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Tra una parola e l'altra la notte, e con lei il silenzio, erano scesi nei meandri del villaggio. Non si saprebbe dire se per la frescura autunnale o per altro, ma le due figure che fino a poche ora fa stavano allegramente e con disinvoltura parlando sul portico, ora erano inermi accasciati l'uno sull'altra.

Le chiome bionde si mescolavano disordinatamente con quelle more a tratti mosse dalla brezza notturna.

Addormentati così, seduti ed ora scomposti, con il capo di lei sulla spalla di lui ed il capo di lui su quello di lei. Esausti ma felici, in qualche modo liberi di aver tirato fuori discorsi che fino ad allora erano stati temuti più da loro stessi che da altro. Respiri profondi andavano all'unisono amalgamandosi al silenzio circostante.

Il lupo grigiastro, dal canto suo, aveva optato per la notte per una posizione decisamente più comoda, decidendo di rannicchiarsi dietro le loro schiene leggermente ricurve per approfittare del calore dei corpi dormienti.

Nell'aria si potevano ancora sentire riecheggiare le parole delle loro storie.

Avevano deciso così di fidarsi a vicenda, vincolando in un'amicizia piacevolmente inattesa, probabilmente un peso nell'animo che risultava apparentemente più semplice da portare se affidato alle cure di un'altra persona, all'anestetico di un sorriso e alle burle sdrammatizzanti.

Non si poteva allora immaginare che, a notte inoltrata, quasi vicini alle prime luci dell'alba, una figura solitaria si trascinasse sovrappensiero per i ciottoli delle stradine abbandonate.

Un orecchio di Sif captò il suono, inizialmente nolente non vi prestò attenzione più di tanto, ma i passi che si avvicinavano lo portarono a rizzare il muso precedentemente nascosto nel pelo e a spalancare i teneri occhi ancora dormienti.

Si alzò curioso sulle zampe dirigendosi silenziosamente verso la fonte del rumore che l'aveva catturato, terminando in non molto il giro dell'abitazione ritrovandosi così seduto poco prima dei gradini davanti casa che portavano ad una delle tante stradine.

In pochi istanti le pozze azzurre presero a tingersi di un familiare rosso sangue, le orecchie attente, si concentrarono sulla figura in quel momento davanti a lui, ferma sulla strada davanti casa. Il viso disteso era rivolto verso il cielo ma non appena sentì lo sguardo del lupo su di sé incontrò lo sguardo fermo del lupo.

"Sei cresciuto bene" una voce flebile e pacata volse le spalle al lupo.

"Non avreste dovuto" continuò quasi parlando con se stessa, quasi rimpiangendo un fatto ormai compiuto ed irrimediabile appartenente ad un passato lontano.

"...non doveva andare...così". Tacque.

Nonostante il buio intorno e l'assenza di luce, l'insolito visitatore non poteva rischiare di essere avvistato in quel momento e sopratutto non a conversare con un lupo che dal canto suo non si fece problemi a mostrare le zanne, seppur ancora piccole.

"Ce l'hai con me?" sorrise amaramente. "Sai Sif...non siamo i soli che in questo mondo devono scontare la pena per le proprie scelte".

Le braccia conserte divennero più rigide, le dita strinsero il tessuto di un bianco candido, come a voler reprimere una serie indistinta di emozioni.

Una folata di vento improvvisa mosse tutto intorno a loro, dalle chiome degli alberi, al tessuto della veste al pelo del lupo immobile. Subito dopo il rumore di un coccio a terra.

Sif si girò verso il rumore stridulo per niente coerente con la situazione, silenzio.

Si rivoltò verso la persona dal kimono bianco ma al suo posto, il vuoto.

Gli occhi sanguinolenti si incupirono volgendosi verso la luna sempre più chiara in un cielo che piano diventava man mano più azzurro.

Un ululato lungo e profondo fu ciò che accompagnò le urla strazianti di lì a poco.












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Capitolo corto dopo mesi di assenza. Chiedo umilmente perdono. Nel frattempo I'm back.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 17, 2022 ⏰

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