Urlo quella frase,che risuonò
tutt'intorno.Sul viso di Shikamaru si formò per pochi secondi un piccolo sorriso: era riuscito nel suo intento, ma tornò serio rendendosi conto di quello che aveva detto.
"Erano solo dei bambini, Shikamaru" questa volta lo sussurrò, ma alle orecchie di quest'ultimo arrivò come un grido d'aiuto, stupendosi nello sentirsi chiamare per nome.
Era passato parecchio tempo da quando l'aveva fatto l'ultima volta, troppo presi a punzecchiarsi l'un l'altra e testare la loro rivalità.
Calò di nuovo il silenzio che la notte amplificava, rendendolo assordante.
"Quando arrivai in quel Villaggio la situazione era precaria" sussurrò, lasciando intuire a Shikamaru che stava parlando della missione "La guerra aveva distrutto gran parte delle abitazioni, molte famiglie non avevano più un posto dove stare"
Lentamente si voltò a guardare il suo Villaggio e un brivido le percorse la schiena, rendendosi conto di quanto fosse fortunata.Shikamaru era a qualche passo di distanza da lei, ascoltandola in silenzio.
Vide i suoi occhi illuminati di una tristezza infinita mentre raccontava gli avvenimenti della missione."Ho aiutato gli abitanti di quel quel villaggio come meglio potevo, allestendo delle tende dove potevano venire curati, dove potevano stare mentre ricostruivamo le loro abitazioni e altre dove fornivamo cibo e acqua" sospirò chiudendo gli occhi "Molti bambini avevano perso i loro genitori durante la Grande Guerra" la sua voce s'incrinò mentre lo disse.
"Non gli era rimasto più niente" la voce prese a tremargli "Erano rimasti soli al mondo" strinse i pugni lungo i fianchi.Conosceva molto bene quella sensazione, la sua anima ne aveva ancora le cicatrici nonostante fossero passati molti anni da quando il padre dei due fratelli Hatake si era tolto la vita.
"Alcuni di loro erano in precarie condizioni di salute o avevano ferite dovute al crollo delle strutture"
Sembrò rabbuiarsi ancora di più dopo quella frase, la voce le tremava ancora.
"Tra le macerie trovai..." tentò di finire la frase, ma le parole le morirono in gola "Trovai i corpi di alcuni bambini" una lacrime le rigò il viso, sfuggendo alla sua volontà."Hikari" mormorò Shikamaru guardandola preoccupato.
La sua voce che la chiamava arrivò dritta al cuore della giovane kunoichi, non riuscendo però a fermare le lacrime che ormai avevano bagnato il suo viso pallido."Trovai una bambina che ancora respirava tra quelle macerie e nonostante le cure mediche che le prestai, se ne andò per sempre qualche ora più tardi mentre la tenevo tra le braccia"
Si lasciò andare completamente alle lacrime e alle sensazioni che provava in quel momento.Le gambe le cedettero, venendo soccorsa da due forti braccia che prontamente la sorressero per evitare che cadesse.
Si lasciò andare ad un grido liberatorio, che si perse tra gli alberi e nel vento.
L'odore del tabacco delle sigarette di Shikamaru le inebriò i sensi, sentendosi al sicuro come non lo era da tempo.
"Erano solo dei bambini Shikamaru" singhiozzò nuovamente stringendo tra le mani il giubbino verde di quest'ultimo.
"Lo so" le sussurrò, stringendola a se "Sei stata forte più di quanto eri tenuta a esserlo"Rimasero immersi nell'oscurità, stretti l'un l'altra, avvolti dal rumore dei singhiozzi di Hikari che si attenuarono solo dopo un tempo che parve interminabile.
Riuscì a fare un respiro profondo per poi alzare il viso verso quello di Shikamaru.
Lasciò che le mani calde di quest'ultimo le asciugassero le ultime lacrime rimaste mentre la osservava con gli occhi scuri ancora velati di preoccupazione, ma con un sorriso pieno di tenerezza.Ancora una volta, Hikari si sentì avvampare, non riuscendo a sostenere il suo sguardo da stratega.
Lo spostò velocemente sulle sue mani che ancora stringevano il giubbotto del ragazzo, cercando di trovare una soluzione per uscire dall'imbarazzo che provava.Anche quella volta sembrò che il suo eterno rivale fosse riuscito a leggerle nel pensiero.
"Ti accompagno a casa" affermò il giovane del clan Nara, aiutandola ad alzarsi una volta in piedi "Hai bisogno di riposo"
La ragazza dai capelli argentei annuì piano.
Guardò un'ultima volta gli edifici illuminati, ritrovando il corvino a fare lo stesso.Rimase a guardarlo con la coda dell'occhio per qualche secondo, ringraziandolo mentalmente per tutto il supporto che le aveva dato.
Era davvero un ragazzo speciale.
Negli anni si era merito tutto l'affetto che provava per lui.Hikari si ritrovò a sorridere timidamente, stringendo la mano di Shikamaru.
Quest'ultimo si voltò nuovamente verso di lei, sorridendole sincero per poi incamminarsi verso casa.***
Non lasciò la mano di Shikamaru finché non si trovò davanti alla porta di casa.
Avevano camminato sotto la luce della luna, tra le vie ormai deserte.
L'unico rumore udibile era lo scricchiolio delle foglie secche sotto le loro suole."Allora buonanotte"
La voce del ragazzo la risvegliò dai suoi pensieri.
"Buonanotte" sussurrò la ragazza, rivolgendogli un sorriso timido, stringendo un'ultima volta la sua mano prima di lasciarla andare, sentendosi tremendamente sola dopo quel gesto.
Shikamaru gli sorrise di rimando, prima di mettersi le mani in tasca e avviarsi verso casa.Ti prego non andartene.
Quel pensiero fu come un lampo a ciel sereno nella mente dell'Hatake
"Shikamaru" la voce di Hikari risuonò nella via dove abitavano.
Il giovane shinobi si voltò verso la ragazza, che con la luce della luna sembrava che i capelli argentei avessero luce propria e attese che proseguisse, tenendo le mani nelle tasche e guardandola con i suoi occhi scuri da stratega.
"No... No niente" sospirò scuotendo leggermente il viso per non perdersi di nuovo in quegli occhi che aveva imparato ad amare "Scusa, buonanotte" aggiunse voltandosi verso la porta di casa."Dannazione, che seccatura"
Hikari non fece in tempo a chiedergli il motivo di quella sua familiare imprecazione perché sentì di non avere più il controllo dei suoi movimenti.
Shikamaru stava usando la tecnica dello Strangolamento dell'Ombra, grazie alla luna piena che ergeva nel cielo scuro insieme alle sue stelle. Le ombre presero ad avvolgere con delicatezza la ragazza, come se la stessero accarezzando per conoscere ogni dettaglio di lei.
Poi, quelle stesse ombre di Shikamaru la fecero capitare tra le braccia di quest'ultimo con una giravolta.Si ritrovò quegli occhi scuri a fissarla intensamente e Hikari maledì il fatto che fossero illuminati dalla luna piena, non riuscendo a nascondere il rossore che colorò le sue guance.
Soffiava un vento leggero e freddo, ma lei stava bene tra quelle braccia che in tutti quegli anni l'avevano rassicurata e confortata.Eppure non riusciva a sostenere quello sguardo.
Ancora una volta abbassò lo sguardo, imbarazzata, ma le mani di Shikamaru le presero delicatamente il viso costringendola ad alzarlo di nuovo.
"Ho sempre amato il modo in cui schivi i miei sguardi perché hai paura di innamorarti" sussurrò il giovane ninja e senza darle il tempo di metabolizzare, si avvicinò alle sue labbra e la baciò.
Hikari sussultò a quel contatto inaspettato, ma pochi attimi dopo ricambiò quel bacio, perdendosi completamente in quel sentimento che per mesi aveva cercato di reprimere.
Non voleva ammetterlo a se stessa, aveva paura di quel sentimento tanto forte che provava verso quello che definiva il suo più grande rivale.
E alla fine fu lo stesso Shikamaru a farle capire che non doveva temerlo e che anche lui provava le stesse cose.Per anni si erano rincorsi, senza realmente rendersi conto di quello che provavo reciprocamente ,perdendosi in sentimenti di altre persone.
I due giovani ninja si capirono, senza parlarsi.
Si riscoprirono dopo tutto quel tempo, immersi nell'oscurità della camera di Hikari.
Respirando quell'imbarazzo di quando ci si scopre per la prima volta, sfiorandosi e cercandosi con quelle labbra e quelle mani che avevano bramato per così tanto tempo.
Si spogliarono delle loro paure, dei loro abiti e di dedicarono quella notte, tra sospiri, parole sommesse piene d'amore e i loro nomi sussurrati.
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Tra luce e ombre
FanfictionIl nome di lei significa "luce splendente". Lui usa delle tecniche mescolando la sua ombra con quelle altrui. Rivali e amici da tanti anni. Lei però ha l'ombra dentro si sé, dopo una missione. Lui dovra riuscire a riportare un po' di luce nel cuo...