9. can't remember to forget you | saiouma

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Richiestina sempre di S1ckB0y_

Aspettavo questo momento da tanto tempo...chi già seguiva il mio profilo prima di questa raccolta sa che sono una maestra nello scrivere saiouma angst.

Preparate i fazzoletti, btw.

Type: otp oneshot (saiouma)

Warnings: despair au, angst

Extra: song, can't remember to forget you—shakira, rihanna. Date retta a me, ascoltatela mentre leggete. Vi aiuterà. :')

***

Si alzò dal letto di camera sua, la testa pesante, le ossa gelide, il naso rosso e freddo.

Sospirò. Si guardò intorno, in cerca di un motivo che lo facesse uscire dalla sua stanza. Cercò nella sua camera e cercò anche nel suo cuore, ma non trovò nulla. Che senso aveva continuare? Aveva perso tutti.
Rantaro per primo, poi tutti gli altri. Kaede. Kaito.
Kokichi.

Strinse i pugni appena quel nome rimbombò di nuovo nella sua testa.
Era stanco. Era arrabbiato. Arrabbiato di continuare a pensare a quel ragazzo, ai suoi giochetti fastidiosi, alle sue bugie, alla sua risata. Arrabbiato del fatto che non gli aveva dato così importanza prima che lui morisse.
Arrabbiato di non riuscire a dimenticarlo. Perché ormai dimenticare era l'unica cosa che gli restava da fare; dimenticare tutti e tutto, magari addormentarsi e svegliarsi scoprendo che era tutto un brutto sogno.
Ma la risata di Kokichi continuava a consumargli l'anima, e si faceva ogni volta più lunga, più forte, più echeggiata.
La triste verità era solamente che Kokichi gli mancava, sì, gli mancava tanto. Ma non voleva ammetterlo. Perché ammettere che Kokichi gli mancava, significava anche prendersi le proprie responsabilità. Significava ammettere che avrebbe potuto salvarlo. Avrebbe potuto salvare tutti.
Avresti potuto evitare tutto questo, Shuichi, ma sei solamente rimasto a crogiolarti nella tua tristezza e nella tua solitudine. Vergognati, Shuichi. Hai pensato a fare la vittima piuttosto che aiutare chi vittima lo era davvero.
Se solo...se solo avesse cercato di capirlo prima. Se solo avesse tentato fin da subito di vedere oltre quel muro di bugie, o non di provarci quando ormai era troppo tardi.
Se solo avesse potuto aiutarlo, probabilmente la sciarpa a scacchiera di Kokichi ora non sarebbe sul suo letto, ma ancora al suo collo
Voleva dimenticarlo perché, nonostante tutto, era anche vero che Kokichi aveva reso davvero difficile farsi aiutare.
Ma ogni volta che ci provava, ogni volta che si sforzava di dimenticare la sua voce e la sua faccia salivano a galla solo i ricordi più belli con quel ragazzo.
Memorie selettive.
Venivano a galla solo gli scherzi, gli imbarazzi, gli sguardi rubati e i sorrisi.
E anche questo lo faceva arrabbiare, tanto.

Prima che se ne potesse accorgere, fiumi di lacrime iniziarono a scorrere sulle guance di Shuichi, e non si sprecava minimamente ad asciugarle.
Con gli occhi chiusi, le punte dei capelli bagnate e la bocca contorta in una smorfia di frustrazione, era troppo occupato a struggersi piuttosto che asciugarsi le lacrime.
Shuichi piangeva spesso, ultimamente. Eppure ogni volta non gli sembrava abbastanza.
Questa, invece, gli sembrò di non riuscire più a fermarsi. Sentiva un dolore al petto crescere, la vista offuscata e voleva urlare, ma non usciva neanche il minimo suono dalle sue labbra.

Avrebbe tanto voluto aiutarlo. Avrebbe voluto dargli il meglio, farlo sentire speciale. Avrebbe voluto stringergli la mano, abbracciarlo, o anche dargli un pugno, in quel momento. Qualsiasi cosa.
Scusa, Kokichi.
Piano piano, la rabbia si trasformò in tristezza.
Appoggiando la schiena alla porta, Shuichi si lasciò scivolare lentamente fino a sedersi per terra, stringendo il lembo della maglietta nella parte sinistra del petto —proprio dove si trova il cuore— con la mano, fino a farsi male.
Fino a farsi scomparire.

Perché era arrabbiato, era triste, era stanco. Così stanco.
Stanco di non riuscire a dimenticare Kokichi Ouma.

I can't remember to forget you.

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