Piacere di conoscerti!

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Dio ha deciso che realizzare che sto per conoscere la fidanzata di Manuel non basta, perché nel mentre sento unirsi alle loro voci anche quella di Anita.

<<Tesoro ciao>> sento lo schiocco di due baci sulla guancia. <<Devo correre a farmi una doccia. Manuel hai sistemato gli asciugamani, si?>>

Decido di alzarmi e raggiungerli, con passo insicuro e lento.

<<Simone! >> Anita mi vede e mi viene incontro, abbracciandomi.
Ricambio la stretta sotto gli occhi di Manuel.

<<Tolgo il disturbo>> ci annuncia guardando velocemente me, suo figlio e la bionda, prima di sparire nell'altra stanza canticchiando.

<<Tu sei Simone..immagino>> fa un passo in avanti verso di me.

Le stringo la mano che mi ha teso.
<<Si, proprio così>>

<<Io sono Camilla, piacere di conoscerti>>

Annuisco. <<Piacere mio>>

Dopo avermi sorriso si rivolge di nuovo a Manuel, poco dietro di lei, abbracciandolo dolcemente.

<<Mi sei mancato>> gli dice con una voce che mi dà il voltastomaco per quanto sia dolce.

Lui le stampa un bacio tra l'orecchio e la guancia, posizionando le mani sulle sue anche e spingendola di poco.

La allontana e lei nota benissimo il movimento, ma finge di non averci fatto caso, intrattenendosi a guardare sul tavolo della cucina un quaderno aperto e lasciato lì.

Decido che non è il caso di stare qui ad osservarli. Sono di troppo.
<<Tolgo il disturbo, meglio se torno>> annuncio con voce serena, provando a non tradirmi con il mio stesso tono.

<<Già vai?>> Chiede lei quasi delusa, mentre addenta una mela dal cesto della frutta.

Lancio uno sguardo veloce al suo fidanzato.

È diventato muto lui, stavolta?

<<Eh, stasera dovrei allenarmi. Non vorrei fare tardi>> spiego cauto.

<<Ohw, e che sport fai?>>

<<Rugby>> le dico senza troppo interesse.

<<Ecco, se ti avesse sentito Luisa si sarebbe già bagnata>> ride e guarda Manuel, lanciandogli uno sguardo complice.
Probabilmente lui conosce questa tizia.

Accenno un sorriso stentato, non sapendo cosa rispondere.
Capisce il mio disorientamento.

<<No, scusami, non farci caso. È una nostra amica che.. vabbè lascia stare>> mi spiega gesticolando con la mano come a scacciare via quel pensiero.

Una nostra amica.

<<Senti ma..hai sentito Laura?>> Dice a Manuel, distogliendo lo sguardo dal mio.

Conosce anche Laura? Ma che cazzo?

<<No, che vuole?>> Replica lui divertito.

<<C'è una festa domani, ma dobbiamo muoverci a prendere i biglietti. Sarà privata, capisci? Noi e basta. Non vedo l'ora. Andiamo, vero?>> 
Dice entusiasta, facendogli gli occhietti dolci quando gli chiede l'ultima cosa.

<<Si, dai, ci sta>> risponde lui un po' titubante, lanciandomi finalmente uno sguardo.

<<Noi chi, scusa?>> Chiedo curioso.

<<Noi cioè la tua classe e qualche amico in comune mio e di Laura. In realtà è grazie ad uno di questi se riusciamo ad organizzarla, perché il fratello di Alessio, uno dei nostri amici, è un socio del locale e ci riserva il posto>>
Mi dice col suo solito sorriso in viso.
<<Ne abbiamo avuto la conferma oggi nel primo pomeriggio, ma penso che sul vostro gruppo ne abbiano parlato già>>  ci guarda entrambi, come in attesa di una risposta.

Cioè, il suo Noi è riferito alla mia classe? Alla nostra classe? Davvero?

<<Sisi, sicuramente. Non ho aperto la chat, dopo semmai rispondo>>  replico provando a distrarmi dai miei pensieri.

<<Si, sei invitato anche tu, penso>>

La guardo serio. <<Certo, sono della classe. O forse non posso venire?>>

Porca troia. Devo imparare a contenermi.

Ma chi la conosce, precisamente?

Coglie l'irritazione nel mio tono e mi guarda alla stessa maniera.

<<No, figurati. Sei uno della classe, ci mancherebbe. Non capisco perché ti agiti tanto>>  replica a braccia aperte, come a darmi del folle.

<<Nah, mi agito per cose più importanti. Ora..se non è un problema, prendo la mia roba e vado via>> annuncio tranquillo, togliendomi subito dalla loro vista e lasciandoli in un silenzio pesante.

Una volta tornato in cucina, me lo ritrovo davanti.
Lei, invece, è seduta sul divano con il suo cellulare tra le mani, come se fosse appena entrata e ancora ci fossimo conosciuti.

L'avrò forse offesa? Chi se ne frega.

<<Allora ci vediamo domani>>

Oh, finalmente parla. Pensavo avesse perso la voce.

<<Si>> annuisco. <<A domani>>

<<Mi lasci la relazione? Così vedo se riesco a continuarla>> mi chiede esitante.

<<Tranquillo, lo facciamo domani pomeriggio. C'è tempo>> replico reggendo il suo sguardo.

<<Domani forse ho ripetizioni>> mi informa tranquillo.

<<Sarà dopodomani allora>> rispondo con lo stesso tono.

Annuisce.
<<Scusa per..>> accenna cauto, quasi sussurrando per non farsi sentire dalla bionda.

Lo stoppo con un cenno della mano.
<<Non è successo nulla>> dico sorridendo.

<<Ciao, Camilla>> dico tranquillo, guardando la ragazza che però non alza gli occhi dal telefono.

Resto qualche secondo fermo a guardarla, come per accertarmi del fatto che mi sta letteralmente ignorando.

Questa sta male.

Mi lascio scappare un sorriso divertito e decido di non dire altro, per non mettere in difficoltà il mio amico che sembra imbalsamato e super agitato.

Vorrei rassicurarlo e dirgli che non gli farò una scenata e nemmeno le strapperò i capelli, può stare tranquillo.
Che forse il problema è della sua ragazza se mi detesta così tanto, non mio.
Ma non gli dico nemmeno questo, perché non sarei comunque d'aiuto.

<<Salutami Anita,okay?>> Aggiungo alzando di poco la voce, rivolgendomi a Manuel.

Poi sgattaiolo via, il più in fretta possibile.

Un angelo con gli occhi scuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora