CAPITOLO 12

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'Non funzionerà,' si disse Cheryl. 'Si stancherà...'

Hektor era gentile e rispondeva alle infinite domande di Zoe con grande pazienza. Permetteva che gli stesse in braccio e, in generale, era più tollerante di quanto ci si potesse aspettare da un uomo alle prese con una bambina di quattro anni. A dire il vero sembrava felice di farlo.

Ma era il primo giorno... le prime ore. Non sarebbe durata. Hektor era un uomo impegnato, uno scienziato che trascorreva il suo tempo in un laboratorio a fare ricerche. Si sarebbe stancato rapidamente delle chiacchiere di una bambina e le avrebbe dedicato minori attenzioni.

Cheryl ricordava l'aiuto che le aveva dato quando Zoe aveva solo pochi mesi, però allora l'aveva fatto per senso del dovere... perché era obbligato a farlo.

'Obbligato,' disse a sé stessa Cheryl. 'Obbligato, non contento di farlo,' ripeté, mentre lo osservava in giardino intento a insegnare a Zoe come lanciare una palla da tennis a Achiles.

Ora non aveva più obblighi nei suoi confronti... Hektor non doveva loro nulla. Cheryl doveva accertarsi che ne fosse consapevole e che nel frattempo non facesse soffrire sua figlia.

"Non credevo che fosse così a suo agio con i bambini," osservò Belinda avvicinandosi alla finestra.

"L'euforia della novità," commentò caustica.

"Le ultime parole famose," ribatté Belinda ridendo, poi studiò Cheryl. "E cosa mi dici di te, Cher?"

"Cosa vorresti dire, Bel?"

"Quello che voglio dire, tesoro, e che ho gli occhi per guardare e mi sono resa conto che per te, non si tratta semplicemente di un compito da svolgere o di un favore da restituire."

"Bel, siamo stati insieme, ma ormai è finita," replicò Cheryl e Belinda rise nuovamente.

"E sicuramente, è per questo motivo che lo guardi ogni volta che lui non se ne accorge..."

"È in convalescenza e devo assicurarmi che stia bene. Voglio essere certa che ZoZo non gli faccia del male inavvertitamente."

"Oh sì, certo... ZoZo..." commentò divertita Belinda. "Sicuramente è per lo stesso motivo che lui ti guarda con quello sguardo carico di desiderio."

Fece una pausa, poi studiò sua cugina.

"Non ti piacerebbe se fra voi funzionasse?"

Quella domanda la colpiva nel vivo e istintivamente, Cheryl la evitò.

"Sono una persona pratica, realista. Ci siamo sposati per i motivi sbagliati. Può essere che mi desideri, ma non mi ama. Il sesso è un'altra cosa e per gli uomini, è molto facile separarlo dai sentimenti."

Non era altrettanto facile per lei. Non aveva più avuto un uomo dopo Hektor. Belinda la guardò.

"Quello che vorrei veramente, Bel, è che lui non fosse così disponibile e affascinante, perché sono sicura che quando ce ne andremo Zoe soffrirà."

Belinda continuava a fissarla, sempre più perplessa. Cheryl avrebbe voluto rimangiarsi quello che aveva appena detto. Aveva appena ammesso di tenere a Hektor e la cosa la sconvolgeva.

'Non ti piacerebbe se fra voi funzionasse?'

Una domanda innocente... Parole che risvegliavano speranze infrante tanto tempo prima. Cheryl era scappata quando si era resa conto che il suo sogno non si sarebbe mai realizzato. Era fuggita lontano dove si era rifatta una vita per sé e per sua figlia e aveva chiuso con il passato.

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