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Nel frattempo, sotto quelle foglie autunnali, Hikari era assorta tra i suoi pensieri, immersa nella tranquillità che quel luogo le donava.
Stava meditando, tenendo gli occhi chiusi, come la sera precedente.
Eppure non riusciva a pensare ad altro se non agli avvenimenti accaduti nelle ultime ore, senza che un sorriso le si formasse sul viso.
Scosse la testa, tenendo ancora quel sorriso e aprì gli occhi ormai rassegnata che non sarebbe riuscita a concentrarsi.

"Dannato Nara" sospirò divertita, prima di stendersi sulle foglie secche e gialle.
Si portò entrambi le mani dietro la testa per stare più comoda e si perse a guardare i raggi di sole che filtravano tra le foglie autunnali dell'albero, sotto il quale si era stesa.
Allungò una mano verso quei raggi, lasciando che colpissero il palmo aperto e filtrassero tra le sue dita affusolate.

Sorrise ripensando a quante volte aveva passato i suoi pomeriggi, una volta finite le lezioni in Accademia, a giocare con i raggi del sole, perdendosi nei suoi pensieri e guardando il passare delle stagioni insieme a Shikamaru, sempre presente in quei momenti con le sue solite imprecazioni e il suo fare annoiato, perenne oggetto di scherno per Hikari.

Sorrise nuovamente a quei ricordi, ripensando a tutti i loro battibecchi che li avevano portati a essere più di semplici amici e rivali.
Abbassò il braccio, appoggiando la mano sul ventre senza distogliere lo sguardo dalle foglie dell'albero.

Cosa siamo Shikamaru ed io, ora?

Era una domanda che si mischiava tra tutti quei pensieri da quella mattina e a cui non riusciva a trovare una risposta.

Avevano passato la notte a perdersi tra i loro sospiri e a quell'amore che avevano represso per tutti quegli anni, non potevano essere ancora amici.

Inconsciamente si portò le dita sul collo e chiuse gli occhi, ripensando alle sensazioni che aveva provato quando le labbra di Shikamaru bramavano la sua pelle profumata e candida, sussurrandole parole piene di quel sentimento tanto forte.

Arrossì lievemente.

Sì, decisamente non siamo più amici e tantomeno rivali.

Un sospiro felice e a tratti rassegnato lascio le sue labbra, disperdendosi nel bosco.

All'orecchio di Hikari arrivò un rumore nuovo, ma familiare.
Erano dei passi che si stavano avvicinando.
Dei passi che la kunoichi conosceva molto bene.

Un sorrisetto beffardo le tagliò il viso e si mise seduta, lasciando la convinzione alla persona che si stava avvicinando che non si fosse accorta della sua presenza.
Quando sentì il rumore dei passi farsi più nitidi e vicini, la sua mano raggiunse il kunai che teneva ben nascosto e con un movimento veloce lo lanciò nella direzione dove aveva udito i passi,scattando in piedi.

Rimase colpita e confusa quando non percepì il rumore tipico del kunai conficcarsi nel legno dell'albero.
Non aveva udito nemmeno un verso di sorpresa dall'individuo che l'aveva raggiunta in quel luogo.
"Ma dov'è finito?" mormorò tra se e se, avvicinandosi all'albero dove avrebbe dovuto trovarsi il suo kunai.

"Cerchi questo per caso?"

La voce di Shikamaru la fece sospirare esasperata e alzò lo sguardo verso di lui.
Il corvino si trovava in piedi su uno dei rami più solidi, appoggiato al tronco dell'albero con un braccio,la cui mano era nascosta nella tasca dei pantaloni della sua divisa mentre faceva roteare il kunai di Hikari con l'altra mano.
Il tutto completato da un sorrisetto sghembo in viso, consapevole di averla battuta nelle sue abilità.

Hikari fece schioccare la lingua sul palato, incrociando le braccia al petto con disappunto, gesto che fece ridacchiare Shikamaru "Non credevo di batterti così facilmente" parlò ancora quest'ultimo con tono provocatorio, a cui la ragazza rispose alzando un sopracciglio.
Chiuse gli occhi per qualche secondo e sorrise furba, sorriso che il giovane Nara conosceva fin troppo bene.

Tra luce e ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora