Fallo 7.

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Rengoku's pov


"Posso continuare!"

Le sue parole mi risuonavano nella mente, così come le movenze improvvisamente insicure dopo uno scontro apparentemente iniziato nel modo corretto. Che mi fossi fatto troppe aspettative dopo le parole del Capofamiglia? Ero stato io troppo irruento?No, semplicemente era totalmente scollegata da ciò che la circondava, improvvisamente persa dinanzi un bivio.  Cos'era che l'aveva distrattta così tanto? Cominciai a rifigurarmi passo passo i movimenti che avevamo eseguito e arrivai a pensare che forse quello paranoico ero io.Il pensiero che la sera precedente mi fossi addormentato pensando che quest'oggi avrei potuto ottenere delle risposte, mi fece alzare lo sguardo ironicamente verso il cielo e coprire il volto con le mani ridacchiando.

Riaprii gli occhi socchiusi. Tremava.

Sospirai più confuso di prima e proseguii la mia passeggiata nel giardino del villaggio avendo la mattinata libera in seguito all'annullamento dell'allenamento, nonostante ciò continuai a chiedermi se avessi agito nel modo giusto.


"Non ci pensare troppo" Giyu fece la sua apparizione poco distante da me con le spalle poggiate alla corteccia dell'albero.


Era incredibile come riuscisse a leggere le persone così facilmente, dietro quello sguardo apparentemente distaccato. Accennai ad un sorriso voltandomi verso di lui. Negli attimi di silenzio che intercorsero nel nostro dialogo mi affiancò ed insieme proseguimmo la camminata.


"Hai visto anche tu che ne aveva le capacità, nonostante ciò.." interruppi la frase non avendo parole adatte per continuare, con molta probabilità stavo semplicemente rimuginando troppo sul da farsi.


"E tu hai visto come non fosse sicura delle proprie azioni, avrà solo bisogno di tempo" aveva ragione e tra le tante cose trovai anche eccessivo focalizzarmi sulla questione per così tanto tempo. In fin dei conti si trattava semplicemente di una pure e semplice distrazione, niente di più e niente di meno, per non parlare del fatto che il Capofamiglia aveva acconsentito senza problemi alla sua presenza qui. Non c'era motivo per preoccuparsi inutilmente su questioni intangibili.


Annuii portando una mano sulla katana abbassando lo sguardo sull'elsa.

"Ti ha mandato qui per dirmi di voler riprovare, no?" chiesi spostando lo sguardo su Tomioka, ricevendo un accenno di sorriso da parte sua.


Sbuffai una risata. "E sia, conferma le 7:00 come orario". Portai le mani dietro la nuca osservando con una nuova sensazione di leggerezza il cielo sopra di noi. Tomioka sparì pochi attimi dopo tra gli alberi.


Le foglie immobili sembravano voler chiedere di essere animate dal leggero venticello delle mattine scorse. Tuttavia quella che oggi si presentava ai nostri occhi era una ferma, immobile mattina autunnale. Alcuni steli del terreno godevano ancora di un po' di rugiada mentre gli alberi, tra i sempreverde e le foglie arancioni, svolgevano ormai la funzione di riparare dal sole che seppur non ancora alto, riusciva a farsi strada ed illuminare ampie zone di terreno. Uno scoiattolo risalì un albero sparendo al suo interno. La grande coda arruffata sporgeva ancora leggermente ma con ogni probabilità di li a poco l'avrebbe usata per scaldarsi. La mia fase di contemplazione venne interrotta da dei passi, dubbioso sull'effettiva concretezza di quell'ipotesi mi voltai, erano troppo leggeri per essere solamente dei passi e troppo incostanti. Vidi passeggiare il lupo grigio di questa mattina il quale sembrò accorgersi di me ancora prima che io mi accorgessi di lui.Fermi entrambi agli estremi della stradina di ciottoli, nessuno apparentemente intenzionato ad avvicinarsi, o così credevo, poco ci volle infatti a vederlo avvicinarsi di soppiatto alternando l'avanzata a delle pause e a degli sguardi di circospezione.

Io so chi seiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora