almeno, così sembrava.

Pov. Stefan
Quella ragazza, io l'avevo già vista in passato.
Mi uccideva il fatto che non ricordassi dove.

Mi voltai verso Caroline.
Era davvero infastidita. Solitamente era abituata ad avere le attenzioni su di lei, e quando vide che in realtà non era più al centro dell'attenzione, divenne nervosa, e quando succedeva tendeva a combinare disastri.

<<Tutto bene?>> le chiesi sapendo già che non fosse così.

<<No che non va bene Stefan. Quella ragazza mi puzza. Non l'abbiamo mai vista e stranamente si presenta a questo stupido ballo con un vestito meraviglioso, forse il più bello che abbia mai visto. Chi si crede di essere quella stronza?>>

<<Caroline ascoltami. Per me questa sera sei la più bella tra tutte. E ti amo più di ogni altra cosa al mondo, quindi lasciala perdere a quella, d'accordo?>>

Ci demmo un dolce bacio a stampo.
Diamine se l'amavo.

Pov. Fire
Sentii tutta la conversazione tra Caroline e Stefan.
Era talmente ridicola quella biondina. Avevi certe caratteristiche comportamentali da bambina arrogante e viziata Davvero si mette a fare il broncio perché non è al centro dell'attenzione? Ma scherziamo? Al ripensarci mi viene da sbellicarmi dalle risate. Non avevo conosciuto fino a quel momento ragazza più stupida.

<<Amore>> mi sentii chiamare.

<<Klaus giuro che se mi chiami ancora una volta così me ne vado via senza nemmeno esibirmi>> lo avvisai.

<<Quindi alla fine ti esibisci?>> mi sorrise contento.

<<Si Klaus. Vado prima un attimo in bagno, il viaggio è stato lungo>>

Mi avviai alla toilettes e prima che potessi entrarci qualcuno mi prese per il collo per poi sbattermi al muro.

<<Cosa cazzo ci fa una stronza come te con il mio vestito>> mi urlò contro una ragazza bionda stringendo sempre di più la sua presa al mio collo.

Ribaltai la situazione.
Nonopstante anche lei fosse molto forte, nessuno può esserlo più di me, a parte mio fratello e mio padre.

<<Non è mio. Me lo è stato donato come regalo. E tu chi cazzo saresti?>> le domandai in preda a un attacco di rabbia.
Odiavo essere presa di spalle senza preavviso.

<<La sorella di Klaus, se nonché la proprietaria del vestito>>

La lasciai andare.

<<Scusa, non ne avevo la più pallida idea>> le confessai dandomi una calmata.

<<Tranquilla. Klaus è un vero stronzo egocentrico quando vuole>> disse sorridendomi.

<<Mi dispiace davvero. Comunque anche quel vestito è davvero bello>> e stranamente lo pensavo davvero <<ti sta d'incanto>>

<<Grazie mille, a te quello dona di più>> passarono pochi secondi quando finalmente riuscì a riconoscermi <<aspetta, io ti conosco. Tu sei la ragazza che si è esibita al Lux, l'amica di Katherine secondo Elijah e Klaus. Anche se credo sia alquanto impossibile che Katherine abbia un'amica. Quella ragazza è davvero stronza>>

<<Si, sono io>>

<<Io sono Rebekah>> si presentò.

<<Fire>> ci stringemmo la mano.
<<Ora però devo andare, a breve mi devo esibire>> le sorrisi.

<<Si certo, me ne ha parlato Klaus. Buona fortuna allora>> mi sorrise per poi scomparire.

***

Era il mio momento. In pratica avrei dovuto scendere le scale molto lentamente per fare "scena", tutto questo mentre cantavo, per poi ritrovarmi al centro del salone per poi cominciare a ballare inseme ad altri ballerini che i Mikaelson assunsero per quella serata.  

 La coreografia venne benissimo.
Una volta finito di cabtare e ballare tutti applaudirono.
Ero stranamente contenta del mio risultato.

Alcuni degli invitati vennero da me successivamente per complimentarsi di persona con me, tutto questo mentre riuscii a vedere Katherine fare il suo ingresso.

A farmi i complimenti venne anche Caroline, e stranamente era dispiaciuta di ciò che disse minuti prima di me, quindi la ringrazia con un sorriso.

Poco dopo un ragazzo che si presentò a nome di Kol Mikaelson diede inizio alle danze.
Quanti cazzo di fratelli erano?

Comuqnue la voglia di ballare mi mancava, così mi diressi al tavolo delle bevande per prendere un calice di vino, peccato che, prima di poterci arrivare, qualcuno mi prese di sprovvista per un polso, constringendomi ad accompagnarlo a ballare in mezzo alla pista.  

  

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Credevo Di Essere Una Morningstar || NicklausMikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora