you don't stay here anymore...

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Ma l'unica cosa che potevo vedere di lui era il suo nome scritto sulla lapide.

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Anna's pov

Da quel lontano giorno di 6 mesi fa, io e i wgf cercavamo in tutti i modi di far sorridere Nicola per distrarsi un po', sapevamo tutti quanto Nicola tenesse ad Alex, e perderlo così all'improvviso deve essere stata una bella botta.

Quindi gli chiedevano praticamente ogni giorno di poter uscire insieme, e giocare un po' a Minecraft, e questa cosa sembrava funzionare, sembrava farlo felice, almeno un po'.

Quando vedemmo che era finalmente "felice" senza neanche volerlo ci allontanammo un po'. Fino a che ci furono settimane o anche mesi in cui non stavamo in contatto con Nicola.

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Nicola's pov

Stavo sdraiato sul letto a pensare, i wgf mi avevano "abbandonato", ci sono stati per 6 mesi, ma ora è come se fosse tutto svanito, ormai è passato più di un mese da quando ci siamo parlati l'ultima volta.

Ad un certo punto sentì che mi arrivò una notifica, era un numero sconosciuto, aprì il messaggio e vidi che c'era scritto: "hey ciao Nicola, sono Marco, che ne dici se oggi pomeriggio vieni a casa mia? Ti passo a prendere per le 15:30"

Solo dopo mi venne in mente che gli avevo dato il mio numero, ma non lo avevo salvato in rubrica.

Non me la sentivo, ma ero solo quindi decisi di accettare.

Si fecero le 15:10 e decisi di iniziarmi a preparare.

Erano le tre e mezza e vidi una macchina parcheggiare nel cortile.

"sono arrivato, scendi"

Era il messaggio che mi era appena stato inviato.

Quindi scesi e salì in macchina con lui.

N:"come mai ti sei fatto vivo così dal nulla dopo sei mesi?"

M:"non lo so, mi mancavi"

N:"ok"

M:"quindi questa casa è tua?"

N:"emh non proprio, era del mio ragazzo che adesso non c'è più.."

M:"caspita, mi dispiace molto, condoglianze"

Non risposi. Sembrava una presa per il culo

M:"quindi ora sei single?"

N:"si."

M:"mhh ok"

Non dissi niente e la macchina partí.

Arrivati a casa sua mi portò in camera da letto, e si tolse la maglia..

Avevo paura... forse voleva... molestarmi?

M:"sei ancora vergine?"

N:"no.."

N:"ma che vuoi fare?"

M:"niente, voglio solo divertirmi un po' "

disse mentre tirò fuori da una borsa delle manette.

N:"in che senso?"

M:"hai capito benissimo"

N:"NO! NON VOGLIO FARLO CON TE!"

M:"non opporti micetto"

m-micetto?..

Rimasi zitto. Tremavo. Avevo bisogno di aiuto.

Si avvicinò a me e mi legó le mani al letto, iniziò a spogliarmi e...

Non ho il coraggio di raccontarlo.

Una volta che aveva finito si rivestì e mi lasciò lì, spoglio e a tremare sul letto.

Fino a quando mi slegò le mani, i miei polsi erano rossi, ma non me ne preoccupai e iniziai a vestirmi, con le lacrime agli occhi.

Mi riaccompagnò a casa. Senza fiatare.

Non avevo il coraggio di aprire bocca.

Tornato a casa mi misi a piangere davanti alla foto di Alex in camera mia.

E gli raccontargli quasi tutto. Gli chiedevo aiuto. Solo lui poteva aiutarmi.

Non volevo più vedere in tutta la mia vita quell'essere maledetto.

Sentì arrivare un messaggio.

"scusa, ma avevo voglia, non mi sono controllato."

Da parte di Marco.

Lo bloccai dappertutto, dopo quello che aveva fatto ha anche il coraggio di scrivermi?

Non volevo più saperne niente di lui.

Mi fidavo.

Visto che ormai ero deluso da tutto e da tutti, che senso aveva continuare? Senza neanche la persona che mi faceva stare bene ogni giorno. Non avevo niente da perdere, ormai tutta la mia vita era caduta a pezzi, mi chiedevo se Alex si sentisse da solo lassù.

Mi manca. Tanto.

Non resistevo più, avevo già fatto questo errore in passato, ma ero sicuro che stavolta non me ne sarei pentito, perché non c'era nessuno per me. Nessuno ad aspettare che mi svegliassi dal coma, quindi questa volta ero sicuro di star facendo la cosa giusta.

Andai in cucina, presi qualcosa da bere, dopo aver bevuto presi un coltello con la lama appuntita, e mi tagliai una fetta di pane, dove sopra ci avevo spalmato la nutella. Prima di fare il grande passo, volevo chiarirmi le idee e pensare a cosa mi sarei perso se fossi morto...

Ci pensai per un po' ma nulla mi venne in mente, quindi ero ancora più motivato per farlo.

Andai in balcone e guardai il cielo, stavo cercando la risposta di Alex. E in qualche modo lo vidi sorridermi, il suo splendido sorriso, che non vedevo da ormai più di 7 mesi.

Tornai in cucina, presi lo stesso coltello che avevo usato per fare il panino, lo sciacquai e me lo puntai al petto.

N:"Da quel giorno la mia vita cambiò... E non mi sono ancora abituato a vivere senza di te, Alex, visto che non sei più qui, voglio non esserci più neanche io."

Dopo aver pronunciato queste parole, spinsi il coltello all'interno del mio corpo lo estrai, e lo rispinsi sul mio petto ancora più forte, una, due, tre, quattro coltellate, fino a che caddi a terra.

Le uniche parole che mi uscirono dalla bocca furono:

"Sto arrivando, Alex."

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Spazio Autrice‼️

Ciaoo! Siamo arrivati alla fine!!!

Vorrei ringraziarvi tantissimo per le 700 e passa letturee!!! Grazie<3

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