7. the real you | kokichi ouma

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Stessa cosa della oneshot di prima vale per questa :D

Type: kokichi ouma x fem! reader

Ratings: fluff, verde

Warnings: ultimate judoka (non è karate qwq)

***

«Ding dong bing bong! Sono le 22:00! E' ufficialmente iniziato il vostro settimo night time!»

T/n sentì la voce di Monokuma.
Era ormai una settimana che era rinchiusa lì dentro, a vedere persone morire.
Ma lei non aveva intenzione di uccidere nessuno.

Era una ragazza fredda? Sì.
Apatica? Anche.
Ma un mostro, quello no, non lo era.

Le giornate scorrevano in fretta, lì dentro.
Il tempo le sfuggiva di mano.

Uscì dalla sala pranzo e salutò gli altri.
«Beh, buonanotte a tutti, presumo».

«'Notte!»
«Nya...a domani..!»
«Buooooonanotte!»
«Mh».

T/n si diresse nella sua camera, ma a metà strada iniziò a sentire dei singhiozzi sommessi.
Sembrava che qualcuno stesse piangendo.

Alzò un sopracciglio, e iniziò a pensare chi potesse essere, visto che erano tutti in sala da pranzo...
Beh, tutti tranne lui.
Kokichi Ouma.

Sul serio? Kokichi Ouma, l'Ultimate supreme leader, stava piangendo?
No, non era possibile.
Quel ragazzo non era altro che la malizia fatta in persona.
Non aveva sentimenti.
O almeno, così faceva credere agli altri.

Ancora più confusa di prima, T/n cercò di capire da dove provenivano quegli urli soffocati e quei singhiozzi.

E si ritrovò proprio davanti alla porta di Kokichi.

Appoggiò l'orecchio alla porta per sentire meglio.
Magari poteva essersi sbagliata..

No.
No no, era proprio lui!, l'Ultimate supreme leader, capo di un associazione di delinquenti, piangeva chiuso in camera sua.

Un evento più unico che raro, insomma.
Pensò T/n.

Decise di bussare.
Non ricevette risposta.
Al contrario, sentì che Kokichi adesso stava trattenendo i singhiozzi.

T/n sospirò.
Dopotutto, era anche lui un essere umano, no?
E adesso si sentiva in colpa, perché non lo aveva capito fino a quel momento.

«Ouma?»
«...»
«Ouma, sono T/c. Puoi aprire?»

Kokichi si ricompose.
Si asciugò le lacrime, prese un bel respiro e sperò che T/n non notasse che aveva gli occhi rossi e gonfi dal pianto.

L'aveva sentito piangere?
Sperò vivamente di no, perché altrimenti la sua maschera sarebbe saltata.
E non doveva mostrarsi debole.
Specialmente davanti a lei.
Lei, per cui si era preso una gran bella cotta.

Si preparò uno dei suoi soliti sorrisi maliziosi e aprì la porta, ritrovandosi T/n a pochi centimetri dalla faccia.
Cercò di rimanere impassibile.

«Nishishishi~~ Cosa ci fai qui, T/n-chan?~»
T/n sospirò di nuovo.
Poi andò dritta al punto.
«Ouma, smettila. Ti ho sentito piangere».
Merda.
Kokichi sgranò gli occhi.

Si era appena sgretolata.
La sua maschera si era appena sgretolata in mille pezzi.
Davanti a T/n T/c.
Ed era già troppo tardi per ricostruirla.

«...D-Di cosa stai parlando, mia cara T/n-chan?~»
Aspetta, perché diamine sto balbettando?
Cercò comunque di mantenere il personaggio, ma la paura che si leggeva nei suoi occhi e il balbettio lo tradivano.

«Senti, Ouma. Non ti conosco da molto tempo, e devo essere sincera, credevo tu fossi solamente un ragazzino presuntuoso che dice bugie di continuo. Ma, adesso...Adesso che ti ho sentito singhiozzare mi sto convincendo che, forse, non è affatto così.»
Kokichi abbassò lo sguardo.
T/n pensò soddisfatta di aver centrato il punto.
«...Ci ho azzeccato, vero?»

Sentì il ragazzo di fronte a lui sospirare e stringere i denti.
«Era questo che volevi? Umiliarmi? Far cadere la mia maschera? Bene, hai ottenuto ciò che volevi. A domani, T/c.»
Poi fece per chiudere la porta, ma T/n riuscì a mettere un piede in mezzo, in modo da non farla chiudere.

«No, Ouma. Non era questo ciò che volevo ottenere. Possiamo solo...parlare?»
Ci fu un momento interminabile di silenzio.
Poi Kokichi aprì di nuovo la porta.
«Perché? Da quando ti interessa qualcosa di me? Mi hai sempre trattato come se non fossi un essere umano, e adesso, di punto in bianco, vuoi fare una conversazione strappalacrime in cui alla fine il protagonista della storia muore.»
Disse, enfatizzando ogni parola che pronunciava.
T/n scosse la testa, determinata a non arrendersi.
Ma la verità era che non sapeva bene neanche lei perché lo faceva.
«Mi sembra ovvio! Eri fastidiosissimo! Con continui sbalzi d'umore, lacrime di coccodrillo e risatine maliziose!»
A Kokichi scappò un sorriso.
Poi si spostò e le fece cenno di entrare.

T/n si guardò intorno.
La stanza di Kokichi era completamente diversa da come l'aveva immaginata.
Si sedette per terra, a gambe incrociate, poi lo guardò.

«Quindi, Ouma, perché fai questo? Perché ti nascondi dietro una maschera e ti fai odiare da tutti?»
«Perché non posso mostrarmi debole davanti agli altri. Se l'avessi fatto, sarei morto il primo giorno, non credi, T/n-chan?~»
T/n abbassò lo sguardo, riflettendo.
In effetti aveva ragione, ma...
«...Hai ragione, Ouma, ma non credo che farsi odiare da tutti e fingere di essere il Mastermind ti aiuti».

«Uhm, chi ti dice che io non sono veramente il Mastermind?~»
T/N ridacchiò leggermente.
«Oh, andiamo. Sarai pure incredibilmente intelligente, ma non credo che se tu fossi veramente il Mastermind ti chiuderesti lo stesso in camera a piangere».
Kokichi sospirò leggermente.
Ormai non aveva più scuse.
«Ah, sapevo che prima o poi mi avresti mascherato. Dopotutto, mi sarei dovuto aspettare di tutto da una ragazza fredda e apatica come l'Ultimate judoka.»
«Ma ehy, io non sono mica apatica!»
«Convinta tu, nishishi~»

T/n non riuscì a trattenere una risata.
Si alzò da terra e si avvicinò a Kokichi.
«Adesso mi abbracci? Per favoreeee~~»
Kokichi spalancò le braccia.
T/n sospirò e scosse la testa.
Poi però lo abbracciò lo stesso, perché non riusciva a dirgli di no.

«Dovremmo parlare più spesso, T/n-chan.»
«Non chiamarmi così».
Kokichi la strinse di più a sé.

«Come vuoi, T/n-chan».

T/n sorrise.
Kokichi Ouma non le stava più così antipatico.

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