Capitolo 2

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Sabato 12 novembre 1977

James non ha mai capito il senso di novembre.

Secondo lui, era un mese inutile tra Halloween e Natale. Non succedeva niente di interessante a novembre. Faceva troppo freddo per andare a nuotare nel lago nero, ma non abbastanza per nevicare.
A Hogsmeade mancava il pallio bianco che copriva le strade in dicembre, ma bisognava comunque indossare guanti e sciarpe per non morire di freddo.
Con Halloween già passato, mettere ragni finti nel letto di Alice Fortescue o convincere Nick quasi senza testa ad aiutarli a spaventare Dorcas Meadowes durante la lezione di pozioni era completamente fuori luogo. E dato che mancava ancora un mese a Natale, era troppo presto per iniziare a raccogliere regali o cantare canzoni.
Sì, James era pienamente convinto che novembre fosse un mese inutile. Naturalmente, Sirius non era d'accordo, perché "Prongs, di cosa stai parlando? È il miglior mese dell'anno. Come può non esserlo se ci sono nato io?". E James era grato a novembre per aver portato il suo migliore amico in questo mondo, ma il resto era comunque uno schifo.
"E tu cosa vuoi Jamsie?"
James distolse lo sguardo dal bicchiere dei Tre Manici di Scopa; Madam Rosmerta lo stava fissando con aspettativa. Accanto a lei, un quaderno bianco fluttuava, mentre una specie di matita levitante annotava gli ordini dei clienti. Lui le strizzò l'occhio. "Prenderò solo una burrobirra".
"Geniale", lei sorrise. "Torno tra un minuto". Lei sorrise loro dolcemente prima di girarsi verso il bar, la sua lunga gonna rossa che scorreva con i suoi brevi passi.
Una volta che ebbero tutti i loro drink sul tavolo -Burrobirra per James e Peter, Daisyroot Draught per Remus, e Berry Ocky Rot per Sirius- Sirius cominciò a blaterare di questa 'ragazza del sesto anno Hufflepuff' che aveva ammiccato a Remus durante la colazione.
"Riesci a crederci?!" Spinse il suo bicchiere contro il tavolo così forte che James si stupì che non si fosse rotto. "L'audacia!"
"C'è gente che ancora non sa che vi frequentate?" Chiese Peter, scorticando il tavolo per pulire il liquido rosso che si era rovesciato dal bicchiere di Sirius.
"A quanto pare" disse Sirius, con tono offeso. "Moony, dobbiamo essere più pubblici".
"Scusa, 'più'?" James si schernì. "Non vi stavate sbaciucchiando contro il muro di Zonko tipo cinque minuti fa?".
"E ovviamente non è abbastanza per tenere i viscidi Hufflepuff lontano dal mio uomo!"
Remus ridacchiò, soffocando il liquido marroncino che riempiva il suo bicchiere. "Dio, Sirius, se devo sopportare la quantità ridicola di gente che ti scruta ogni mattina nella sala grande, sono abbastanza sicuro che puoi sopravvivere a una sola ragazza che sia amichevole con me".
"'Essere amichevole'?! Stava praticamente sbavando! Ti spogliava con gli occhi!" Sirius si accalorò, drammaticamente. "E tu sei molto fuori dalla mia portata, idiota, immagina quanto mi sento insicuro!"
"Sei unico nel tuo genere".
"Voi due dovreste baciarvi dopo che avremo vinto la prossima partita di quidditch", raccomandò James, ridendo delle buffonate drammatiche di Sirius. "È la prima Serpeverde contro Grifondoro della stagione, quindi ci saranno tutti, e penso che manderebbe il messaggio piuttosto bene".
Remus lo guardò con frustrazione. "Potter, non dargli idee!"
"No. No. No. Zitto Moons. Questa è davvero un'ottima idea!" Sirius si scrollò le onde nere dalla fronte, e improvvisamente desiderò di aver portato qualcosa per legarsi i capelli. "Sarà molto pubblico e inoltre manderà un messaggio alle stronze bisognose che vogliono rubarmi il ragazzo". Concluse con un sorriso.
Remus lanciò un'occhiataccia a Sirius, che gli sorrise innocentemente, sorseggiando dal suo bicchiere di Berry Ocky Rot. "Non collaborerò con i tuoi deliri", sputò Remus.
"Dai Moony, il ragazzo vuole solo mostrarti quanto ti ama", scherzò James.
Remus sgranò gli occhi alla risatina che Peter si lasciò sfuggire. "Levati dalle palle, Prongs".
"E tu, Prongsie?" Sirius pronunciò: "Nessuno che ti piaccia?"
James fece un lungo sospiro, prima di dare un'occhiata alla birra nel suo bicchiere; poi, aggiunse tristemente "Temo di no".
"Non hai confessato di avere una cotta per la nostra carissimo amica dai capelli rossi appena-" Sirius chiese, ma James lo interruppe prontamente. "Evans? Oh no." Lui negò rapidamente, "Voglio dire, lei è forte e una grande amica e, sai, decisamente bella, ma quella era solo una stupida cotta, è durata meno di un mese", Sirius scrollò le spalle, prendendo un altro sorso di vino, "E sai, da quando Olivia Green... non che abbia voglia di avere... qualcosa con... praticamente chiunque in questo momento".
Sirius alzò un sopracciglio nero verso di lui. "C'è un sacco di gente che morirebbe per un appuntamento con te", riconobbe. "Ieri io e Wormie abbiamo sentito che Connie Macmillan voleva chiederti di uscire dopo la lezione di trasfigurazione, ma si è tirato indietro all'ultimo secondo".
"Non sono... Cosa? Hai appena detto Connie Macmillan? Il portiere della squadra di Ravenclaw?"
"Cosa? Interessato?" scherzò lui.
"Sorpreso", correggette James. "Non sapevo che gli piacessero i ragazzi".
"Oh sì", confermò Sirius. "È dall'inizio dell'anno che se la spassa con Joe Burtler".
"Cosa? Burtler? Il Serpeverde? Davvero?"
Peter annuì, pulendosi con la manica le tracce di schiuma che la birra gli aveva lasciato sul labbro. "Molti Serpeverde hanno cominciato a fare amicizia con i Ravenclaw, non so bene perché. Hai presente Trelawney? La strana ragazza che continua a parlare del suo 'terzo occhio'? Qualunque cosa significhi" aggiunse, lasciando che un brivido lo attraversasse. James annuì.
"Come diavolo fate a sentire tutte quelle cose?" Chiese Remus, alzando entrambe le sopracciglia verso Peter e Sirius.
"La forma animagus di Pete è molto utile per scoprire i pettegolezzi del momento" rispose Sirius. "Non guardarmi così! Ci piace solo essere informati, grazie mille".
"Oh, ma dai, stai scherzando!" James si infuriò, di punto in bianco, sorprendendo Peter e Sirius, facendo sì che alcuni degli altri studenti che stavano bevendo qualcosa al Three Broomsticks lo guardassero. "Che diavolo stanno facendo? Con tutto quello che sta succedendo, e decidono di iniziare ad essere amici del nemico?!"
"Le aquile sono sempre andate d'accordo con i serpenti", sbottò Sirius. "Sono solo un branco di ipocriti, secondo me. Chi vorrebbe essere amico di quel branco di aspiranti mangiamorte?"
Remus pensò di dire "Non tutti loro sostengono Voi-Sapete-Chi, voi due lo sapete, vero?", ma decise di lasciar perdere. Anni di esperienza lo avevano aiutato a capire che con Sirius e James era una battaglia persa quando si trattava di Serpeverde.
"Come facevi a non saperlo?" Peter farfugliò. "I tavoli di Tassorosso e di Ravenclaw nella Sala Grande sono pieni di Serpeverde".
"Beh, si dà il caso che io non passi il tempo della colazione a guardare il tavolo dei Tassorosso, sai?" James balbettò. "Il mondo sta diventando fottutamente pazzo. Di questi tempi, dovremmo costringere i Serpeverde a isolarsi nella loro patetica caverna e non uscire mai più, non lasciarli agire come se fossero normali membri della società" urlò, quasi furiosamente, come se fosse un concetto stupido. "Tutto quello che sta succedendo è colpa loro, dopo tutto".
"Forse le altre case stanno cercando di guadagnarsi il favore dei Serpeverde... come se questo li aiutasse nel caso in cui tu-sai-chi volesse l'orlo", sogghignò Sirius; un sorriso arrabbiato gli attraversò i lineamenti. James gli mandò uno sguardo interrogativo. "Sai, i Tassorosso sono sempre stati troppo teneri per una guerra, troppo codardi per fare qualcosa di veramente rilevante. E i Ravenclaw sono sempre stati una via di mezzo quando si tratta di... qualsiasi cosa. Loro sono la terra di mezzo. Probabilmente tutti loro vogliono solo sbarazzarsi del problema procurandosi qualche alleato dall'altra parte".
Remus sospirò, svuotando il suo bicchiere in un solo sorso. "E se fosse il contrario?" Mormorò.
James, Sirius e Peter spostarono lo sguardo su Remus. "Cosa vuoi dire, Moony?" Chiese Peter.
Lui sbuffò. "Sto dicendo che forse non sono le altre case che vogliono avere alleati dall'altra parte, ma i Serpeverde che vogliono avere alleati dalla nostra parte?"
"Perché mai dovrebbero volerlo?" Chiese James con cipiglio, poi urlò: "Oh! Vuoi dire come spiare l'Ordine?!"
Remus sgranò gli occhi. "No. Voglio dire che forse stanno cercando di mantenere le distanze con chi sostiene apertamente Voi-Sapete-Chi?"
"Be', è vero che Piton, Avery e Mulciber erano stati davvero da soli quest'anno..." ammise Peter, incerto se fosse giusto dare ragione a Remus in quella situazione.
Sirius alzò un sopracciglio. "E perché mai dovrebbero farlo?"
"Uhm, non so, forse non vogliono essere vicini a persone che sostengono un maniaco genocida?" Remus boccheggiò con sarcasmo.
"Per favore, Moony, stai parlando di loro come se avessero una morale". Sirius rise amaramente, guardandolo: "No, è ridicolo, i serpeverde non hanno sentimenti come tutti noi. Ti ho mai detto che il mio amato fratellino aveva le pareti della sua stanza tappezzate di articoli fotografici del Daily Prophet che parlavano di tu-sai-chi? Lo ammirano. Pensano a lui come a un grande mago che ripulirà il mondo dall'"impurità" e riporterà la gloria che i purosangue "che una volta avevano e hanno perso". Probabilmente si sono anche divertiti a leggere l'articolo che parlava di quella ragazza del quinto anno nata babbana che è stata uccisa quest'estate. Patetici furbi bastardi, ecco cosa sono, ognuno di loro".
La voce di Sirius era così cupa e amara che Peter ebbe paura anche solo di emettere un suono di assenso.
"Non dovrebbero nemmeno avere il permesso di stare a Hogwarts". James brontolò.
Remus fece un lungo e profondo sospiro, guardando con rassegnazione le espressioni irevoli dei suoi amici. Li capiva, in qualche modo.
Sirius aveva accumulato così tanto risentimento e odio verso la casa dei Serpeverde nel corso degli anni che Remus era certamente sorpreso che non avesse ancora cercato di bruciare la loro sala comune; ricordandogli costantemente quanto fosse una delusione per essere stato smistato a Grifondoro, aveva cominciato a disprezzare Serpeverde e tutto ciò che aveva a che fare con quella casa fin dalla tenera età.
Remus non aveva capito appieno quanto Sirius odiasse la casa del serpente fino al loro secondo anno, quando fu testimone di come Sirius tagliò immediatamente ogni rapporto con suo fratello dopo che Regulus fu smistato in Serpeverde.
James, d'altra parte... Remus non capiva bene da dove venisse il suo odio. Aveva teorizzato che probabilmente si trattava di pregiudizi infondati dovuti alla cattiva reputazione della casa, erroneamente confermata quando aveva incontrato i suoi membri più rumorosi. Remus condivideva il loro odio verso Mulciber e Avery. E beh, Severus era un caso a parte.
Ma James e Sirius semplicemente odiavano ognuno di loro, senza eccezioni.
Non poteva biasimarli comunque. Con tutto quello che stava succedendo, Remus supponeva che avessero bisogno di avere un nemico chiaro, qualcuno da incolpare e che fosse in loro potere battere. Dopo tutto, se non ci si aggrappa a qualcosa, come si può sopravvivere a questo mondo?
" Si sta facendo tardi", sospirò Remus. "E se tornassimo al castello?"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 05, 2022 ⏰

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