4.

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pov's Anastasia

"sei percaso bipolare?" chiedo, curiosa

"no."

"mah, non lo so." penso tra me e me.

"non sai, cosa?"

"mi leggi nella mente, mattheo?" dico, alterata

"a volte."

"beh, non farlo."

"sei sempre così scontrosa."

"senti chi parla! ci siamo odiati sin dal primo anno ed ora mi tratti come se non fosse successo niente."

"senti, io volevo metterci una pietra sopra. Non è così tanto difficile da capire!"

"e invece lo è! io- io non ti capisco."

"volevo semplicemente evitare litigi con te, tutto qua."

mi giro verso il panorama.

lui, intanto si accende una sigaretta.

"vuoi?" mi chiede

"non ho mai provato."

"c'è sempre una prima volta."

mi fa provare la sua sigaretta, all'inizio tossisco, faccio altri 2 tiri e mi fermo.

"non lo farò mai più!"

"come vuoi." ridacchia e poi si rigira.

"per quello che stavamo dicendo prima, nemmeno per me è stata così tanto facile la mia vita."

"cosa vuoi dire?"

"volevo scusarmi con te, per tutto quelle volte che magari ti ho presa in giro per tuo padre. Solo adesso, mi sono messo nei tuoi panni e ho capito come ti sentivi."

"sei fatto?"

"sii seria. Anch'io soffrivo di bullismo, d'altronde, per la mia famiglia, in generale. Quindi me la sono un po' presa con te."

"fa niente, il passato è passato." dico, guardandolo fisso negli occhi.

"sai che ci stiamo perdendo divinazione,
giusto?" chiedo

"entreremo direttamente nell'ora successiva."

annuisco.

-

"ragazzi! dov'eravate finiti?"

pansy ci viene incontro.

"abbiamo perso un po' di tempo sulla torre di astronomia."

"un p'ó? vi siete persi tutta l'ora!" dice "il professor. Silente e la professoressa cooman, vi vogliono in ufficio."

"oh, che palle!"

"dai, che sarà mai!"

"ana, ci vediamo dopo in biblioteca."

"ciao, pansy."

-

"buongiorno, professor. Silente."

"ragazzi, saltare le lezioni il primo giorno è un po' esagerato, non credete?"

"lei ha ragione. Solo che non trovavo il signor. Riddle, l'ho cercato per tutto il castello."

mattheo ridacchia.

"e lei, signor. Riddle, dov'era?"

"ero in camera mia a ripetere la lezione successiva."

"mhm. Ovviamente non posso fare finta di niente, oggi sconterete la punizione. Gazza vi porterà in uno stanzino, e farete la lezione di divinazione che vi siete persi stamattina!"

"va bene. Buona giornata!"

usciamo dall'ufficio.

"sei contento ora?"

"ah, ora sarebbe colpa mia?"

"sì! se non ti saresti comportato da permaloso, e saresti venuto a lezione, tutto questo non sarebbe successo!"

si avvicina moltissimo al mio viso e mi fa scontrare le spalle con il muro.

"non avere questo atteggiamento con me, te l'ho ripeto."

mi dice, serio.

"non fai paura a nessuno."

"a quanto pare, la tua mente dice altro." mi sorride

"vaffanculo." dico, sfoggiando uno dei miei sorrisi più falsi.

me ne vado.

"miraccomando, anastasia, sii puntuale."

ah, adesso non ero più la "black" ?

i wanna be yours - mattheo riddle Where stories live. Discover now