Mi raccomando, leggete sempre gli spazi autrice!
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"We serial killers are your sons, we are your husbands, we are everywhere.
And there will be more of your children dead tomorrow."
- Ted Bundy*
9 Agosto, Martedì.
Ore 6:15 del mattino."Bene ora che ci siamo tutti: Niall comincia pure" Louis si sedette comodo sulla poltrona del suo ufficio. Tutta la squadra era al completo: entrambi i vigili del fuoco erano appoggiati al muro accanto alla lavagna bianca piena di immagini, scritte e fogli volanti, la detective Calder era comodamente seduta sul davanzale della finestra, dietro la scrivania del liscio, mentre il sergente Grant e Zayn condividevano il divanetto in pelle dell'ufficio.
Il riccio lanciò un occhiata al Detective alla scrivania: sentiva ancora le sue mani sul suo corpo, fra i suoi capelli, sulla sua gola. Avevano oltrepassato il limite della professionalità.
Quando era andato davanti alla porta del suo appartamento con l'indirizzo datogli da Niall, non stava veramente pensando alle conseguenze comportate dalle sue azioni.
Erano entrambi consapevoli che, da soli, chiusi nella stessa stanza, non sarebbero riusciti a non saltarsi addosso.
Era letteralmente chiaro a tutti, perfino a quel pezzo di merda del killer che stavano inseguendo come al gatto e al topo.
Il fatto era che, quando Louis gli aveva aperto la porta, Harry aveva sentito uno strano peso al petto, come se avesse perduto le facoltà respiratorie da un momento all'altro. Quello, sicuramente era dovuto al fatto avesse inalato un discreta quantità di fumo passivo nell'ultimo incendio della giornata, non di certo perché il Detective si era presentato alla porta con i boxer bianchi in bella vista.
No. Non. Nein. いいえ... Insomma, n-o.Il corpo del Detective era splendido ai suoi occhi. Aveva notato immediatamente la cicatrice al fianco e i segni di bruciature sul petto, oltre a quell'enorme tatuaggio, It is what it is, sui pettorali, accompagnato da altre macchie di inchiostro sparse qua e là sulla pelle liscia.
Lo stile della scrittura di quello sul petto però non gli era nuovo: gli parve infatti, di averlo già visto da qualche parte, ma non riusciva bene a ricordare dove esattamente.Ma quella cicatrice l'aveva lasciato interdetto. Probabilmente era quella la causa per cui, molte volte, aveva visto il liscio massaggiarsi il fianco. Sembrava parecchio recente, come se si fosse appena cicatrizzata.
Harry osservò da sotto le ciglia Louis accendersi una sigaretta e giocare con l'accendino, intrecciando i loro sguardi. In quello magnetico del liscio c'era ancora traccia delle ore trascorse insieme: le sue mani agili e forti mentre tiravano i suoi capelli, il calore del suo corpo contro il suo...
Si riscosse schiarendosi leggermente la gola e spostando lo sguardo. Incassò la testa nelle spalle, e ritornò con i piedi per terra. Quello che avevano fatto non sarebbe più dovuto succedere per nessun motivo al mondo, ed entrambi lo sapevano.Avevano altro a cui pensare.
"Ecco a voi" Niall parlò, sfilando dalla sua cartelletta una serie di fogli pinzati insieme, e distribuì a ciascuno di loro una copia del plico, per essere più comodi.
"Quando ho cominciato a lavorare sui tabulati telefonici delle vittime la prima volta, avevo attuato un approccio totalmente sbagliato. I numeri al computer, dopo un certo periodo di tempo, cominciano ad incrociarsi e a diventare tutti uguali per colpa dello schermo, e per questo credevo di non aver trovato niente.
Tuttavia, conoscete tutti la mia testardaggine, o per lo meno, voi due la conoscete piuttosto bene" ed indicò Zayn e Louis, che annuirono alzando gli occhi al cielo.
La conoscono perfettamente.
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Fireproof -Larry Stylinson
RomanceUn dito sul grilletto. Un'anima dannata. Una pistola come dono. Una fiamma come demone. Due anime in bilico sul sottile filo della morte. Questa è la storia di due uomini, nati per combattere contro i mostri che inghiottono la società. Badate bene...