Relazioni aperte

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<<Alla buon'ora!>>
La voce acuta di Chicca mi fa rialzare la testa dallo schermo del telefono.

<<Ho trovato un po' di casino per parcheggiare, a quest'ora c'è troppa gente>> spiego irritato, mentre la raggiungo.

Mi abbraccia e mi dà due sonori baci sulle guance, per poi ritornare ad appoggiarsi al muretto vicino al quale mi stava aspettando.

Mi guardo intorno velocemente, leggendo con un ghigno sul viso l'insegna alla sua destra:
"Lavanderia Casati, dal 1978"

Intercetta il mio sguardo e sorride
<<Te ricordi quante volte ce siamo nascosti qua' dentro?>>

<<Già.. nell'anno dei filoni>> imito il tono di Aureliano, nonché l'unico a rinominare così i mesi da gennaio a marzo del nostro primo anno.

<<Strano che una de quinta ce aiutasse>>

<<Hm>> annuisco <<ci faceva sentire ancora più speciali e forti..di quanto non fossimo, in realtà>>

Alza le spalle <<eravamo piccoli e illusi, a 14 anni chi non lo è?>>

Mi dondolo su me stesso <<beh..>> 
Non posso non darle ragione.

Mentre sono perso nel pensiero di due anni fa, quando ero più piccolo e stupido ma sicuramente più felice, Chicca tossisce schiarendosi la voce e mi riporta alla realtà
<<M'ha chiamato Leo, prima>>

Aggrotto la fronte <<chi?>>

Si abbandona ad un sorriso arreso <<ma nte ricordi niente, tu?>>

Il suo viso sembra ritornare teso e pensieroso, anche se so che vorrebbe nasconderlo.

<<Non ho mai conosciuto un 'Leo'>> dico facendo le virgolette con le mani.

<<Il ragazzo di quel pomeriggio quando ce siamo visti al bar, che poi tu e Manuel avete litigato>>
Il suo tono di voce si fa piano piano più basso, come a non voler riportare a galla quel ricordo.

E, in effetti, ora che me lo ha detto avverto la mia solita stretta allo stomaco.

Dobbiamo proprio parlarne?

<<Ah..>> mi limito ad annuire.

<<Hm>> abbassa la testa per poi rialzarla subito dopo << è stato appena rilasciato. Daniele, invece, è andato dentro>>

Provo a immagazzinare quelle parole.

<<Daniele..sarebbe.. il tizio col tatuaggio?>> Parlo piano, ancora confuso.

<<Bravo,lui>> prende un forte respiro, guardando in un'altra direzione. Poi riporta lo sguardo su di me
<<Guarda che se quel coglione de Manuel è ancora vivo è solo perché Leo per fortu..>>

Non lascio che concluda e faccio la domanda da un milione di dollari.

<<Aspetta, aspetta..cosa c'entra ora Manuel?>>

Cammina avanti e indietro, visibilmente nervosa.
<<Vuoi che te spiego tutto?>>

Apro le braccia in un gesto teatrale <<cazzo, Chicca, sono qua!>>

<<Bene>> mi poggia le mani sulle spalle facendo una leggera pressione, come fossi un giocattolino da piantare bene a terra.
<<Parto da..lle ultime cose o quelle di ieri sera?>>

Alzo gli occhi al cielo <<Chicca, ti prego, parla..>> sussurro velocemente.

Annuisce più volte <<Allora..ieri Daniele era al solito posto con Leo e Mattia...che sarebbe il terzo di quei tizi>> specifica notando la mia espressione nuovamente confusa.

Un angelo con gli occhi scuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora