2. The Killer of Words

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Mi raccomando, leggete sempre gli spazi autrice!

*

Cosa ci trovano i piromani a giocare col fuoco,
personalmente, non ne ho la minima idea.
Ma d'altronde, sarebbe come chiedere ad un fumatore perché fuma.
Tutti peccano d'ingordigia, e l'incendiario, così come il prigioniero del fumo,
è un malato della sua stessa droga.

*

"Parla"

Louis sfilò dalla tasca del jeans il suo taccuino in pelle e penna, pronto ad appuntarsi qualsiasi cosa potesse essere utile al caso.

Entrarono uno dopo l'altro, facendo attenzione alle tegole e ai pezzi di metallo sul pavimento. Quello che rimaneva della casa, era completamente macchiato dal ricordo delle fiamme: cenere, sporcizia e l'odore della fuliggine erano ovunque.

Sui muri, sul pavimento, nell'aria.

Quello che una volta era il porto sicuro di quella povera ragazza, ormai non era nient'altro che un cimitero di fumo, cenere e dolore.

Respirare fu non poco doloroso per Louis, e la cicatrice al fianco sembrò pulsare leggermente ma deglutì ed osservò con attenzione l'ambiente attorno a lui, facendo finta di niente.

"Quando siamo arrivati, la porta d'ingresso era chiusa, dietro sembrava esserci un blocco. Dopo averla sfondata con l'ariete, abbiamo trovato quella sedia dietro al pomello, a bloccare l'entrata. Le fiamme si aizzavano veloci da ogni angolo.
Si arrampicavano fino al soffitto. Senza alcuna fonte d'aria, oltre alla porta aperta, le fiamme stavano soffocando e il fumo cominciava a diventare nero e troppo denso.
Il piano superiore era completamente inaccessibile, e lo è ancora." Harry bloccò il liscio da un polso, prima che potesse mettere un piede sulle scale, per andare proprio al secondo piano.

Louis deglutì annuendo velocemente, staccandosi da quella presa, come scottato.

Lentamente, con attenzione, controllarono tutta il resto della casa, arrivando fino alla camera da letto della prima vittima.

Su quello che rimaneva di un tappeto -davanti ad una scrivania rimasta in piedi per miracolo- s'intravedevano le impronte di quelle che parevano essere le gambe di una sedia.

"Abbiamo trovato la ragazza qui, legata alla sedia. Era già morta quando siamo arrivati e i vestiti erano completamente intrisi di sangue.
Tuttavia il corpo, come confermato anche dai paramedici e dalla vostra coroner, non presentava alcun tipo di bruciature evidenti. Solo qualche piccola escoriazione qua e là. Come se il suo corpo fosse stato posizionato lì, poco prima di aver appiccato l'incendio" concluse spostando lo sguardo su Louis, intento a scrivere gli ultimi appunti sul suo taccuino.

Quello sospirò profondamente dal naso, socchiudendo appena le palpebre, in pensiero.

"Come temevo.." sussurrò riponendo in tasca il taccuino, attirando su di sé gli sguardi confusi della sua squadra.

Zayn arcuò un sopracciglio attendendo una qualche sua spiegazione, con le braccia incrociate al petto.

"Ne avevo già parlato con il capitano durante la nostra telefonata, per questo siamo qui ora. Dalle foto scattate dalla scientifica, avevo notato che il corpo delle vittime fosse privo di bruciature evidenti ancor prima di aver conferma dalla coroner, mentre invece il resto degli oggetti intorno, erano completamente carbonizzati. Il mio sospetto, era quello che il Killer delle Parole avesse torturato e ucciso le vittime in un altro luogo, per poi portarle nelle loro case ed appiccare gl'incendi." parlò serio e attento, esponendo la sua teoria.

Fireproof -Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora