mattheo pov's
questi giorni, per fortuna, sono passati velocemente.
anastasia mi manca da morire, ma per fortuna oggi la rivedrò.
non so esattamente cosa mi abbia fatto quella ragazza.
sono diverso, con tutti intendo.
eppure non l'ho mai notata, l'ho sempre presa in giro e certe volte odiata persino.
so solamente che tutto ciò è bellissimo.
non ho mai provato queste sensazioni.
ad interrompere i miei pensieri è dobby, l'elfo domestico di casa Malfoy.
già, vivo insieme a quel fanatico di mio cugino.
"signor. mattheo, sua madre la vuole."
"va bene, dille che sto per scendere."
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dopo essermi vestito, scendo di sotto, dove mi aspetta mia madre.
"mattheo, il professor. Silente ci ha chiamati, vuole che torni immediatamente ad hogwarts."
"scusami?"
"non fare il finto tonto! prepara le valigie che ti accompagno."
mah, sinceramente non me ne importava così tanto, anzi, ero felice di poter tornare.
salgo di sopra e preparo le valigie.
-
"ciao, mattheo."
mia zia narcissa mi saluta, mentre mio zio, Lucius, mi fa un cenno con la testa.
non siamo mai andati d'accordo più di tanto.
do un bacio sulla guancia a mia zia, poi esco.
decidiamo di smaterializzarci.
-
arrivato ad hogwarts, il mio primo pensiero è lei.
non potevo, ovviamente, vederla visto che c'era mia madre.
"signor. Riddle, entri pure con sua madre nell'ufficio del professor. Silente."
cosa sarà successo ora?
alzo gli occhi al cielo e decidiamo di entrare.
non mi danno neanche il tempo di parlare, che mi ritrovo delle persone intorno che attaccano mia madre.
"lei, signorina. Bellatrix Lestrange, è ufficialmente in arresto."
che cosa? ho sentito bene?
"lasciatemi andare!"
mia madre cerca di ribellarsi.
"mattheo, fa qualcosa!" mi urla contro.
e cosa?
"perché è in arresto?" mi rivolgo al professor. Silente
"per aver usato la maledizione cruciatos più volte verso una persona. In parole povere, per aver torturato."
quella persona mica ero io? no, impossibile.
mia madre l'avrà lanciata verso un sacco di persone.
"e chi è?"
prima che il professor. Silente mi risponda, vedo entrare anastasia.
che cosa sta succedendo?
intanto portano via mia madre.
"professor. silente, cosa sta succedendo? e chi è la persona?"
inizio ad agitarmi.
"è lei signor. Riddle."
CAZZO.
"m-mi scusi?"
inizio a balbettare.
"perché non lo ammette? si liberi di questa cosa una volta e per tutte!"
"chi-"
guardo anastasia. È stata lei?
infondo è stata l'unica con cui mi sono confidato..
no, lei no, non può averlo fatto.
mi guarda, quasi piangendo.
"theo, i-io l'ho fatto per il tuo bene. Non volevo vederti soffrire!"
"ti avevo detto di non dirlo a nessuno!" inizio ad urlare
"signor. Riddle, si calmi. La signorina ha commesso un buon gesto, e lei dovrebbe ringraziarla!"
"ringraziarla? se mia madre con l'aiuto di qualcuno evade da azkaban, io sono morto!"
"non può evadere da azkaban, ci sono molti più dissennatori, stia tranquillo."
"io- come faccio a stare tranquillo?"
sono arrabbiato, non voglio vedere nessuno.
esco fuori, sbattendo la porta.
-
vado sulle torre di astronomia, il mio posto.
mi accendo una sigaretta e poi mi affaccio al balcone.
per la prima volta in vita mia, ho paura.
anastasia non avrebbe dovuto farlo, mia madre è capace di tutto.
forse sì, ho sbagliato ad urlarle così contro, ma in quel momento ero arrabbiato.
ho capito che lo ha fatto per il mio bene, ma per qualche giorno voglio restare da solo.
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i wanna be yours - mattheo riddle
Romancelei, una black; solare, premurosa, stronza solo con chi lo merita. Lui, un riddle; figlio di un'assassina, popolare, possessivo, manipolatore. Eppure tra di loro nascerà qualcosa. scusate per gli eventuali errori grammaticali, spero che la storia v...