Novità 3.

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Novità 3.

Sbadigliai assonnato portando leggermente indietro il capo lasciandolo poi poggiato allo stipite della porta mentre socchiudevo gli occhi beandomi del sole che proponeva quella nuova giornata.

"Se dormi in piedi, mi spieghi per quale motivo continui a svegliarti all'alba?" sentii farfugliare Sanemi poco prima che uscisse dalla stanza.

Sanemi Shinazugawa, un ragazzo dai capelli grigi e ribelli, con svariate cicatrici sul viso e sul volto. Occhi scuri e profondi che non perdevano occasione di squadrarti e lasciare occhiate di sfida. Dal carattere decisamente irascibile, il suo passatempo preferito era quello di inimicarsi perfino la più candida e dolce delle persone. Esattamente l'opposto di Tomioka. Ma in fin dei conti era una brava persona, come si suol dire, bisogna solamente farci l'abitudine, no? Come il sottoscritto era uno dei pilastri e di nuovo come il sottoscritto trovava piacevole svegliarsi sul presto per potersi allenare, ciò faceva di lui una delle persone che vedevo quotidianamente.

Sorrisi sbuffando appena "Se sei così sveglio, mi spieghi perché il tuo obiettivo di prima mattina è quello di farmi domande inutili?"

Il ragazzo si sistemò la katana alla vita e continuò a blaterare qualcosa. Non ci feci molto caso.
Di prima mattina mi divertiva si stuzzicarlo ma era puramente per i fini dell'allenamento, per lo meno me lo sarei ritrovato bello carico, più reattivo e scattante. Mentre aspettavo il mio compagno di allenamento, presi a guardarmi intonro, di rado facevo caso a quanto nascosti fossimo dall'esterno. Le varie dimore che abitavamo erano ben intrecciate tra loro e connesse da piccole stradine bordate di ciottoli che variavano dal grigio al nero. Giardini con giochi d'acqua e sabbia spuntavano di tanto in tanto, ma nessuno eguagliava quello del Maestro...Intorno a noi il verde, kilometri e kilometri di bosco ed in lontananza il contorno delle montagne terminava la nostra tela personale.

Feci un gran respiro a pieni polmoni e portando le mani conserte davanti a me esclamai rivolgendomi al ragazzo: "Oggi superiamo il record di ieri, pronto?"

Nemmeno il tempo di dirlo che mi venne rivolto un sorriso tra il sarcastico e lo sbeffeggiante. Tipico.

"Sicuro di farcela? Non ho tempo da perdere" rise estraendo la katana e mettendosi in posizione di guardia.

Ricambiai il sorriso, un movimento veloce e la estrassi a mia volta. Non c'era bisogno di aggiungere altro. Nei nostri occhi l'eccitazione di dimostrare vicendevolmente i nostri progressi e di sentire il suono metallico delle katane che si scontravano tra di loro.
Feci per partire all'attacco ma la mia attenzione venne rapita da un movimento in lontananza.
Lì per lì non riuscii a distinguere a cosa fosse dovuto, ma qualunque cosa essa sarebbe potuta essere aveva la precedenza su Sanemi.

Bloccai il colpo di spada spingendo il corpo del ragazzo distante da me quel che bastava per farmi vedere e far segno di fare silenzio.

Recepì il messaggio è rimandò le polemiche ad un secondo momento non proferendo parola. Indicai con la mano un punto, riponendo nel fodero la katana almeno momentaneamente mantenendo la mano sull'elsa così da essere pronto per estrarla.
Ci abbassammo entrambi e silenziosamente ci separammo dirigendoci nella direzione da cui notai il movimento.
Passai furtivo sul retro di alcune abitazioni, fortunatamente sia io che Sanemi ci stavamo allenando in un giardino sul retro difficilmente visibile se non dall'interno del villaggio. Con la schiena rivolta verso una parete rimasi in ascolto.
C'era qualcosa.
Movimenti caotici e ad essere sincero, per niente furtivi. A chiunque sia stato il proprietario di quei rumori avrei sicuramente consigliato un corso accelerato di infiltrazione.

Rapidamente mi nascosi dietro un masso avvicinadomi ulteriormente al bersaglio e attendendo il momento adatto per sporgermi che non tardò ad arrivare.
Mi mossi estraendo appena la katana e rimasi sorpreso nel constatare che quella cosa fosse in realtà una.. persona?
Il mantello fin troppo grande per i miei gusti andava a coprire il viso e la corporatura, in tutta onestà fu anche alquanto divertente notare come inciampò su se stessa.

L'avevo detto che era troppo grande...

Mi limitai a sorridere e dopo aver fatto segno a Sanemi di non muoversi scattai in avanti puntando la katana contro il nuovo arrivato.

Distinsi solamente delle labbra in un primo momento che poi curvarono in un sorriso. Successivamente due dita sottili si posarono sulla lama spostandola gentilmente di lato mentre il mantello a seguito del movimento del viso, rivelò un viso dai lineamenti femminili.

"Non ho idea di chi tu sia, ma fossi in te toglierei la mano dalla katana e mi seguirei" esclamai inclinando leggermente il capo.

"E sia biondino, ti seguo"

Biondino?

Io so chi seiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora