chapter two

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Betty
So cosa sta passando Jughead, e voglio aiutarlo in tutti i modi possibili.
Sono l'unica che lo capisce veramente, se ha bisogno di sfogarsi viene sempre da me, lo sa che io sono sempre presente, e mai lo lascerò.

Arrivati a casa mia, come già sapevo, non troviamo nessuno, e vado in cucina, guardando nel frigo.
"Jug, non ho nulla, cioè in realtà non so cucinare, quindi opto per ordinare d'asporto" dico facendo una leggera risata, che lui sembra apprezzare.
"Betty, non ho molta fame, stai tranquilla" mi dice e mi giro verso di lui guardandolo male.
"da quant'è che non mangi?"
"qualche giorno..." mi dice con gli occhi lucidi, e subito mi avvicino a lui, che è seduto sul divano.
Mi siedo accanto a lui e gli prendo il viso tra le mani, facendo scontrare i suoi occhi meravigliosi con i miei.
"capisco che tu ci stia male, ma devi mangiare Jug, non ti fa bene. fossi in te non rifiuterei un hamburger di pop's" dico sorridendo e ricambia, per poi abbracciarmi prendendomi in braccio.
"Jughead, mettimi giù!" dico ridendo come una pazza, e anche lui sta ridendo!
Mi appoggia sul tavolo dell'isola mentre lui resta tra le mie gambe, e gli accarezzo i capelli.
"mi fa piacere che questo ti abbia strappato un sorriso" dico sincera.
"tu mi fai sempre sorridere Betty" mi dice e i nostri occhi si incatenano fra loro.
Il campanello ci interrompe, e Jug mi fa scendere per andare ad aprire.
Prendo da mangiare e pago, per poi tornare in sala.
"Jug, mi prendi la tovaglia dal terzo cassetto?" lui va direttamente e la prende, mettendola sulla tavola, e iniziamo a mangiare.
Dopo aver finito decidiamo di guardare un film, quindi andiamo di sopra, e ci metto letteralmente trent'anni a sceglierlo.
"Jug aiutami" gli dico disperata buttandomi sul letto al suo fianco, a peso morto.
"io in realtà vorrei parlarti..." mi metto subito a sedere e le guardo negli occhi, prendendogli la mano.
"ti ascolto" gli dico, sorridendo leggermente.
"mio padre... è peggiorato. da quando lui se n'è andato ha iniziato a bere e... non riesce più a smettere, non so come fare.. non è mai a casa con noi, è sempre in qualche bar a bere.." dice mentre delle lacrime gli solcano il viso.
"Jug, prova a parlargli, digli che bere non risolve niente, so che magari per lui è uno sfogo, ma non gli fa bene, con gli anni potrebbe peggiorare sempre di più. magari non so, potrebbe seguire uno psicologo, e magari potresti andarci anche tu sei hai bisogno di aiuto e sfogarti" dico e annuisce.
"io ho già la mia psicologa personale, non ho bisogno di un altro" mi dice sorridendo e ricambio.
Mi stendo al suo fianco e lui si appoggia con la testa sul mio seno, mentre mi abbraccia.
"sembri un bambino" dico ridendo, mentre gli accarezzo i capelli.
Anche lui ride, e mi scoppia il cuore.
Il mio telefono squilla, e noto essere la sveglia.
"cazzo, devo andare da Veronica" dico e lui mi guarda.
"tranquilla, ora vado anch'io" mi dice, ma poi noto che la mia migliore amica mi chiama.

chiamata
V: "ciao B, stasera pigiama party, invita anche Jughead, che scommetto e lì al tuo fianco ma vabbè. stasera serata tra migliori amici!"
B: "ok V, ci saremo"
fine chiamata

La saluto e attacco, per poi guardare Jughead, che aveva già sentito tutto.
"lo sia che non puoi dire di no" gli dico, mentre siamo sempre nella stessa posizione.


spazio autrice
buongiornooo
spero vi piacciaa
lov u<3

-Gio Jones

quel filo che ci unisce || bugheadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora