5. 𝐃𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐨

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La puzza dell'erba mi infiamma le narici <<Spegni quella schifezza>> dico adagiando il viso nell'incavo del collo per non sentirne l'odore pungente

<<Buongiorno eh>> ride <<Te lo dó se la spegni>> rispondo attorcigliandogli le gambe attorno alla vita <<Okay, okay>> dice protraendosi verso il posacenere

<<Giorno>> sorrido innocentemente baciandolo <<Sai di fumo che schifo>> mi allontano

<<Su dai dammene un altro>> esplicita tirandomi a sé, scuoto la testa contraria <<Perché ti dà così fastidio ? Non hai mai sentito nessuno fumare?>> domanda

<<Al contrario...Ho sentito così tante volte quel odore che ho iniziato ad odiarlo>> dico facendomi coinvolgere da un ricordo risalente alla mia infanzia

*«Mamma...» la chiamo affacciandomi alla porta della mia camera «Hey ! Ragazzina torna a farti i cazzi tuoi» mi grida un uomo baciandola «Mamma» la richiamo «Ma te ne vuoi andare ?!» mi lancia contro una bottiglia di vetro «Sei pazzo!?» grido proteggendomi dietro la porta della stanza «Vedi di restare qui!» mi grida sollevandomi, sento l'odore dell'alcool e del fumo a stretto contatto con il mio viso «Non fanno una bella fine gli impiccioni...»*

<<Mina, piccola stai tremando>> le sue mani mi accarezzano il viso dolcemente

<<A cosa pensavi ?>> mi chiede stringendomi a sé...

Decido di raccontarglielo é troppo tempo che quel ricordo mi assilla

<<Quell'uomo non era tuo...>> si interrompe ferito dalla parola che avrei poi pronunciato io

<<Mio padre ? No...Ha lasciato mia madre prima che sapesse che era incinta ed é sparito>>

<<Pensavo...>> deglutisce <<Che fossi una ragazzina ricca e viziata ? Quando stavo con i nonni si può dire lo fossi, avevo tutto ciò che chiedevo...Poi mamma ha iniziato a bere, non hanno più voluto vederla...Ed io, beh, ho dovuto seguirla>>

Sta pensando a qualcosa, una ruga sulla fronte caratterizza la sua espressione meditabonda

<<Povera piccola>> mi accarezza il viso stampandomi un bacio sulla fronte

<<L'altro giorno...Era la prima volta ?>> mi chiede riferendosi alla ferita che si sta quasi cicatrizzando

<<La seconda>> sollevo il gomito per mostrargli la cicatrice di una ferita ben più profonda, si stringe nelle coperte

<<Dio Mina non é giusto ciò che ti sta facendo>>

<<Non é giusto nemmeno che mio padre l'abbia abbandonata con una neonata da crescere, non tutti reagiamo allo stesso modo e non tutti siamo fatti per voler bene ai figli>> la giustifico

<<No non é vero...Non é possibile...>> replica contrario

<<Solo un mostro non lo é>> qualcosa in ciò che ho detto lo ha toccato profondamente

<<Non devi prendertela sono cose che succedono>> sbotta

<<Che succedono? Mia madre si é fatta il culo per non farmi mancare niente, non mi ha mai dato uno schiaffo nemmeno quando lo meritavo davvero>> alza la voce

<<E la tua non ti ha nemmeno mai rivolto una carezza>> questo mi fa male

<<E-E cosa dovrei fare? Non é stato il mondo a condannarmi>> biascico con le lacrime agli occhi

<<Non volevo alzare la voce...Scusa>> mi tira a sé <<Non riesco proprio ad accettare una cosa simile>> mi culla fra le sue braccia calde ed accoglienti.

<<Ti va di venire in studio con me ?>> annuisco colta da un impeto di felicità improvvisa

<<Però tieni la mia felpa su, quel vestito traspare ogni cosa>> lo indica con un aria di sdegno

<<Dai>> gli lascio dei baci leggeri sul collo sentendo che si irrigidisce socchiudendo le labbra, lo fa impazzire

<<Continua>> chiede quando mi fermo <<Va bene>> acconsento facendogli dei grattini dietro al collo, un espressione rilassata si distende sul suo viso, chiude gli occhi appoggiando il viso sul mio seno

<<Se sapevo che dovevo farti bere per riuscire a farti abbassare le difese lo avrei fatto ancora il primo giorno che ti ho vista>> sussurra lasciandomi un piccolo bacio sul collo

<<Hai un profumo così buono>> mi inumidisce la pelle con i suoi baci

<<Mi fa stare bene sentirti vicino>> esplicita <<Mi sento al sicuro...Mi é ancora ignoto il perché, ma da quando ti ho baciato non desidero altro che sentire ancora le tue labbra sulle mie>>.

Un amore spontaneo, un vero colpo di fulmine stava instaurando uno dei rapporti più importanti della mia vita e ne ero ancora del tutto ignara, niente coincidenze solo un apparente destino e questa camera d'hotel dove due giovani feriti dal mondo che avevano creato le persone attorno a loro, si stava compiendo legandoli per sempre...

𝐒𝐜𝐡𝐨𝐨𝐥 // 𝑺𝒇𝒆𝒓𝒂 𝑬𝒃𝒃𝒂𝒔𝒕𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora