Stanza 56

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<<Certo..>> sussurro provando a normalizzare il respiro dopo aver fatto una breve corsa per stargli dietro <<perché giustamente in hotel ci vanno i lord>>

Sbuffa e si gira, si ferma poggiando i palmi delle mani sulle ginocchia <<ma tu sei il mio lord>> sussurra con l'ironia dipinta in volto.

<<Vaffanculo, va'>> provo a dire trattenendo un sorriso.

<<Giuro>> dice con più convinzione, avvicinandosi quasi timidamente.
Sento un brivido quando il suo odore ritorna nelle mie narici.

<<Non la pensavi così quando hai baciato Davide>> preciso alzando un sopracciglio, mentre realizzo che il paese è totalmente deserto, poche insegne illuminano le strade, siamo sempre più lontani dalla villa.

<<Sta' zitto>> dice senza troppa importanza, guadagnandosi uno sguardo stizzito che ovviamente non intercetta, nel frattempo lo vedo armeggiare con qualcosa in tasca.

Tira fuori dei documenti.

<<E te pare che con quelli ci fanno entrare?>> Chiedo sospetto, raggiungendolo in modo tale da poter camminare l'uno di fianco all'altro.

<<Questi so de riserva, se dovessero servire. Bastano i sordi>> risponde come fosse un uomo d'affari, sventolando in aria il portafogli.

<<Beh>> mi arrendo alzando le braccia al cielo.

Nasce un sorrisetto sulle sue labbra, forse grato per essermi arreso alle sue idee , e mi cinge il collo con un braccio, avvicinandomi bruscamente a lui.

Mi ritrovo a camminare mezzo storto, appoggiato sulla sua spalla, mentre ridacchiamo ogni tanto provando a non fare troppo rumore e camminiamo lenti verso la struttura antica e umile che si fa sempre più vicina.

Una volta entrati, troviamo in questo piccolo ingresso due persone che parlottano, mentre quello che penso sia il propietario ci accoglie con un sorriso gentile.

Dopo aver detto di voler pernottare, ovviamente chiede a Manuel un documento.

<<Guardi, le spiego subito.. siamo a casa di un amico ma siamo rimasti chiusi fuori e abbiamo bisogno di un posto dove dormire, mi dispiace se è un problema che non siamo maggiorenni..ma abbiamo i soldi. Quelli che servono, no?>> Si volta verso di me come a chiedere conferma, tant'è che annuisco più volte, provando a fare gli occhi dolci all'uomo che ci scruta interdetto.

<<Prendiamo una singola, così costa di meno, no?>> Prosegue facendo spallucce.

Certo, Manuel. Si.

<<Sentite..>> sospira il proprietario dall'altro lato del bancone in legno << mi sembrate due bravi ragazzi ma capite che è prassi? Non posso ten..>>

<<60€, va bene? Il doppio>>

Mi volto immediatamente verso di lui, che tiene lo sguardo fisso in quello dell'uomo che ora sembra tentennare, stupito dalla proposta.

Brutto approfittatore del cazzo.

<<No, Manuel, non..>> provo ad obiettare, ricevendo in risposta soltanto una toccatina sul polso, che mi incita a stare zitto.

<<E va bene>> afferma soddisfatto, prendendo una chiave dal grande mazzo che estrae dal basso << Stanza 56, secondo piano. Domani prima di pranzo dovete essere via. In camera c'è tutto l'occorrente per una notte, se vi serve altro chiamate e vediamo cosa si può fare>> conclude come se stesse ripetendo una cantilena.

<<Grazie>> diciamo insieme, prima di sgattaiolare verso l'ascensore.

<<Cazzo>> mormoro non riuscendo a contenere l'entusiasmo <<si accorgeranno che non ci siamo?>>

Un angelo con gli occhi scuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora